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Il tragitto verso l'hotel fu imbarazzante. Le nostre labbra erano rimaste sigillate per tutto il tempo ma la mano di Husk non si era staccata nemmeno per un secondo dal mio fianco, il che aveva reso meno assordante il silenzio che si era creato fra noi.

Avevamo trovato Charlie seduta su un divanetto a mangiucchiarsi nervosamente le unghie e una volta varcata la hall ma Husk la liquidò senza permetterle di emettere una sillaba con la pretesa che fossi molto stanco. Lei insistette per parlarmi ma lui le assicurò che era tutto apposto pur di farla allontanare e salire le scale, aiutandomi a non incespicare nei gradini.

Mi accompagnò fino alla mia camera facendomi distendere nel letto.

"Uhm, ecco..." borbottò, agitando le mani in svariate mosse che mi confusero altamente.

Aggrottai le sopracciglia in attesa che si spiegasse.

"Il trucco... come lo levi?" domandò con una leggera nota di imbarazzo.

Mi aprii in un sorriso, riscaldato da quella inaspettata premura, e mi misi seduto.

"Nel bagno trovi un dischetto di cotone e il liquido per togliere il trucco. Non puoi sbagliare: c'è un'immagine che indica il suo utilizzo" lo istruii, vedendolo allontanarsi e tornare sorprendentemente con i giusti prodotti.

Si inginocchiò di fronte a me e versò un po' di struccante sul dischetto, iniziandolo poi a passare delicatamente sulle mie labbra.

Percepivo la sua mano avere un leggero tremore e il suo tocco era così leggero e cauto che uno sciame di farfalle prese ad agitare il mio stomaco.

Passò poi a levare il blush dalle mie guance e si avvicinò maggiormente al mio viso per avere una visione migliore quando si dedicò alla rimozione dal mascara.

"Non posso credere di starlo facendo" sbuffò ad un palmo dal mio naso e io sorrisi scoprendo tutti i denti, non riuscendo a non nascondere quanto tutto quello mi stesse rendendo felice.

"Sono esperienze da provare almeno una volta nella vita" feci ironico e lui ridacchiò, passando all'altro occhio.

"Sai stavo riflettendo prima e forse sono stato un po' troppo duro con te. Ma anche tu... ti avevo appena finito di raccontare il momento più basso della mia vita!" mi rimproverò, stringendo la lingua fra i denti quando dovette eliminare il filo di matita nera nella rima inferiore negli occhi per concentrarsi.

Mi congelai sentendo quelle parole, non capendo dove volesse arrivare.

"Che significa?" sussurrai senza fiato, stringendo il lenzuolo sotto di me cercando di contenere l'emozione.

Lui si mise ad una distanza sufficiente per immergere lo sguardo nel mio. Osservò la mia espressione incuriosita e mi sorrise teneramente.

"Che ti sto chiedendo scusa per averti rivolto quelle parole. Ero spaventato, troppo avvolto nel passato, avevo cancellato il presente per un momento." Fece una breve pausa per riprendere fiato. "Ma non ti nascondo che vorrei risentire le tue labbra sulle mie e, perchè no? dormire insieme e tutte quelle stronzate là" confessò non distogliendo mai lo sguardo dal mio come a rafforzare il concetto.

"Husk..." mormorai buttando fuori il respiro trattenuto durante tutto il suo discorso e lo attirai per un bacio, sciogliendomi non appena le nostre lingue entrarono in contatto.

Le sue mani andarono a coprire i miei fianchi, carezzandoli e facendo una pressione su di essi tale che finissi disteso. Aprii le gambe per permettergli di infilarcisi in mezzo e lui accolse l'invito con grande entusiasmo, strappandomi un leggero ansito quando morse il mio labbro inferiore.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 25 ⏰

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