Capitolo 1 ~ A-arrivo Valentino...

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ANGEL DUST🩷🕸️

Ero sdraiato sul letto, intento a scorrere intagram, quando mi arrivò un messaggio di Valentino.

Val🖕🏻💩🪰:
Angel stronzo, vieni subito, se in ritardo di mezz'ora cazzo!! Se non ti presenti la prossima volta che ti vedo ti ammazzo!!!

Tu(Angel) :

Arrivo Valentino

Val🖕🏻💩🪰:
Farai meglio a sbrigarti troia!!

Di fretta mi alzai dal letto e scesi le scale.
Passai davanti alla stanza di Alastor nel frattempo, mentre cercavo Porchetta.
Sentii Lucifero dire: «AL TUTTO OK??». Ma non avevo tempo di approfondire la questione, il mio bambino era a pochi mentri dalla porta.
Presi Pochetta e lo portai nella mia stanza, e di fretta e furia uscii dall'hotel.
«Dove vai?». Mi chiese Husk.
"Cazzo è vero, gli avevo promesso di fare una scommessa, vabbè, la mia sopravvivenza vale un pizzico di più". Pensai, e gli urlai di rimando :
«DA VALENTINO, È INCAZZATO NERO!!».
Poi inizia a correre verso lo studio.

Finite le riprese ero distrutto, a mala pena riuscivo a camminare. Zoppicai verso l'hotel, e quando arrivai mi sedetti al bancone da Husk.
«Riprese intense?». Mi chiese versandomi il mio solito Margarita.
«Eeeeh, più che intense, erano... Brutali! Indovina con cosa è entrato in fissa quella falena ciecata del cazzo!».
«Cose a tre/ quattro?». Mi chiese Husk.
«No! Ha visto la foto di un cazzo di macaco, o scimmia, o ora fa tango, quel cazzo che era! E ha pensato:...» Cercai di imitare la sua voce.
«Perchè non facciamo cadere un palo della pole dance, un fustacchione lo aiuta e in cambio lui si fa inculare con quel coso!!».
Ero alquanto nevrotico, anche troppo per accorgermi che Alastor era appena sceso per un drink.
Lui ed Husk iniziarono a chiacchierare.
«Sai, se ci pensi sono quasi 100 anni che ci conosciamo». Gli disse Alastor.
«Già, cent'anni che sopporto le tue cazzate». Gli rispose Husk sorridendo.
"È così bello quando sorride". Pensai.
Ero concentrato sul volto di Husk, ma nulla m'impedì di sentire l'ultima cosa al mondo che avrei mai pensato sapesse dire il demone della radio.
«Ti voglio bene». Mi cadde il bicchiere e metà del mio Margarita andò perso.
altra opzione-
«PORCA TROIA ALASTOR, STAI BENE?!». Urlai. Sentii dei passi svelti, e di colpa arrivò Lucifero urlando: «CHE CAZZO È SUCCESSO, STA BENE?»
Io, Husk ed Alastor lo guardammo tipo tipo: Bro, ma che caz-.
Lucifero fece un sospiro di sollievo e poggiando le mani sulle ginocchia per riprendere fiato disse:«Ma andate a cagare».
Io lo guardai incuriosito.«Scusi, altezza, come mai così preoccupato per Alastor? Non si sarà mica innamorato?» E ridacchiai. Vidi Al abbassare leggermente le orecchie, il suo sguardo era triste. Alastor  non alzava lo sguardo dal suo bicchiere. Poi si alzò «Al-». Faccia radio sclerata si alzò e si smaterializzò.
Io ed Husk ed lo guardammo confusi.
«Aah, fanculo, mi spiegate c'ha cazzo è successo?» Aggiunse irritato.
« M.r faccia radio sclerata ha detto ad Husk che GLI.VUOLE.BENE, CHE CAZZO GLI HAI FATTO LUCIFERO!!» Dissi scioccato. Lui sbuffò e poi uscì. Guardai Husk.
«Ciòéhh, Alastor si é scopato Lucifero?». Chiesi.
«Già, scommettiamo? Io mi sto annoiando qua!». Si lametò Husk.
«Sì ok, c'è solo un problemino, io non so giocare a poker». Ammisi. «Mi prendi per il culo, hai vissuto in una famiglia mafiosa e non ti hanno mai insegnato a giocare a poker?!». Mi chiese.
«Già, non è che la mia famiglia fosse proprio idilliaca, quindi... Mi insegni tu?». Gli chiesi.
«E va bene, ma vedi di capire in fretta!».
Prese delle carte es iniziò a spiegarmi le regole, e il valore delle carte.
«Ora, se tu ha due jeck e tre dieci hai...?». Mi chiese.
«Eeemh, full?». Cercai di indovinare.
«Bravo, capisci in fretta».
Dopo non molto iniziammo una partita.
«Oh ma... Aaah! Fanculo sei troppo bravo così non vale!». Mi lamentai dopo l:emmesima mano persa.
Lui rise. «Non abbastanza da avere ancora la mia anima però». Si lamentò sorridente.
Ad interrompere tutto fu la suoneria del mio telefono.
«Pronto Val-».
«FOTTUTA TROIA DI MERDA DOVE CAZZO SEI?! È DA ORE CHE TI CERCO, PERCHÉ NON SEI SUL SET?! NON TI AVEVO DETTO DI TORNARE A CASA OCA GIULIVA!! HAI TRE MINUTI PER ARRIVARE, e la punizione sarà più dolce».
«A-ariv-». «No!». M'interruppe Husk, «Lui resta qui testa di cazzo! Avrai pure la sua anima, ma se non siete sul set non puoi fagli un cazzo!».
«Husk no, peggiorerà solo le cose». Dissi impanicato.
«Ascolta la putttana micione, E SBRIGATI AD ARRIVARE!!». Urlò.
Attaccai e corsi verso la torre delle Vees, con Husk dietro.
«Husk che cazzo fai, resta all'hotel! Me la cavo da solo tranquillo».
«Neanche per cazzo Angel, io vengo con te!».
Sbuffai e continuai a correre.
Di colpo qualcosa mi cinse la vita e mi portò in aria.
Urlai. «Calmati, sono io, se andiamo così farai prima». Disse Husk. Mi aggrapai al suo corpo il più possibile.
"È da un mese ormai che mi sono ammesso di avere una cotta per lui, ma averlo così vicino è tutt'altra cosa". Pensai arrossendo.
Poco dopo arrivammo alla torre.
«Puoi lasciarmi su tetto». Gli dissi.
Lui annuì e scendemmo.
«Grazie baffi miao miao, ci vediamo all'hotel». Dissi accarezzandogli una guancia.
«Sta attento, non farmi aspettare troppo, che poi mi preoccupo». Mi disse. Risi ed arrosii.
«Tranquillo, non succederà». Poi cercai di andare verso la porta ma le mani di Husk nelle mie mi bloccarono.
Mi tirò a se mi baciò la guancia. Diventai rosso come un peperone.
Poco si allontanò.
«A dopo Anthony». Mi disse, poi si alzò in volo e lasciò andare le mie mani.
Mi toccai la guancia
"mi ha seriamente baciato?! O MIO DIO!! Ora posso sopportare di tutto". Pensai. Poi scesi di corsa le scale ed arriva allo studio.
«Oh, ma guarda sei arrivato in fretta». Disse Valentino soffiandomi addosso un po' di fumo, iniziai a sentirmi gli occhi stanchi.
«SU, CONTINUIAMO LE RIPRESE!». Urlò.
Subito mi misi al mio posto, ma non facevo altro che pensare al bacio di Husk.
«ANGEL! CAZZO LA BATTUTA!!». Mi Urlò Valentino. Cercai di concentrarmi sulle riprese, anche se era molto difficile.

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