capitolo 5 ~ ...

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ANGEL DUST🩷🕸️

Husk mi prese i fianchi e mi sbattè sul materasso, poi si mise a cavalcioni su di me ed iniziò a baciarmi il collo, alternando dolci baci con violenti e lunghi succhiotti. Ma a differenza di tutte le volte che l'ha fatto Valentino, sentivo una sensazione diversa, mi sentivo amato; perché quello di Husk non era solo una sfizio sessuale, ma un vero e propio desiderio di farmi capire quanto mi ama. E la cosa è reciproca.
Strinsi il pelo di Husk quando mi morse leggermente il collo e mi scappò un gemito.
Lentamente portò i baci dal collo alla clavicola, e dalla clavicola al petto, fino ad arrivare al ventre.
«Sei sicuro?». Mi chiese. Annuii.
Lui abbasò lentamente i miei pantaloni, portando anche i boxer con essi.
Feci un lungo respiro tremolante quando passò una mano dal mio fianco fino all'interno coscia.
«Husk...». Dissi.
Lui mi guardò. «Dimmi cosa vuoi». Mi rispose.
Io portai le mani alla sua testa e strinsi la pelliccia.
«Voglio... Voglio te dentro di me». Risposi.
Lui risalì ed iniziò a svestirsi.
Io indirizzai la mia attenzione sul un punto specifico: la patta dei sui pantaloni (particolarmente gonfia).
Una volta che Husk fu totalmente nudo passò le mani dai miei fianchi al mio petto, sfilandomi la maglia. Poi mi bloccò i polsi sopra la testa con una mano, mentre l'altra era di nuovo sul mio fianco.
«Sei convinto?». Mi chiese.
«Sono una cazzo di pornostar, non è la prima volta che faccio sesso!! Ora, vuoi scoparmi o no?!». Mi innervosii.
Lui mi guardò perplesso, allora con le mani libere gli presi il viso e lo baciai.
«Scusa... È che... Aspetto questo momento da tanto».
Lui sorrise e disse:«Dove sono le manette?».
«Dai per scontato che io abbia delle manette Husky? Così mi offendi!».
«Scusa, hai delle manette?».
«mmmh, in effetti sì, primo cassetto del comodino Baffi miao miao~».
Lui mi diede un bacio sulla fronte e poi si alzò.
Mi morsi il labbro guardano il suo corpo nudo...
«Wow...». Disse appena aprì il cassetto pieno di sex Toy
«Che c'è?! Quello è il cassetto dei gichi~». Risposi. Lui prese un dildo e disse:«mmh, il mio è più bello e poi credi davvero che faccia il lavoro meglio di me? Povero illuso~».
Sentii la mia erezione ingrandirsi a tal punto da muoversi un poco.
«Ti prego sposami». Bisbigliai.
«Èh?». Mi chiese.
«NULLA!Solo... Le prendi o no quelle manette?».
Lui spostò un paio di oggetti e poi prese un paio di manette con la pelliccia rosa.
«Girati». Mi ordinò. Lo guardai confuso, ma mi girai comunque.
Lui mi ammenettò le mani dientro la schiena e poi mi rigirò. Io avevo il respiro affannato, mentre lui sembrava calmo, anche se la sua erezione mostrava il contrario.
«Sicuro?». Mi chiese per la millesa volta.
«Huusk, se ti dico di essere sicuro una volta, lo sono per più di un minuto lo sa vero micione?».
Risposi facendo uscire il terzo paio di braccia ed accarezzandogli (con molta difficoltà) il volto.
Lui mi sorrise e io ritrassi le braccia. Mi alzò una gamba e se la portò sulla spalla, mi bloccò di nuovo i polsi e lentamente e dolcemente mi penetrò, mi scappò un flebile mugolio e feci un respiro tremolante.
Husk sembrava strano.
«Tutt'ok Husky?». Chiesi.
«Sì, solo che me l'aspettavo più... Stretto. Valentino ti ha proprio ridotto male». Mi rispose, ed io m'ibarazzai da morire.
«Hey, no, va tutto bene, mi dà solo fastidio che Valentino ti tratti così». Rispose passandomi una mano sul volto; gli sorrisi e lui inziò a muoversi.
Subito una sensazione familiare mi travolse, ma diversa.
Era un tipo di piacere più coinvolgente rispetto a quello che provavo sul set.... O con Valentino.
Le spinte Valentino erano crudeli e secche mentre quelle di Husk erano gentili e cariche d'amore.

Husk veleccizzò le spine e presto iniziai a gemere. Con le mani dietro la schiena stringevo le coperte, inarcavo la schiena e gemevo a pieni polmoni, tutto per merito di un gatto scorbutico che al momento aveva la testa a pochi centimetri del mio collo, che spingeva dentro di me e che con voce roca si abbandova a qualche piccolo gemito.
Nn mi ci volle molto per venire, ma Husk non si fermava; continuava sempre con lo stesso ritmo, senza fermarsi.
«Hu-Husky~». Dissi stringendogli la pelliccia co le braccia tirate fuori poco prima.
«A chi o cosa pensi quando ti masturbi?». Mi chiese.
«A~ a te, a come solo tu possa rendere -Ah~ così magico un momento del genere~».
Lui rise maliziosamente e andò più veloce.
«Oddio~ Oddio! ODDIO HUSK~». Mi ritrovai ad urlare il suo nome in preda al piacere, poco distante da un'altra orgasmo, che non tardò ad arrivare insieme a quello di Husk.
Una sensazione poco più che estranea mi travolse quando lui venì, e per questo mi bloccai.
«Tutto ok? Ho sbagliato qualcosa?!». Mi chiese guardandomi in faccia preoccupato.
«No no, solo che... Sul set non lo fanno molto spesso, preferiscono uscire e sporcarmi il ventre, perciò è stato... Stano... Stranamente bello». Risposi.
Lui rise, uscì da me e si sdraiò sul mio petto, con la faccia tra il mio collo e l'icavo.
«Abituari Legs, perché non sarà l'ultima volta che lo farò». Mi rispose.
«Uuuh~ il gattino tira fuori gli artigli!».
Scoppiammo a ridere entrambi.
Poco dopo, esausti ci addormentammo.

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