E tu chi sei?

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Pov. Zayn

Sveglia alle 6:30, colazione, doccia e ora una giornata in ufficio.

"Signor Malik buongiorno"

"Buongiorno signor Malik come sta? Tutto bene?"

"Signor Malik i suoi documenti sono nel suo ufficio"

Saluti, accenni, sorrisi, scartoffie e così via.

Ho finito di compilare la documentazione che mi era stata data. Per oggi non dovrei avere nessuna riunione.

Mi alzo dalla scrivania e guardo verso la finestra.

Sono all'undicesimo piano del grattacielo che mio padre fece costruire per la sua nuova sede.

"Papà, ti prometto che non ti deluderò" dico.

"Non lo farà può starne certo"

Mi giro e mi trovo Emily, la segretaria di mio padre, ora anche mia segretaria.

Emily "Mi scusi signor Zayn, non volevo entrare di soppiatto, sono venuta a prendere la documentazione che le ho lasciato e non ho potuto fare a meno di sentirla parlare".

"Emily per favore dammi del tu! Quando ero piccolo papà mi lasciava con te mentre lavorava."

Lei mi guarda senza scomporsi un minimo, mentre avanza.

Emily "Lei per me è Zayn Malik, figlio del signor Yaser Malik e uno dei più grandi imprenditori con cui ho avuto il piacere di lavorare"  fa una pausa "E proprio perché la conosco posso dire con certezza che sarà all'altezza del ruolo che suo padre le ha lasciato"

Sorrido.

"Grazie Emily"

Lei mi fa cenno con il capo e prende i documenti.

Prima di uscire dalla stanza mi chiede se voglio un caffè, le dico di sì e la ringrazio.

Guardo di nuovo verso la finestra, sembra si  stia annuvolando.

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Pov. Liam

Sono nella hall, ci sono un sacco di persone che fanno avanti e indietro.

Tutti in completo o in giacca e cravatta.

Mi sento un po' a disagio sono sincero.

"Posso fare qualcosa per aiutarti?"

Mi giro di scatto.

Davanti a me c'è una ragazza alta su 1.70, capelli lisci raccolti in uno chignon, con un completo elegante nero e degli occhiali.

Deve essere la receptionists.

"Ehm si, sto cercando il signor Zayn Malik"

Lei alza il sopracciglio e mi guarda sbigottita.

"Hai un appuntamento giovanotto?"

"No ma è importante!"

Nonostante le mie parole, lei mi dice di accomodarmi sulle poltrone della sala d'aspetto. Se si fosse liberato un posto, mi avrebbero chiamato.

So che è un modo elegante per dire: aspetta lì finché non te ne vai.

Ma non mi do per vinto!

Mentre penso a qualche idea, arriva un corriere con dei pacchi e non pochi!

Un carrello.

Vedo la ragazza di poco fa andare dal corriere per ringraziarlo e fargli firmare i moduli per la consegna.

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