|| Party ||
Oggi non mi sono divertita. Non lo ho fatto perché ho pensato solo alla telefonata di mio padre. Nessuno se ne è accorto. Questa sera andrò ad una festa, una delle solite feste alle quali tutti sono invitati, ma nessuno va. Io ci vado sempre, invece. L'alternativa è passare la serata sul divano con una pizza in mano e la maratona di Awkward in TV. Non che io non ami Awkward, ma uscire, bere qualcosa e stare lontana da mia madre è decisamente meglio. Anche stasera mi vedo con Stan e Paul. Passo a prenderli io e andiamo alla festa insieme su quel catorcio della mia auto. Loro sono incaricati di portare le birre, io l'erba. Non è che siamo dei drogati, solo ci piace distrarci. Ci piace dimenticarci di tutto per un po', e di questi tempi, quello sembra essere l'unico modo. Ci fermiamo davanti alla casa dove si terrà la festa e facciamo una canna. A Paul spettano i primi tiri, a me il resto. Stan stasera vuole restare sobrio. I miei occhi diventano rossi in men che non si dica, ma per il resto sto bene. Scendiamo dalla macchina con il nostro solito passo lento ed entriamo, dritti verso il banco degli alcolici. Non siamo i tipi che mettono la vodka nel succo alle feste, siamo i tipi che si portano una bottiglia di vodka e se la scolano in bagno senza dire nulla a nessuno. Condividiamo solo gli uni con gli altri. Perché regalare a degli sconosciuti una bottiglia di chissà quale super alcolico e farli divertire senza ottenere nulla in cambio? Entriamo nel bagno con la nostra vodka salda in mano.
- Posso averne un sorso? -
Chi diavolo è? Nonostante non lo abbia mai visto prima, mi piace, oh, se mi piace. I capelli neri, forse tinti, gli occhi di un verde luccicante. La pelle scura, mulatta, il sorriso smagliante.
- Certo! - esulta Stan alla vista di tanta bellezza. A me e Paul scappa una risatina. Il ragazzo ringrazia e senza esitare entra nel bagno insieme a noi. Faccio un sorso, poi gli passo la bottiglia. - Come ti chiami? - chiedo, mentre lui manda giù l'alcool con una smorfia.
- Nick - risponde, tendendomi la mano.
- Lacey, piacere. Loro sono Stan e Paul. - dico e faccio un altro sorso - Non ti ho mai visto qui. - aggiungo.
- Mi sono trasferito un mese fa da York. Gran bella città. - sorride - Londra, intendo. -
- Si, se riesci a spostarti dalla periferia. - fa Stan con tono simpatico.
- Io abito in centro. Vicino a Kengsinton's squadre. - sussulto.
- Beato te. Io devo fare 45 minuti di auto per arrivare a scuola. - dice Paul.
Stan mi guarda, poi guarda Nick come se fosse un alieno, poi mi guarda di nuovo. Le uniche cose che Stan ha ammesso di odiare sono gli omofobi ed i ricchi. E lui era ricco. Non ho mai capito perché il mio amico abbia questa strana fissazione, forse sono solo pregiudizi. Nick mi sembra un ragazzo normale, un tipo apposto, uno come noi. Magari un po' fuori dagli schemi, che se ne sta nel suo smoking da pinguino nel mezzo di una festa per adolescenti scatenati. Forse è ciò che fa al caso nostro, un nuovo elemento. Si sa che il fattore "novità" affascina sempre i membri di un gruppo di lunga data, e lui è la nostra novità.
- Come mai siete a questa festa se restare chiusi in un bagno? - chiede il nuovo.
- Potremmo farti la stessa domanda. - dico io, accennando una risata.
- Facciamo qualcosa - dice Stan con tono scocciato.
- Ehi, Nick, sai giocare a "Io non ho mai" ? - Propongo.
- Non ne ho mai sentito parlare. -
- Funziona così: uno di noi, a turno, dice qualcosa che ha fatto o che non ha fatto, mettendo all'inizio della frase "io non ho mai". A questo punto, quelli che hanno fatto ciò che è stato detto devono bere, mentre chi non lo ha fatto resta fermo. - Nick mi guarda estasiato.
- Mi piace! - dice e noi scoppiamo a ridere.
- Iniziamo, dai. Inizia tu, Nick. - dice Paul.
- Io non ho mai.. - esita - baciato una ragazza. -
Io bevo.
Nick beve.
Paul beve.
- Stan? - dice Nick, confuso.
- Sono gay, Nick. - risponde.
Silenzio. Ci guardiamo tutti, imbarazzati.
- Continuiamo? - propone Paul rompendo il silenzio. Tutti accettiamo.
- Io non ho mai.. Detto "ti amo" - dico.
Io bevo.
Paul beve.
Stan beve.
- Davvero non lo hai mai detto? - chiedo a Nick.
- Mai. Aspetto la persona giusta, sai, qualcuno che non mi faccia pentire di averlo detto. - annuisco.
- Io non ho mai.. Fatto l'amore. - dice Stan.
Io bevo.
Stan beve.
Paul beve.
Nick beve.
Lo sguardo del ragazzo nuovo sembra voler penetrare il mio corpo. Lo sento fissarmi, lo sento. Qualcuno bussa alla porta del bagno e tutti ci alziamo di scatto, per tornare alla festa.12.30 AM
- Dan! Smettila di suonare, Cristo, è mattina! - grido con gli occhi socchiusi per il sonno. - Dan! Adesso vengo lì e ti spacco quella chitarra! Dan! Dan! - mio fratello smette di suonare e apre la porta della mia stanza. - Buongiorno, sorellina. - dice con tono sarcastico e viene ad abbracciarmi.
- Mi hai svegliato - dico assumendo un'espressione triste.
- Eddaiiii - fa lui per scusarsi - lo sai che ti voglio bene - .
- Anche io.. Ma che ore sono? -
- Mezzogiorno e qualcosa, credo -
- Mamma? -
- Dorme. -
- Mi prepari la colazione? -
- Okay. -
Prendo il telefono. 2 nuovi messaggi.From: Stan
Hey, oggi alle 4 a casa mia, non ho un cazzo da fare.To: Stan
Ci sarò.From: Unknown
Ciao Lacey, sono Nick. Volevo dirti che sono stato bene con voi ieri sera, mi piacerebbe rifarlo, sempre se ne avete voglia. Sai, nella mia scuola non se ne trovano di persone così, che se ne stanno a bere vodka sul pavimento di un bagno pubblico. Da me sono tutti perfettini, schizzinosi, che vanno in giro a bordo della loro limousine privata. Io non mi sono mai sentito parte di quel mondo, se mi intendi. Okay, ho tutto ciò che desidero, le ragazze ai miei piedi, soldi a non finire, ma cosa me ne faccio? Ahaha, scusa, non dovrei stare qui a raccontarti i miei problemi che sono di sicuro minori dei tuoi, e questo messaggio sta diventando fin troppo lungo. Scusa il disturbo, ci vediamo, forse.
Nick.To: Nick
Ciao Nick. Anche io sono stata molto bene con te ieri sera, e voglio ringraziarti per il tuo messaggio. Lo ho apprezzato davvero molto. Sai, forse hai ragione, i miei problemi sono più grandi dei tuoi, ma potremmo vederci un giorno, per prendere un caffè e parlarne. Oppure per distrarci. Si, dovremmo distrarci di fronte ad un caffè e conoscerci. Fammi sapere.
LaceyFrom: Nick
Vediamoci. Oggi. Dove vuoi.To: Nick
Alle 4 da Backlay.From: Nick
Ci vediamo lì.To: Stan
Scusa oggi non posso venire, poi ti racconto. Baci.Vado a farmi una doccia e poi mi vesto. Dan mi aspetta in cucina con i pancake caldi. Li prepara sempre per me la domenica mattina. Gli do un dolce bacio sulla guancia e ci mettiamo a mangiare insieme mentre guardiamo MTV.
3.30 PM
- Dan, io esco! - grido.
- Ciao! - sento rispondermi.
Mi metto in macchina, diretta all'appuntamento con Nick.
Piove ancora, che novità, penso. Spero che Nick porterà del sole sulla mia giornata. Di sicuro lo farà.
STAI LEGGENDO
The beatitude of Love.
Teen FictionLacey ha una storia complessa che racconta solo a pochi. Non sa amare, è rimasta delusa da tutti, compresa sua madre. L'unico di cui si fida ancora è suo fratello Dan, insieme ai suoi amici Stan e Paul. Ma poi, grazie a una bottiglia di vodka, conos...