Unselfish Love

- Capitolo 7 -

- Lamoreux -

<< Sei ubriaco Nic? >> indaga, assottigliando lo sguardo e portandosi il indice alle labbra.

<< No Gauthier Jr. >> mi passo una mano nei capelli nervoso << Non sono ubriaco, ma vorrei tanto esserlo.>>

Così avrei avuto almeno una scusa,
per prenderti in grembo,
portarti davanti al camino,
perdermi contro le tue labbra,
amarti attraverso i tuoi versi,
essere immerso nel tuo amore,
ma invece,
Non posso fare niente di tutto ciò.

Sono bloccato qui,
nella mia mente,
nel mio cuore,
dove tu sei mia
e io tuo per sempre.

<< Hmm... ti porto un'altra birra se è ciò che vuoi...>> chiede rallegrata, mettendo le mani indietro alla schiena e dondolandosi con i piedi scalzi.

<< Come ho detto>> alzo i occhi al cielo << sei un cazzo di problema. >> mormoro.

Sorride divertita.

E mi rendo conto che è meglio che vado a dormire, prima che il mio cervello mi dica di fare qualcosa di veramente stupido.

Mi avvicino alla sua guancia e la bacio << Notte, Mon Coeur*.>> sussurro contro il suo orecchio prima di allontanarmi e salire le scale.

Mia mi segue a sua volta.
Attraversiamo il corridoio in totale silenzio per non svegliare gli altri e arriviamo davanti alle nostre camere.

La osservo, per qualche secondo di troppo, lasciando i miei pensieri diventare sempre più indecenti e la mia eccitazione sempre più evidente.

Mia apre la sua porta e così lo faccio anch'io.

Prima di serrare la sua porta, Mia mi regala un sorriso timido tra le labbra, accenna un saluto, alzando la mano e poi sparisce al interno della sua camera.

Rigiro i occhi al cielo e entro anch'io in camera. Accendo il pc e faccio partire la mia Playlist su Spotify.

Essere vicini di camera, non è stata la mia idea più intelligente, ma entrambe le camere sono collegate dal balcone esterno, e non avrei mai permesso, che qualcun altro oltre a me stesso, condividesse la sua privacy.

Privacy, che io ho infranto, lo ammetto.

Mi è capitato di trovarmi a sbirciare dal balcone cosa combinava in quella camera.

Lo osservata quando portava qualche amico per "studiare" o metteva la musica a tutto volume, mentre ballava di nascosto e senza freni.

Non è stata una passeggiata vederla diverse volte a limonare con i ragazzi che si portava in camera, ma è anche vero che non l'avevo mai vista andare oltre.

Mi sono chiesto se fosse ancora vergine, ma alla finale della Memorial Cup, ho avuto la mia risposta tramite i ragazzi dalla squadra dei Eagles.

Mi sgranocchio il corpo e decido di farmi una doccia fredda per calmare i miei ormoni, prima di infilarmi di nuovo nel letto e cercare di dormire un po'.

Apro il rubinetto, lo giro verso l'acqua fredda e chiudo la porta scorrevole della doccia.
In un attimo di coraggio, mi infilo sotto.

Una doccia fredda, del tutto inutile.

Perché i pensieri del corpo di Mia e sono più forti.

Cazzo.

Richiudo l'acqua fredda.
E mi appoggio con la schiena sulle piastrelle, so che c'è solo un modo di liberarmi e di placcare questa eccitazione.