L'oscurità inguaribile

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Mentre Alice, Sarah e Tom procedevano con cautela attraverso i labirintici corridoi sotterranei dell'ospedale abbandonato, l'atmosfera si faceva sempre più opprimente.

Le pareti umide erano rivestite di muffa, e ogni tanto gocce d'acqua cadevano dai soffitti fatiscenti con un suono sinistro che echeggiava nel silenzio.

I graffiti antichi, ormai sbiaditi e indecifrabili, sembravano pulsare con una presenza oscura e minacciosa, come se avessero conservato le memorie di tragedie antiche e misteriose.

Ogni passo risonava sinistramente tra i corridoi desolati, mentre l'eco dei loro passi sembrava fondersi con il sussurro dell'aria fredda e umida.

Le torce che Alice, Sarah e Tom tenevano in mano tremavano, proiettando ombre spettrali sulle pareti screpolate e sui pavimenti coperti di detriti.

"Questo posto è un incubo," mormorò Sarah, stringendo la torcia con nervosismo. "Non so quanto ancora potremo sopportarlo."

Tom continuava a filmare, cercando di catturare ogni dettaglio inquietante. "Abbiamo bisogno di trovare un'uscita. Non possiamo rimanere qui."

Alice annuì, cercando di mantenere la calma nonostante il senso di disperazione crescente. "Continuiamo a muoverci. Dobbiamo trovare una via d'uscita da questo inferno."

Mentre continuavano a esplorare, una presenza oscura sembrava avvolgerli sempre di più.

Ombre sinistre sembravano muoversi tra i corridoi, tanto veloci da essere percepite solo dal margine della visione. Poi, improvvisamente, un suono cupo echeggiò da dietro di loro.

"Che diavolo è stato quello?" sussurrò Tom, il suo cuore batteva velocemente nel petto.

All'improvviso un'ombra imponente emerse dal buio, avvolta da una nebbia oscura.

Alice, Sarah e Tom si irrigidirono di fronte a questa presenza spettrale che sembrava emanare un freddo mortale.

"Correte!" gridò Alice, e il gruppo si precipitò lungo il corridoio, cercando disperatamente una via di fuga.

Ma l'ombra sembrava inseguirli con una determinazione implacabile, sempre più vicina ad ogni passo.

Nel panico generale, Sarah inciampò su una pietra scivolosa e cadde a terra. "Aiuto!"

Alice e Tom si fermarono di colpo, l'orrore dipinto sui loro volti. "Sarah, alzati!" urlò Tom, tendendo una mano verso di lei.

Ma prima che potessero raggiungerla, l'ombra oscura si avvicinò rapidamente a Sarah.

La sua figura distorta sembrava afferrare Sarah con una forza invisibile, tirandola verso di sé con una velocità spaventosa.

Sarah urlò di terrore mentre veniva trascinata via, le sue dita aggrappate disperatamente al pavimento.

"No!" gridò Alice, ma era troppo tardi. Sarah scomparve nell'oscurità con un urlo che si spense lentamente nel vuoto.

Alice e Tom rimasero immobili per un attimo, in preda allo shock.

Il loro respiro pesante rimbombava tra le pareti umide e silenziose. Poi, Alice si riprese, il suo viso contratto dalla determinazione.

"Dobbiamo andare avanti," disse con voce tremante. "Non possiamo lasciarci sopraffare dal terrore. Dobbiamo trovare un modo per uscire da qui, per Sarah e Mark."

Tom annuì, sentendo il cuore spezzato per la perdita della loro amica.

"Hai ragione. Continuiamo a cercare."

Con passi incerti, ripresero la loro esplorazione, con ogni corridoio che sembrava offrire solo più oscurità e incertezza.

L'ombra oscura era svanita, ma la sua presenza li seguiva come un'impronta indelebile nella loro mente.

L'Ospedale Abbandonato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora