POV JK"Sbircio fuori dal finestrino dell'auto mentre percorriamo la stretta strada che conduce al nostro nuovo destino. Le case basse e dall'aspetto fatiscente sfrecciano davanti ai miei occhi, ognuna racconta una storia di vita tranquilla e apparentemente priva di eventi. Il vento mi sposta i capelli mentre l'odore di salsedine mi crea delle sensazioni particolari. Vivendo sempre e solo a Busan, non riesco proprio a vedermici in un posto così.
Imbocchiamo un piccolo viottolo, ci accostiamo e mia madre spegne il motore. Io slaccio la cintura e mi guardo un po' intorno... un po' perso da quel paesaggio fatto di case bianche e finestre verdi... sento la mano di mia mamma appoggiata sulla spalla, giro il viso e lei si rivolge a me con un sorriso incoraggiante. 'Eccoci arrivati, Jungkook. È il nostro nuovo inizio.'
Mentre scendo dall'auto, mi sistemo i jeans, prendo lo zaino lo metto a tracolla e comincio a tirare fuori le valigie dal sedile posteriore. Lo faccio in modo meccanico e senza sosta finché mia madre mi afferra dolcemente il braccio e mi guarda negli occhi con espressione premurosa. 'Lo so che per te è stato difficile questo cambiamento, ma sai Jungkook, a volte bisogna fare scelte azzardate. Dobbiamo seguire anche a volte i nostri istinti e il fluire delle circostanze e questa era una buonissima possibilità per papà, lo comprendi amore? Abbbracciamoci, dobbiamo essere uniti come famiglia, ti chiedo solo di essere paziente, e vedrai che riuscirai a trovarti bene anche qui.'
Alzo le spalle sorridendo, cercando di rassicurarla, posandole un bacio sulla guancia. 'Mamma, non ti preoccupare. Capisco benissimo. Farò del mio meglio per trovare anche dei buoni amici qui.'
Entro in casa con un mix di emozioni contrastanti. Da una parte sono eccitato per questa nuova avventura, ma dall'altra sono preoccupato per quello che mi attende alla nuova scuola. Domani dovrò recarmi dal preside per portare la mia iscrizione, e non so veramente che cosa mi aspetta.
Passo la notte praticamente in bianco, pensando e ripensando e le foto di Instagram dei miei vecchi amici ormai non mi aiutano. Sono arrabbiato e triste e comincio a piangere, inutile nasconderlo, io qui non ci volevo venire punto. L'inizio di questa nuova fase della mia vita mi riempie di ansia e agitazione, e l'incontro con il preside è la goccia che fa traboccare il vaso. Non riesco a trovare pace, e così decido di prendere un quaderno e buttare giù qualche disegno per distrarmi, cercando di alleviare quei tormenti.
Fortunatamente, dopo un po', il sonno arriva e riesco finalmente ad addormentarmi.
Vengo svegliato dal rumore del televisore a palla sul canale della musica, la passione di mia madre oltre a urlare il mio nome a squarcia gola, ogni santa mattina. Continua imperterrita a intimarmi dalla cucina per la colazione, al suo 'Se non ti sbrighi Jungkook giuro che salgo e ti tiro giù per le orecchie', e visto che lo aveva fatto più di qualche volta scendo immediatamente. Entro in cucina e con un buongiorno mi siedo al tavolo, gustando i toast e la spremuta di arancia che ha preparato con cura.
Dopo aver fatto colazione, risalgo in camera per prepararmi per l'appuntamento con il preside. La mia mente è un turbinio di domande e dubbi mentre scelgo cosa indossare. Non so se optare per qualcosa di più formale o qualcosa di più leggero, adatto all'estate. Prendo a random ogni possibile cosa mi sembra decente, ma non mi piace niente e sto sclerando. La voce della mamma che urla per le scale non annuncia niente di buono. 'Mamma, cinque minuti e scendo', 'Cinque minuti un cavolo Jungkook, erano cinque minuti venti minuti fa, si può sapere che stai combinando lì dentro è? È tardi. Non farmi salire su o te ne pentirai'. Provo vari abbinamenti, ma niente sembra soddisfarmi. Vado ancora più nel panico quando sento la mamma salire le scale. Continuo a cercare nel mio armadio, almeno la tuta, ma mi rendo conto che è rimasta negli scatoloni della palestra. Sto per guardare la montagna di panni sul letto quando la mamma apre la porta e mi trova praticamente ancora con i boxer e la montagna di vestiti sul letto. 'Sono in ritardo, lo so, ma non riesco a trovare nulla che mi piaccia', mi arrendo all'ennesima sfuriata. Abbasso il viso in segno di arresa.
E invece di sgridarmi come sempre, si avvicina a me con un sorriso dolce e mi abbraccia. 'Jungkook, amore, ricorda che la scuola è finita. Puoi optare benissimo per un bermuda e una magliettina a maniche corte. È estate, non devi avere tutte queste preoccupazioni e formalità.'
La guardo e le faccio un sorriso, annuiamo entrambi. Poi la mamma si gira verso la catasta di panni, le mani appoggiate sui fianchi, e comincia a cercare qualcosa. Mi porge un bermuda bianco e una t-shirt gialla. 'Adesso sei pronto per andare. Sbrigati, l'appuntamento è alle nove dal preside. Siamo almeno 20 minuti in ritardo sulla tabella di marcia. Ti aspetto giù. Poi mi guarda e rincara: 'Cinque minuti o ti tolgo la play', mi sembrava strano che non ci fosse la fregatura.
Il viaggio in macchina è abbastanza breve, tanto che penso che avrei potuto andarci con lo skateboard. Alla fine arriviamo alla scuola ed è davvero enorme. 'Bella, vero?', mi giro verso mia madre e rispondo: 'Sì, non me l'aspettavo'.
Attraversiamo i corridoi, e visto la mancanza di studenti, riesco a memorizzare qualcosa. Bussiamo alla porta del preside, e prima di entrare, mia madre mi aggiusta i capelli e la maglietta. Sbuffo perché un conto è quando sei un bambino, un conto è quando te lo fanno a 15 anni.
Il preside ci accoglie, e dopo un breve discorso su regole e doveri, mi dice che comunque dovrò frequentare i corsi estivi, che aumenteranno i crediti del mio curriculum scolastico già molto buono. Alla mia domanda su a che ora devo farmi trovare in classe, il preside mi risponde che i corsi sono per lo più un campo scuola, con varie attività e recupero materie, posizionato sulla spiaggia. Poi mi dà un foglietto con un numero: Jung Ho-seok, studente del terzo anno. Avrei dovuto chiamarlo e mettermi d'accordo con lui. Non vi dico la contentezza di mia madre, quando sentii campo scuola ,che di certo non era la mia , perché significa interagire con persone sconosciute e in un contesto del tutto nuovo per me ." Che bello Jungkook conoscervi tutti subito, non sei contento?', sospiro sbuffando. 'Certo, come no...'.
Si inizia proprio col botto, penso. E se la fortuna è cieca, la sfiga ci vede di sicuro.
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THE SWEET SUMMER
FanfictionSul litorale di una tranquilla cittadina estiva, due mondi si scontrano in un turbinio di emozioni e scoperte. In questo viaggio, seguiamo i passi incerti di Taehyung , una farfalla sociale dalle ali di libertà, e di Jungkook , un'anima solitaria av...