PRIME SENSAZIONI

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POV JK

Il pranzo stava procedendo bene, e io avevo cominciato a conoscere meglio tutti i ragazzi. Finito di mangiare, decidemmo di fare una passeggiata sulla spiaggia e poi una partita a beach volley. Ero un po' titubante all'inizio, perché non mi sentivo a mio agio con il sole a causa di un problema che mi fa alzare molto la temperatura corporea e a volte quasi svenire. Non avevo il coraggio di parlarne con loro, ancora mi sentivo bloccato sull'espormi. Forse in futuro l'avrei fatto, ma ora no, e poi non volevo sembrare il solito nuovo del gruppo che rompe le uova nel paniere, quindi stavo per declinare l'invito. Tuttavia, vedendo l'entusiasmo degli altri nel cercare di convincermi, alla fine mi decisi di accettare, non prima di sentire il consenso di mia mamma, che arrivò quasi subito con un "ok amore, fammi però sapere a che ora devo venire a prenderti". Con un certo "mamma", attaccai e li guardai, "rimango con voi", e gli sorrisi di rimando.

Namjoon mi guardò e mi chiese, "Jungkook, se non hai costumi con te, possiamo prestartene dei nostri."

Mi girai verso il mio zaino, poggiato su una sedia vicino all'entrata del bungalow, e dissi, "No, no, ho portato il mio."

Tutti si girarono verso lo zaino e sorrisero. Avere 15 anni è sempre complicato quando sei con ragazzi più grandi, specialmente se il tuo zaino ha la stampa di Iron Man. Ma come mi era venuto in mente di usare quello. La mia credibilità ne risentiva. Mi sentii avvampare le guance cercando un punto dove nascondermi, finché sentii la voce di Tae dietro di me dire, "Sono fighi i supereroi, ti piace Iron Man?"

"Sì, è il mio supereroe preferito," risposi.

Tae sorrise e disse, "Buono a sapersi." Non capii bene cosa intendesse, ma il fatto che non trovasse ridicolo il mio zaino era già qualcosa.

Namjoon mi prese per le spalle e, spingendomi verso l'entrata, si proclamò cicerone dicendomi, "Vieni, Jungkook, ti faccio vedere anche il bungalow." Entrammo e la casetta mi sembrò subito carina, neanche tanto disordinata considerando fosse abitata da ragazzi. C'era un piccolo cucinino sulla destra, con una finestra che dava sulla pineta. Un tavolino rettangolare con della frutta sopra, qualche sedia e una panca, e un mini salottino con un televisore e vari joystick sparsi per terra. Un divano a quattro posti con diversi cuscini sparsi qua e là completava l'arredamento. Mi guardai intorno e poi chiesi a Namjoon, "Voi quindi vivete qui?"

Namjoon sorrise e rispose, "Sì, ormai la consideriamo casa. Il primo anno è stato difficile convincere i nostri genitori, ma visto che aiutiamo Jin a gestire tutto, hanno accettato. Dopo due anni, abbiamo stabilito delle regole e a turno ci prendiamo un giorno di riposo per andare dalle nostre famiglie."

Ero sorpreso dalla loro autonomia. Le loro famiglie dovevano avere molta fiducia in loro, io a loro confronto mi facevo ancora preparare la colazione da mia madre. Continuammo la visita entrando in un corridoio stretto con due porte, una a sinistra e una a destra. Namjoon aprì prima quella sulla sinistra e disse, "Qui ci sono quattro posti letto. Come puoi vedere, ci sono due letti a castello a sinistra e due a destra. Non è molto grande, ma è vivibile."

Guardai dentro la stanza. C'era una finestra, una piccola scrivania e un armadio a due ante. Mi chiesi come riuscissero a mettere tutti i loro vestiti in quell'armadio senza litigare. Continuammo il corridoio per poi aprire l'altra stanza sulla destra. "Questa è la stanza dei tre letti singoli," disse. "È stata presa da Tae e Jimin. Guardandomi, Jimin, se glielo chiedessi, ti dirà di non sopportare i letti a castello, ma la verità è che vuole solo stare solo con Tae. E come puoi constatare da quel letto laggiù, il disordine di Tae manda chiunque ai matti, quindi è stato meglio così." Era la stanza più illuminata e si intravedeva un po' il mare dalla finestra che avevo di fronte. Un letto era posizionato di lato, con più cose sopra che ad un mercato, l'altro talmente in ordine da sembrare un letto di camerata, sicuramente era di Jimin. Sulla parete di fronte c'era un armadio a due ante e sulla destra una porta. Mi domandai cosa ci fosse, ma al "E questo è quanto. Jungkook, se mai vorrai fermarti, questa sarà la tua stanza, sempre se Tae e Jimin saranno d'accordo, ma penso che Tae non avrà problemi."

THE SWEET SUMMERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora