Sacred prayer

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Harry era in trance, seduto su una panca fuori dall'ospedale da campo, con gli abiti ancora bagnati e intrisi di sangue e le guance coperte di lacrime. Le ore passavano lente e dolorose, e ogni minuto sembrava un'eternità. Il sole era ormai alto nel cielo quando le porte della sala operativa si aprirono e un medico uscì.

Il dottore si avvicinò a loro, togliendosi la mascherina chirurgica con un'espressione stanca ma sollevata. "Zayn ha finito l'intervento e dovrebbe farcela," disse, la sua voce calda e rassicurante. "Ha perso molto sangue, ma siamo riusciti a stabilizzarlo. Ora sta riposando."

Un senso di sollievo travolse il gruppo, ma la preoccupazione per Louis era ancora palpabile nell'aria. Harry si alzò in piedi, gli occhi fissi sul medico, in cerca di risposte. "E Louis?" chiese, la sua voce tremante.

Il dottore abbassò lo sguardo, scuotendo leggermente la testa. "Non ho notizie di Louis al momento. Stanno ancora lavorando su di lui. È una situazione molto delicata."

Harry sentì il cuore sprofondare. L'incertezza e la paura lo consumavano, rendendogli difficile respirare. Sentiva il bisogno di fare qualcosa, qualsiasi cosa, ma era impotente.

Niall e Liam si avvicinarono a lui, cercando di infondergli un po' di conforto. "Harry, devi prenderti cura di te stesso," disse Niall con tono gentile ma fermo. "Non puoi fare nulla qui fuori. Almeno vai a farti una doccia e cambia quei vestiti. Louis ha bisogno che tu sia forte per lui."

Harry esitò, ma la stanchezza e la preoccupazione cominciavano a farsi sentire. Liam gli prese un braccio, guidandolo verso le docce del campo. "Dai, Harry. Non ti stiamo chiedendo di dimenticare Louis, solo di prenderti cura di te stesso per un momento. Non possiamo aiutare lui se tu crolli."

Finalmente, Harry si lasciò convincere. Si tolse gli abiti sporchi e si diresse sotto la doccia. L'acqua calda scorreva sulla sua pelle, lavando via il sangue e il fango, ma non poteva lavare via la preoccupazione e il senso di colpa che provava. Ogni volta che chiudeva gli occhi, rivedeva il volto pallido di Louis, il suo corpo privo di sensi tra le sue braccia.

Uscì dalla doccia e si asciugò, indossando abiti puliti che Liam e Niall gli avevano portato. Si guardò allo specchio, vedendo un riflesso che non riconosceva: un uomo stanco, consumato dalla paura e dall'ansia.

Quando tornò fuori, Niall e Liam erano ancora lì, pronti a sostenerlo. Si sedettero di nuovo sulla panca, in silenzio, aspettando notizie. Le ore continuavano a passare lente, ma Harry sentiva una nuova determinazione crescere dentro di lui. Non avrebbe abbandonato Louis, non ora, non mai.

Infine, le porte della sala operativa si aprirono di nuovo. Il medico uscì, il volto stanco ma con un accenno di sorriso. Harry si alzò di scatto, il cuore in gola.

"Louis ha superato l'intervento," disse il dottore, e Harry sentì una marea di sollievo travolgerlo. "Ha perso una gamba, ma è stabile. È in condizioni critiche, ma c'è speranza."

Harry sentì le lacrime salire agli occhi. Niall e Liam gli strinsero le spalle in segno di conforto. Sapevano che la strada verso la guarigione sarebbe stata lunga e difficile, ma per ora, la speranza era sufficiente.

Harry si rivolse al medico con voce tremante. "Posso andare a trovare Louis?" chiese, l'urgenza evidente nei suoi occhi.

Il medico annuì. "Sì, ma potrebbe non sveglarsi per un pò. Ha bisogno di riposo."

Harry ringraziò il medico e si diresse verso la stanza dove Louis era stato portato. Aprì la porta lentamente, il cuore che batteva all'impazzata. La vista di Louis, addormentato sul letto, con la gamba amputata fino a metà coscia, gli spezzò il cuore. L'aria era intrisa di un silenzio pesante, interrotto solo dal suono regolare delle macchine che monitoravano i segni vitali di Louis.

All i did was bleed as I tried to be the bravest soldierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora