Capitolo 7

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Mentre ci dirigevamo verso la porticina da cui eravamo arrivati, sentii che aveva la mano estremamente fredda.

Sembrava che stessimo tornando fuori dal palazzo, quando a metà strada del corridoio, toccò nel muro di ghiaccio quella che pareva essere una forma circolare, la quale senza uno sguardo attento era impossibile da vedere. Subito dopo un pezzo di muro si alzò lasciando intravedere una scala che scendeva. Fui stupito dai passaggi nascosti in quel palazzo che sembravano innumerevoli. Thea mi fece cenno con la testa di continuare a seguirla. 

Mentre scendevamo le scale, sentii il muro richiudersi dietro a noi. Le scale portavano a quella che sembrava una grande sala circolare con un soffitto non troppo alto, ai lati del quale pendevano stalattiti di ghiaccio di dimensioni più o meno omogenee. I muri erano decorati con piccole incisioni nel ghiaccio dalle forme rotondeggiati. La stanza era illuminata da una luce azzurra, ma non riuscii a capirne la provenienza. L'intero spettacolo era mozzafiato, ma la cosa che mi colpì ancora di più fu la leggera melodia che si sentiva in tutta la sala, sembrava che qualcuno suonasse il flauto in maniera incredibilmente delicata. Thea stava di fianco a me guardando il mio stupore.

«Da ... da dove viene questa musica?» Chiesa continuando a fissare la stanza a bocca aperta. «È la melodia del ghiaccio. Splendida non è vero?» Affermò con un sorriso.

Io mi limitai ad annuire e sorridere.

«Vuoi ballare?» Mi chiese porgendomi la mano. «Beh io non sono molto capace.» Risposi imbarazzato. «La melodia ti guiderà. Qui c'è una certa magia.» «Allora ci provo.» Replicai. Le cinsi la vita con il braccio e lei mi mise le mani sulle spalle. Iniziammo a ballare e fui effettivamente trascinato dalla melodia e dal suo sguardo. Non seppi quanto durò, ma in quel momento avrei voluto durasse per sempre. Non mentiva, c'era una certa magia che pervadeva tutta la sala e la presenza di Thea rendeva tutto ancora più magico. Ad un certo punto sorrise, si sciolse dalla mia presa e si sedette sul pavimento al centro della sala, ed io feci lo stesso.

Per un lungo momento ci limitammo a guardarci negli occhi e a sorridere, mentre la melodia continuava dolce e inesorabile. C'era una certa intesa tra noi, questo era innegabile, inoltre non potevo ignorare il fatto che l'avevo trovata bellissima fin dal primo momento con la sua pelle pallida, i suoi lunghi capelli, il suo calmo sorriso e quegli occhi color del ghiaccio, proprio come il suo mondo.

«Questo posto è davvero incredibile. E non intendo solo questa sala, ma tutto il villaggio. Non sapevo ci fosse e nemmeno che ci abitasse qualcuno di ... diverso da noi.» «Lo so, persino io che sono nata qui, continuo a trovarlo ogni giorno di più affascinante.» «Avete sempre vissuto qui?» Chiesi stupito. Perché se abitavano lì da molto sembrava difficile che nessuno li avesse scoperti pensai.

«Molto prima che io nascessi, il nostro popolo abitava più a sud, è in seguito che ci siamo spostati. Voi siete arrivati dopo.» «Perché vi siete spostati?» Domandai.

«Non è stata una nostra scelta, siamo stati obbligati ... da voi.» Vedendo la mia espressione perplessa Thea continuò «ecco noi abitavamo quelle terre, che erano molto più fredde di quanto non siano adesso, ma il vostro popolo ha deciso di insediarsi e a noi non era permesso mischiarci con voi, perché non saremmo sopravvissuti, viste le vostre usanze. Voi accendete fuochi, avete bisogno di riscaldarvi mentre noi ... siamo un popolo freddo. Più gli umani avanzavano a nord e più noi eravamo costretti a fare lo stesso.»

«Perché non avetecercato di interagire per spiegare la situazione?» «Noi andavamo via primadell'arrivo degli umani. Perché l'ambiente si scaldava. Per noi fa sempre piùcaldo.» «Ci siamo spostati sempre più a nord ed ora ecco il limite. Più a nordora c'è solo il mare.» Vidi nei suoi occhi un lampo di tristezza, quasidisperazione. «Come è possibile che nessuno si sia accorto del tuo popolo?»«Siamo circondati da una fitta tempesta di neve e ghiaccio che ci protegge erende l'ambiente freddo, è come una voragine. La tempesta si placa solo peralcuni giorni all'anno. È per questo che siete riusciti ad entrare – sospirò - ma non siete stati i primi.»

Il popolo di ghiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora