POV. EVAN
L'attizzatoio è pesante e me lo giro tra le mani. Lui accende la luce e quando mi vede non dice nulla e porta le mani alla bocca. Mi fa pena quell'uomo. Così vigliacco e crudele allo stesso tempo. So che gli hanno dato qualche mese, cancro ai polmoni, e so anche che le sue due fanciulle non lo sanno, ma se lo merita, ma forse le sue figlie no. So che lui sa bene chi sono e ora so chi sono loro. I miei genitori.
Si alzano entrambi e si mettono ai due lati del letto matrimoniale.
-Cosa vuoi?- dice agitata lei. La guardo e rido. Davvero? Che ridicoli che sono.
-Voglio quello che mi spetta- queste parole che trasudano un immenso rancore restano nell'aria.
-Vuoi dei soldi? Dicci ma vattene- dice lui. Fanno finta di non capire. Non sono stupido. Tutti pensano che l'eroina sia la mia migliore amica, ma non è così. Non mi faccio più da un anno, ma le persone parlano e tanto so che continueranno a parlare. La mia migliore amica è la mia intelligenza. Ovviamente rintracciare di chi era il grembo di mia madre è stata la cosa più facile. Ho il cognome di mio "padre" e forse questo me lo spiego di meno.
-Voglio parlare con mia sorella- e sorrido.
-Lascia stare mia figlia- dice lui, sembra stesse ringhiando, ma quando aggrotto le sopracciglia guarda per terra. Non si tradisce.
Lo ignoro e continuo a parlare –la genetica mente, perché Teresa, la vostra adorata Tessa, è terribilmente sexy come me. Comunque tecnicamente mi spettano un sacco di cose. Nulla.- appoggiai l'attizzatoio sulla scrivania di fronte al letto e tirai fuori il coltellino dalla tasca –sono venuto ad avvisarvi che probabilmente non vedrete più le vostre adorate figlie quando si accorgeranno di che mostri siete.-
-Evan?- dice Adeline sconcertata. Guarda il marito con gli occhi sbarrati.
-Um... no. Sono solo un topo che va usato come una cavia giusto paparino?-
-Evan non è colpa nostra... abbiamo fatto la cosa migliore per tutti- dice lui.
-No, per voi, brutto cretino.- mi metto a ridere, mi suona buffo. Poi riprendo a parlare. –Sono stato per più di 15 anni in quell'orribile casa. La cosa migliore per tutti?! Mi avete venduto a quei pervertiti per solo 50.000 dollari! Non dare il povero Evan ad un orfanotrofio no eh?!-
-Figliolo avevamo bisogno di soldi- le sue parole sono secche e dirette, ma non riesce a guardarmi negli occhi.
– E comunque non dovresti saperle queste cose- aggiunge lei preoccupata e quasi irritata, come se non mi riguardasse minimamente.
Riprendo l'attizzatoio in mano e mi avvicino lentamente a lei e glielo punto addosso di scatto. Urla terrorizzata e mette le braccia avanti... per proteggersi? Lui si avvicina al muro opposto e quando lo guardo si ferma impietrito. Con un piccolo scatto della mano prende e si mette gli occhialetti appoggiati alla libreria sul muro. Sono spessissimi. Ora mi guarda. Mi fissa con la bocca contratta. Rido. Salgo in piedi sul letto con le scarpe infangate e salto giù davanti a lui. Gli metto la punta del coltellino sulla grossa pancia. Non fa niente. Che strano.
Ha paura. E fa bene.
-Dieci, nove, otto, sette, sei, cinque, quattro, tre, due, uno...- lei inzia a piangere e respirare affannosamente e mi giro verso di lei –tic toc, tic toc... zero!- mi rigiro e lo osservo per qualche secondo come si può osservare una mosca che si strofina le zampette sul letame -bu!- lui sobbalza e rido.
Cerca di indietreggiare ma è attaccato al muro. Ora che è così vicino mi accorgo che è abbastanza basso.
-Preferisci essere infilzato con il coltellino nel cranio o essere inculato dall'intizzatoio?-
Mi guarda e deglutisce.
-Lo so sono troppo generoso a farti pure decidere- e sorrido –boh, chiediamo alla signora-.
Non mi giro neanche verso di lei.
-Ti prego lasciaci stare- lo dice singhiozzando e faccio fatica a capire.
-Mmm... indovinate. NO.-
Sento passi e voci fuori dalla porta. Riconosco la voce di Ashton.
Raggiungo a passi lunghi e veloci la porta e la spalanco. Guardo giù dalle scale. Luke non c'è, e il portone d'ingresso avvolto nel buio è socchiuso e lascia entrare la luce del piccolo lampione del giardinetto. Ashton è sul corridoio davanti a me con due ragazze, le mie sorelle.
Lo raggiungo e lascio cadere le armi che tengo in mano e lo prendo per il colletto della camicia -Cazzo fai idiota?-
Ashton sorride.
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Ecco il terzo capitolo! :) È scritto da Francesca (io). Lo so Evan è un po' in versione Tate (sono una fan accanita di AHS e non so se sopravviverò fino ad ottobre quando uscirà la quinta stagione). Un bacione e a dopodomani! <3
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EVAN|| l.h & e.p
FanficQuesta FanFiction ha come protagonisti Evan, Luke e una ragazza di nome Teresa (Tessa). La vita di questi tre ragazzi si incrocerà profondamente a causa di fatti atroci inaspettati. Questa storia è scritta a quattro mani da Francesca & Caterina. Pub...