POV EVAN
E' davanti a me: Juliet. Non so cosa provo a rivederla, forse un po' di stupore per la sua integrità; è sempre la stessa. E' sempre bellissima, e quando dico bellissima, lo dico oggettivamente, non da uomo romantico che vede la sua donna sempre meravigliosa.
Ci incontriamo una volta al mese, perché siamo troppo impegnati, o semplicemente non vogliamo stancarci l'uno dell'altra. Io mi stanco molto velocemente delle persone, anche delle persone perfette come lei. Mi scruta dall'alto in basso e mi dice un semplice -Ciao Evan-
-Ciao- rispondo un po' rincuorato che anche la sua bella voce è rimasta intatta.
-Ho sempre l'impressione che tu voglia scappare da me; domani sei a Brooklyn, oggi sei a New York. Sai quanta strada ho fatto per arrivare qui?- mi guarda con quei suoi occhi verdi, mi fa pensare a quando eravamo più piccoli, al campeggio, alla natura, a stare in tenda insieme a lei.
-Sto scappando da me stesso, non da te- sospiro. Noi due non siamo fidanzati, siamo... oddio non lo so, non siamo amici, né fidanzati. Diciamo che se mi chiedessero di restare tutta la vita con una sola persona sceglierei lei. Ma dato che non me lo chiederanno mai, io non lo farò mai.
-Evan-
-Si?-
-Ti senti con una ragazza?- esamina ogni piccolo particolare del mio viso.
-No. Cosa te lo fa pensare?- non è gelosa, credetemi. Lei è stata con una ventina di ragazzi da quando mi ha conosciuto. A dire la verità sono stato un po' geloso, non posso negarlo, lei è maledettamente bella e questo è un suo punto a favore nel campo gelosia.
-Guardi troppe volte il cellulare.- ha ragione, in quei tre secondi che ci stavamo parlando avrò guardato ¾ volte il cellulare.
-Vuoi venire da me stasera? Mi farebbe piacere; ci costerà un'ora di viaggio, ma ne varrà la pena. Che dici?- sorride. Sa che dirò di sì. Non le ho parlato di Tessa, Selena e tutto il resto, ma non so se dirglielo. Mi squilla il cellulare.
E' Tessa.
-Ehi dove sei?- le dico, sapendo già che vuole che io vada lì.
-Il parco vicino casa mia, hai presente?-
Faccio mente locale e sì me lo ricordo.
-Sì, arrivo.-
Per tutta la chiamata Juliet guarda da un'altra parte assorta da dei pensieri tristi. Forse perché lo è.
-E' una mia amica. Giuro che non mi piace e non è la mia ragazza. Che dici se ci vediamo verso le 8 proprio qua e poi resto a casa tua per tutta la notte? Scusami però adesso devo andare.-
-Non importa se non vuoi non venire.- dice un po' persa ancora nei suoi pensieri.
-No. Qui alle 8. Okay?-
-Okay Evan, mi farò un giretto per New York.- fa un mezzo sorriso e se ne va.
Vedo la sua macchina sfrecciare via.
Mi sento solo. Sì, nei momenti dopo averla vista andare via, mi sento maledettamente solo. Questi momenti durano 2-3 minuti. E vi giuro che io passo molto tempo da solo, ma in quei tre fottuti minuti, mi sento perso. Credo che sei lei ritornasse e mi chiedesse di sposarla durante quel momento direi di sì. Solo per non rivivere quell'arco di tempo devastante.
Mi dirigo al parco di Tessa, è a pochi isolati da qui.
La trovo addormentata sulla panchina. Lei si sveglia e mi abbraccia. Sa di un odore strano. Sa di fumo, ma un fumo che mi ricorda qualcuno... ma chi?
-Hai fumato?- chiedo insospettito.
-No, io non fumo- risponde. Ho capito di chi è quell'odore inconfondibile.
-Sei stata con Luke- lei annuisce e io guardo il cielo...Perché doveva essere Luke, proprio lui?
-Lui c'era ieri sera e mi chiedevo il perché...- mi guarda come implorando una risposta.
-Lui mi ha aiutato ad entrare insieme ad Ashton-
-Quel ragazzo che ha cercato di proteggerci da te invano?- annuisco con un ghigno malefico, ricordando la notte precedente, lo avevo cacciato, quel brutto bastardo.
-Cosa ti ha detto Luke?- ritorno al discorso di prima.
-Di stare lontana da te. Ma tu sei mio fratello e ti giuro che in questo mondo sei la persona di cui ho più fiducia. I miei genitori sono dei stronzi bugiardi, mia sorella sta avendo varie crisi di depressione... sei l'unico su cui possa contare e poi, Luke non lo conosco nemmeno.- non sono mai stato il punto di riferimento per qualcuno e ti giuro Tessa che cercherò di non deluderti.
-Perché mi hai chiamato?- le dico in un tono troppo dolce.
-Volevo chiederti... se mi potevo trasferire da te- io rimango sorpreso. Tessa ed io nella stessa casa? Non è una così malsana idea. Forse sì. Ma le mancano pochi mesi per essere maggiorenne.
-Evan, fra due mesi ho 18 anni. Sono quasi maggiorenne.-dice convinta. Ma se fosse venuta a vivere con me, avrebbe scoperto tutto su di me, ogni piccola sfumatura della mia vita. E io potevo essere in grado di badare a mia sorella? A non deluderla? Assolutamente no. Lei sarebbe inorridita da me, la deluderei e non riuscirei a dedicarmi a lei, ma sono sicuro che sarà una bellissima sensazione vivere con Teresa Peters.
-Sì Tessa, aspetteremo i tuoi diciotto anni e poi, il tuo nome sul campanello affianco a "Signori Peters" verrà cancellato-
-Grazie Evan- dice come se le avessi regalato una Ferrari.
-Grazie Tessa- dico come se mi avesse donato la sua fiducia. Ah già me l'ha donata pochi secondi fa.
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Ciao ragazzi, ecco il capitolo!
Ho ritardato a postare, ma questo poco importa, dato che oggi è il compleanno di Luke!
Happy birthday Lukey
Dato che ci sono le vacanze, purtroppo posteremo meno spesso.
Detto questo, un bacio xxx
-Cate
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EVAN|| l.h & e.p
FanficQuesta FanFiction ha come protagonisti Evan, Luke e una ragazza di nome Teresa (Tessa). La vita di questi tre ragazzi si incrocerà profondamente a causa di fatti atroci inaspettati. Questa storia è scritta a quattro mani da Francesca & Caterina. Pub...