2. Disgrazie in arrivo.

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Taehyung

È la prima volta in vita mia che vengo a Miami.

Per lavoro mi sono spostato spesso dalla Corea del Sud, soprattutto negli Stati Uniti, eppure è la prima volta in assoluto che vengo a Miami in ventotto anni di vita.

"Benvenuto a Las Vegas, dolcezza" mi sussurra Thane all'orecchio, facendomi l'occhiolino.

Alzo gli occhi al cielo e mi scosto da lui, facendo una smorfia sofferente.

"Questa non è Las Vegas, idiota. Siamo a Miami."

Scendiamo insieme le scalette del mio jet privato, mentre lui continua a spalleggiarmi e darmi delle piccole spinte, rischiando di farmi cadere. Per sua fortuna sono dotato di un certo autocontrollo (di cui vado particolarmente fiero) e mi trattengo dal tirargli un pugno in faccia e farlo cadere dalle scalette.

Giuro, a volte sa rendersi davvero insopportabile.

"Dobbiamo divertirci, hyung. Togliti quel muso lungo e..."

"Io non ho alcun muso lungo" ribadisco, appoggiando la valigia a terra e dirigendomi verso l'ingresso dell'aeroporto, seguito a ruota da Thane e dai miei due bodyguard.

"Oh, suvvia. Cosa hai intenzione di fare in questi giorni che siamo qui? Bere una tisana al ginocchia alle otto e mezza di sera e andare a dormire alle nove? Quanti anni hai, novantadue e mezzo?"

"Non ho mai detto che questi fossero i miei piani. Hai fatto tutto tu."

"Ti ho solo letto nella mente."

"Se mi leggi nella mente, sai cosa sto pensando adesso?"

"Stai pensando che non vedi l'ora di comprarti una bella tisana..."

"Errato. Sto pensando che non vedo l'ora che chiudi la bocca. Almeno per i prossimi...trenta minuti? Pensi di potercela fare?"

Thane mi lancia un'occhiataccia e si ammutolisce come un bambino imbronciato. Ah, che bello. Questa è pura musica per le mie orecchie a lungo molestate.

"Signore, il suo taxi è già arrivato" mi informa il mio bodyguard.

Annuisco e poco dopo saliamo sul taxi.

"Senti, hyung..." inizia a parlarmi Thane, avvicinandosi sospettosamente a me.

"No" lo anticipo, senza neanche farlo continuare.

"Mi fai finire?! Accidenti, quanto sei..."

"Qualunque cosa sia, no."

"Posso finire?!"

"No."

Thane sbuffa e incrocia le braccia al petto, quasi con un bambino imbronciato.

"Se la smetti di fare il coglione, volevo dirti che stasera ho un appuntamento."

"Buon per te."

"Con ragazzo."

"Sei gay. Sarebbe strano il contrario."

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