1. Nuove notizie.

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Kassy

"L'amore è composto da
un'unica anima che
abita due corpi."
Aristotele


La mia vita è un...disastro.

"Cosa, Kass?"

Sollevo lo sguardo dal bancone in legno e lo fisso su Ike, rendendomi conto di aver espresso il mio malcontento ad alta voce. Ops. Da quando sono così rimbambita? Spero di non star subendo i primi sintomi dell'Alzheimer l do un qualche tipo di demenza. Ci manca solo questa.

"Mia madre è stata licenziata dal lavoro. Di nuovo" gli spiego.

Ike aggrotta le sopracciglia mentre pulisce un bicchiere con lo straccio. Per fortuna in questo momento non ci sono molti clienti nel bar, perciò possiamo fermarci qualche minuto per parlare.

"Eh? Come mai?"

"Troppe assenze. A quanto pare mio fratello minore si ammala appena mette piede fuori casa. È più fragile di...qualsiasi cosa, suppongo."

"Ah, accidenti. Mi dispiace."

Sospiro e scuoto la testa amareggiata, pulendo il bancone con uno straccio.

"Adesso dovrò fare quanti più straordinari possibili, almeno finché mia madre non troverà un nuovo lavoro."

Ike mi rivolge un sorriso rassicurante e mi stampa un bacio tra i capelli.

Sembra sul punto di aggiungere qualcosa ma entra un cliente, e io sono costretta ad allontanarmi da lui per servirlo.

Ecco, questo è solo un piccolo spiraglio su quella che è la mia vita disastrosa.

Tutto è iniziato vent'anni fa, quando mia madre è rimasta incinta. Mio padre era - ed è ancora - un umile operaio sottopagato (a parere mio e dei sindacati), e mia madre era disoccupata. Quando sono nata io lo stipendio di mio padre ci manteneva a malapena, e finimmo con il conto in rosso numerose volte.

Dopo due anni mia madre si decise a cercare un lavoro, e quando lo trovò lasciò che mia nonna (materna, l'unica rimasta) mi facesse da babysitter. Mia nonna era una brava donna, se non fosse che che era piuttosto sorda e si trova sulla sedia a rotelle da svariati anni, e per questo mia madre preferiva non lasciarmi troppo tempo da sola con lei.

Per anni le cose andarono bene (insomma). Non avevamo più il conto in rosso ma quasi, e riuscivamo giusto a vivere in modo quantomeno dignitoso. Le cose si complicarono con la nascita di mio fratello, quando io avevo tredici anni.

La sua nascita è stata inaspettata, poiché i miei genitori non avevano programmato di sfornare un altro figlio. E invece, inaspettatamente, è arrivato mio fratello. Mia madre era rimasta incinta di me a ventidue anni, perciò sette anni fa era ancora perfettamente fertile.

Comunque sia, da quando è nato mio fratello il nostro conto è tornato ad essere in rosso. Ora in famiglia c'era una bocca in più da sfamare, e non era proprio il massimo per lo stipendio precario dei miei genitori.

Mia madre fu costretta a licenziarsi dal lavoro e a occuparsi tempo pieno del figlio, che si stava rivelando più bisognoso di cure rispetto alla primogenita (cioè io).

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