Quanta differenza può fare un bacio?
Da ragazzino Manuel avrebbe risposto "nessuna differenza", perché insomma quando sei adolescente un bacio è soltanto un bacio e non c'è molto da dire o da pensare a riguardo.
È successo però che una sera è cambiato tutto.
Era distrutto, a pezzi ed anche leggermente alticcio e Simone era lì, come sempre, per lui. Come sempre pronto a raccogliere i cocci e rimetterlo insieme, a risolvere i suoi casini, ad ascoltarlo e sostenerlo.
E nessuno mai gli aveva, prima di quella sera, dimostrato così tanto amore senza chiedere pressoché nulla in cambio. Nessuno mai aveva espresso così candidamente e con così tanta sincerità affetto per lui.
Un semplice "non ti lascio perché ti voglio bene" ed è stato come se nel cervello di Manuel un piccolo interruttore avesse fatto click.
Come se l'attaccamento ed il senso di benessere provati accanto a Simone avessero finalmente senso.
Quella sera lo ha visto per la prima volta e gli è parso talmente tanto bello e sincero che non è riuscito ad impedirsi di baciarlo.
Gli ci è voluto un po', nei mesi successivi, per scendere a patti con ciò che aveva fatto, ci è voluto più o meno un anno per ammettere ad alta voce di voler stare con lui, ma alla fine tutti i pezzi sono andati al loro posto.
Simone è diventato il centro del suo universo, l'amore perfetto.
Hanno litigato in quei diciassette anni insieme, si sono anche presi a pugni e lasciati tre volte, ma le rotture sono durate al massimo due giorni perché non sono mai stati molto bravi a stare separati... fino al tradimento, almeno.*
È giovedì mattina, sono trascorsi quasi quattro giorni dal weekend insieme e Manuel non ha ancora avuto il coraggio di chiamarlo.
Simone si è dimostrato attento e paziente. Presente con il messaggio del buongiorno e della buonanotte, ma mai troppo invadente. Gli sta concedendo i suoi spazi ed il tempo per elaborare.Quanta differenza può fare un bacio?
Se è vero che tra Simone e Mimmo c'è stato solo qualche bacio, il Manuel trentaseienne può affermare con tutta sincerità che "fa un enorme differenza".In quei giorni ha pensato moltissimo a tutto quanto ed ha capito, davvero, capisce e comprende la situazione. Comprende il lasciarsi andare ad un attimo di nostalgia e debolezza, comprende il rivangare il passato, comprende che loro due non si sono separati certo in modo normale e sta cercando con tutto se stesso di comportarsi in modo maturo, ma la verità è che vorrebbe soltanto trovare il bar dove lavora quello per andare a spaccargli la faccia come avrebbe dovuto fare in passato.
Il pensiero di labbra non sue appoggiate su quelle si Simone, il pensiero di braccia estranee attorno al suo corpo, il pensiero di altri occhi su di lui gli fa stringere lo stomaco.
Simone è suo. Suo e basta. Si sente un po' scemo ad elaborare pensieri del genere, ma non ha nessuna voglia di condividere ciò che è suo. Hanno sbagliato tutti e due tante volte, si sono fatti male, ma in un modo o nell'altro hanno sempre trovato la strada per ritornare a casa.È scosso e non riesce a dimenticare sei mesi di sofferenza, ma forse anche questa volta riusciranno ad orientarsi.
Chi sarà dei due a fare il primo passo verso l'altro è difficile da dire, sono entrambi piuttosto orgogliosi e testardi, però se da secoli cantanti e poeti parlano d'amore descrivendo la sua capacità di cambiare e rendere migliori le persone, allora forse un fondo di verità dovrà pur esserci, no?*
Com'è quel detto? "L'occasione fa l'uomo ladro".
E l'occasione di Manuel si presenta il venerdì pomeriggio.
Riceve una telefonata strana da Simone, ha il fiatone e non si capisce esattamente cosa stia cercando di dire."Aspetta... un attimo eh, apro... la porta... e ci... sono."
«Ma che sta succedendo?»Manuel sente il rumore di una serratura che scatta e poi di una porta che si chiude, chiavi appoggiate su un tavolino e poi un grosso sospiro.
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Tazzine estranee e deodoranti al pino
Fanfiction[...quando guardo me stesso allo specchio io non sono più io ed ho paura che non rivedrò più il vero me in quel riflesso perché io senza di te non sono Simone, sono un estraneo che non mi piace e non voglio conoscere.]