Ludmilla Vein trovò i cadaveri di due guardie. La porta del magazzino nei sotterranei del municipio era spalancata. Restò stupita per due motivi il primo dei quali non era stata sfondata ma aperta, il secondo era che il Conte Vlad era riuscito a fuggire nonostante fosse gravemente ferito e bisognoso di sangue umano per scappare.
L'odore acre del fumo si sentiva fin là sotto.
Ludmilla vide il pianoforte dove il conte aveva suonato per la sua Lara. Ne fu gelosa. Odiava Lara sin dal primo istante in cui l'aveva vista attraverso gli occhi del Vampiro.
Ma la sventura si era abbattuta su di lei, e sorrise deliziata al pensiero che quei forcaioli ignoranti l'avessero imprigionata. Doveva pagare per quel tradimento.
Il Conte Vlad avrebbe dovuto comportarsi come qualunque vampiro e prendere quella ragazza, portarla in un fienile e succhiarle via tutta la vita. Ma lui no si era innamorato! L'aveva tradita nel modo più orribile perché sarebbe stato disposto a morire piuttosto che prendersi il sangue di Lara con la violenza. Ma quello che Ludmilla Vein non si sarebbe mai aspettata era che Lara gli avesse ceduto spontaneamente il suo sangue per salvargli la vita. Era innamorata di lui e questo non poteva sopportarlo.
Se Lara non fosse stata catturata l'avrebbe uccisa lei stessa con le sue mani spezzando il suo collo senza pietà. E con ogni probabilità avrebbe ucciso anche lui. Ma quei contadini di Stonburg erano stati ancora più spietati di lei. La prigionia e ora la morte.
Ludmilla Vein guardò il letto vuoto di Lara. Si chiese come il Conte fosse riuscito a trasportare fuori il suo cadavere, da dove avesse preso tutte quelle forze. Fissò le lenzuola sporche del sangue infetto di Lara. La tisi se l'era portata via.
Si domandò chi avesse aperto la porta e perché
Forse erano state le guardie per giustiziarlo?
No non era possibile perché i loro cadaveri si trovavano fuori dal magazzino brutalmente mutilati.
La forza dei vampiri risiede nel sangue dei viventi, quindi...
Sentii un odore di sangue nell'aria e non si trattava di quello di Lara era di qualcun'altra.
Ma certo Veronica! Lei voleva entrare in cella per parlare con lui. Era una donna curiosa sin troppo!
Ludmilla Vein Osservò meglio la stanza e sul pavimento di pietra trovò la risposta alle sue domande.
Sangue...
Probabilmente quella sciocca di Veronica era entrata nel magazzino e il Conte Vlad ne aveva approfittato per saziare la sua sete.
"Un Vampiro non chiede mai scusa per tutto quel sangue..."
Tuttavia non riusciva a spiegarsi una cosa. Perché il corpo di Veronica non era lì?
Strano...
E poi non riusciva più a percepire la presenza del Conte Vlad.
I suoi occhi, i suoi pensieri non erano mai stati celati alla mente di Ludmilla per un secolo, mentre ora quel filo che li univa sembrava essersi spezzato.
Rifletté anche sull'assenza del Sindaco e quel bastardo di Rasoio che aveva ferito quasi a morte il suo amato.
La prima vendetta di Ludmilla per quel gesto era stata quella di bruciare Beatrice la ragazza di quel disgraziato.
L'aveva riconosciuta solamente perché tempo prima l'aveva vista conversare attraverso gli occhi del Conte fuori dalla taverna. E in quella notte di fuoco aveva colto l'occasione al volo per ucciderla. Probabilmente Giacomo sentendo dell'incendio era andato a cercarla. Avrà proprio una brutta sorpresa quando la vedrà carbonizzata.
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La Solitudine di un Vampiro
General FictionLara era una ragazza con una vita monotona, che viveva in un villaggio remoto circondato da una foresta densa e cupa. Si diceva che in certe notti, le più scure e tenebrose, un vampiro visitasse il villaggio terrorizzando gli abitanti. Inizialmente...