Essenza: occhi vuoti.

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Stupida vecchia arpia.
Suor Cecilia si era divertita a fare a fare il piccolo militare, espugnando brutalmente la porta di camera mia, prendendomi di forza e portandomi dalla madre superiora.
«Una settimana.» La sua voce bassa tuonò come un cupo ululato. Continuò. «Sei stata assente per una settimana, hai giustificazioni?» La fissavo con aria indifferente, e questo la fece andare su tutte le furie.
Non amavo studiare, ma adoravo apprendere, e durante le lezioni, si faceva l'esatto contrario: era molta la disinformazione, spacciata per infinito sapere, che si dava da bere a quelle povere anime.
Non osavo aprire bocca, qualsiasi parola sarebbe stata fraintesa, specie con la pessima reputazione che, mio malgrado, mi portavo appresso da quando ero entrata in quella scuola.
Il fiele mi stava scorrendo nelle vene, mi avevano sbattuta in classe, e come punzione ero stata sospesa, nel tempo libero dovevo pulire le aule.
Metterò il cloroformio al posto del Lisoform.
--- Terza ora ---
«Siediti là.» Disse scocciato il professore, indicando un punto indefinito, vicino ad un... Un novellino.
Entrai a capo chino, guardando di sottecchi i miei compagni.
Fitta al cuore.
I suoi occhi, il suo animo ed il suo essere si intrecciarono ai miei, quando ci scambiammo quello sguardo fuggitivo.
Il grigio azzurrino, in quel preciso istante, diventò il mio colore preferito.
Mi sedetti cautamente affianco al ragazzo dagli occhi vuoti, sentivo strane vibrazioni, che veementemente stavano pervadendo il mio animo e corpo.
Ero rigida su quella sedia di legno tutta scheggiata. Lo vidi sorridere leggermente, quando iniziai ad agitarmi sulla sedia.
-
«Preghiamo insieme» Quel lemma mi disturbò i pensieri. "Preghiamo, preghiamo, preghiamo" Quella parola si ripeteva incessantemente nella mia testa. Iniziarono.
C-Che succede? Cos'é questa sensazione di fastidio? Mi veniva da piangere, ad ogni preghiera mi faceva male la testa. Volevo scappare, gridare oppure fuggire urlando.
Strinsi il pugno sul banco, conficcando gli artigli nel legno scuro del suddetto, mentre iniziavo a dimenarmi sulla sedia.
Un tocco, un respiro.

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