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Era passato esattamente un anno da quando io e Toni avevamo iniziato a legare in modo speciale. Nonostante le difficoltà della guerra, la nostra intesa era diventata sempre più forte, e tra noi si era sviluppato un amore che ci dava la forza di affrontare ogni giorno. Ci sostenevamo a vicenda, trovando piccoli momenti di felicità tra la paura e l'incertezza.
Quella sera, però, tutto cambiò. Eravamo sedute insieme nella nostra stanza, parlando sottovoce dei nostri sogni per il futuro, quando improvvisamente sentimmo un rumore alla porta. Prima che potessimo reagire, i soldati tedeschi irruppero, trovandoci e trascinando via le nostre famiglie. Le urla e il caos riempirono la casa mentre cercavo disperatamente di afferrare la mano di Toni. Ma i soldati furono brutali e ci separarono.
La notte fu un incubo. Fummo caricate su un camion e trasportate in un campo di concentramento. Il viaggio fu un tormento di paura e incertezza. Arrivati al campo, la mia unica preoccupazione era trovare Toni. Ma i tedeschi ci separarono di nuovo, portandoci in baracche diverse. Mi ritrovai sola, circondata da sconosciuti, in un luogo che emanava disperazione e morte.
Le giornate nel campo erano lunghe e faticose. Ogni mattina venivamo svegliate all'alba e costrette a lavorare duramente, spesso senza cibo né acqua. Ma ogni momento libero lo dedicavo alla ricerca di Toni. Un giorno, mentre lavoravo nei campi, la vidi. Era magra, il viso segnato dalla fame e dalla sofferenza, ma gli occhi erano ancora vivi. Ci guardammo a lungo attraverso il recinto che ci separava. Quel breve contatto visivo mi diede la forza di continuare.
La notte, riuscii a trovare un modo per avvicinarmi alla sua baracca. Ci abbracciammo in un angolo buio, cercando conforto l'una nell'altra. "Rimarremo insieme," le promisi con voce rotta. "Non importa cosa succederà."
Durante i mesi successivi, ci incontravamo di nascosto ogni volta che potevamo. Erano momenti brevi ma preziosi, che ci davano la forza di affrontare le terribili condizioni del campo. Raccontavamo storie, ci tenevamo per mano, sognavamo un futuro lontano da quel luogo infernale. Ma la realtà del campo era crudele.
Un giorno, durante un'ispezione, fui presa e portata in una delle baracche di punizione. Non sapevo cosa mi aspettasse, ma la paura era insopportabile. Fui interrogata, picchiata, lasciata senza cibo per giorni. Ogni colpo mi faceva pensare a Toni e a come avrei voluto che fosse lì con me, anche solo per stringere la sua mano.
Quando finalmente mi permisero di tornare alla mia baracca, ero debole e ferita. Ma la determinazione di trovare Toni e assicurarle che stavo bene mi spinse a muovermi. La trovai la notte successiva. Lei mi vide arrivare, il viso si illuminò per un istante prima di mostrarsi preoccupata per le mie condizioni. "Cheryl, cosa ti hanno fatto?" sussurrò, stringendomi tra le braccia.
"Non importa," le dissi, cercando di rassicurarla. "Sono qui. Siamo insieme, ed è tutto ciò che conta."
Le settimane passavano, e la nostra resistenza veniva messa alla prova ogni giorno. Ma il nostro amore cresceva, diventando una fonte inesauribile di forza. Trovavamo modi per sostenerci, anche nei momenti più bui. Condividevamo il poco cibo che riuscivamo a ottenere, ci raccontavamo storie per distrarci dalla realtà, e ci stringevamo durante le notti fredde, trovando conforto nella presenza dell'altra.

Ciao ragazzi dopo ben 3 anni sono ritornata con questa storia, non so se ci sarà qualcuno che continuerà a leggerla dopo tutto questo tempo, ma spero vivamente di sì, spero vi piaccia <3

amore tra un filo spinato||choni Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora