Capitolo 1.2 - Primo giorno alla Torre

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La Torre era impressionante, svettando sopra l'Ultima Città

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La Torre era impressionante, svettando sopra l'Ultima Città. Era appena sceso il tramonto mentre ammiravo le luci che brillavano nello scenario sottostante. Il Viaggiatore era una meraviglia di per sé, riflettendo la luce dorata della città sulla sua superficie nivea. Nel cielo, le stelle scintillavano nella flebile luce del giorno. Forte in me era il desiderio di restare lì ad ammirare quello spettacolo...

— Vieni. Devo presentarti l'Avanguardia. – mi spiegò lo Spettro, veleggiando sopra la mia spalla. Quindi attraversammo il piccolo cortile e scendemmo una rampa di scale, oltre le numerose bancarelle sparse in giro.

Alla mia destra un omone in armatura, al cui casco mancava un corno (forse un veterano di guerra?), istruiva altri guardiani con la sua voce baritonale sull'uso delle granate, mentre quelli sembravano incantati dalle sue storie su qualcosa chiamato "Crogiolo".

Lo Spettro mi guidò all'interno di un grande salone con una gigantesca finestra panoramica in fondo. Era tappezzato da stendardi colorati e al centro campeggiava un lungo tavolo da guerra. Intorno a esso erano radunate tre persone, due uomini e una donna, con i loro rispettivi Spettri. Stavano discutendo tra loro finché uno di loro, quello posto a capo del tavolo, gli fece cenno di far silenzio.

La donna sollevò un sopracciglio, sorridendo in maniera materna. Un'umana dai capelli rasati, la pelle mulatta, e una lunga veste rosso magenta; alla luce della stanza, il suo medaglione dorato che portava al collo scintillava come un piccolo sole. Il terzo personaggio, invece, sembrava incuriosito da me e mi guardava inclinando leggermente il capo su un lato. Qui mi soffermai un secondo su di lui: non era un uomo qualsiasi, nel senso che non era un uomo in carne e ossa, né umano né insonne. Era un exo, con un paio di grandi led celesti al posto degli occhi e un bel cornetto che gli sporgeva dalla fronte.

— Una nuova guardiana? – domandò l'omone insonne, mentre gli altri due voltarono il capo verso di me.

— Sì, comandante. – rispose il mio Spettro – L'ho trovata nel Cosmodromo.

Quello che si rivelò essere il leader dell'Avanguardia mi fece cenno di avvicinarmi. Vi confesso che ero inizialmente intimorita da lui, così imponente e muscoloso, e con quel volto apparentemente sempre accigliato. Condividevamo lo stesso colore di pelle e occhi, ma poco altro. Eppure mi guardava come se fossi sua figlia, perché porse una mano sulla mia spalla per rassicurarmi che non era mio nemico.

— Ti do il benvenuto alla Torre. – esordì il gigante, stringendomi la mano – Io sono il Comandante Zavala, Avanguardia dei Titani. Loro sono i miei colleghi, Ikora Rey e Cayde-6, rispettivamente dell'ordine degli Stregoni e dei Cacciatori. Prima di tutto, dobbiamo stabilire la tua classe ed equipaggiarti di conseguenza.

— L'ho vista in azione. – rispose il mio Spettro – Ha disintegrato un vandalo con un colpo di palmo e ha convertito una granata in un vortice che ha risucchiato tutti i caduti nella Rimessa 13.

DESTINY: La storia di Irina - Vol. 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora