I giorni divennero settimane. Le settimane si susseguirono ai mesi. Tra missioni, meditazioni, pattuglie e giorni di riposo, passò un anno da quando Lumino mi ha resuscitata nel Cosmodromo. Divenni amica praticamente di tutti, sia alla Torre sia all'Avamposto vestiano dell'Atollo, e in quell'angolo sperduto nella cintura di asteroidi strinsi delle alleanze che presto si sarebbero convertite anch'esse in delle amicizie potenti.
Tanto per cominciare, scoprii di avere davvero una cugina. La personalissima guardia del corpo della Regina Mara (finalmente conoscevo il nome della signora degli insonni!), o "Ira", era riconoscibile dal suo chignon fucsia e la piratesca benda sull'occhio sinistro, oltre ai suoi famosi trucchi col pugnale con cui lo faceva levitare nella mano per pochi secondi come l'ago della bussola e poi afferrarlo al volo. Il suo nome era Petra Venj.
Insieme a lei svolsi una specie di caccia al fuggitivo, per la ricattura di un folle Kell del Casato dei Lupi chiamato Skolas. Per riportare un caduto in prigione, però, ci voleva un altro caduto e l'alleato di Petra era il più amichevole che avessi mai incontrato: «Vedi? Nontutti i caduti sono immondizia!», aveva detto questo Variks, membro del Casato del Giudizio. Noi tre inseguimmo Skolas per tutto il sistema, mentre tentava di riunire gli altri casati caduti alla sua causa, finché non lo beccammo su Venere, alla Volta di Vetro, mentre armeggiava con macchine vex per richiamare i Lupi dall'alba dei tempi. Il suo piano andò in fumo e fu riportato alla Prigione degli Anziani in catene, per ordine della Regina Mara, con una squadra di Corvi (cioè di superspie insonni) guidate dal Principe Uldren – allora quell'altezzoso un nome ce l'aveva!
Ora, in tutto questo girare e rigirare, un po' di stanchezza la sentivo eccome. Quel pomeriggio ero appena rientrata nel mio appartamento al Palazzo della Fenice e stavo ammirando il panorama della Città curva sulla balaustra del balcone. Una gentile musica accarezzava le mie orecchie. Mi soffermai ad ascoltare il vociare degli abitanti, gli uccellini che passeggiavano sugli alberi vicini... non c'era nemmeno una nuvola all'orizzonte, lasciando spazio a un cielo terso e sereno. Uno spettacolo meraviglioso.
In quel momento, fui convocata dalla mia maestra Ikora al bazar della Città per un'occasione davvero speciale per gli stregoni. E fu lì che giunsi a conoscenza del significato dei compleanni per i guardiani. Di solito una persona comune festeggiava il proprio nel giorno corrispondente alla sua data di nascita. Quello dei guardiani, invece, coincideva col giorno della loro prima rinascita.
Dal momento che si trattava del mio primo compleanno da guardiana, quelli come me si sottoponevano a una specie di pellegrinaggio per celebrare gli antenati del nostro ordine. Così, in quello stesso pomeriggio, io e altri stregoni novizi ci recammo all'auditorium della biblioteca della Città per assistere a una lezione molto speciale della nostra maestra Ikora, dopo aver donato agli stregoni novizi un patto corrispondente al nostro elemento – nel mio caso, un patto viola dei Camminatori del Vuoto che in seguito indossai.
C'era stato un tempo in cui la Torre dell'Avanguardia era governata da un mago potentissimo, il Saggio dei Saggi, la Fenice in persona da cui il quartiere degli stregoni prendeva il nome. Ma quest'uomo un nome vero ce l'aveva: Osiride, come l'antico dio egizio dell'oltretomba. In effetti, parte della sua persona ricordava i miti dell'antico Egitto, come per esempio il suo copricapo che evocava la famosa testa canina del dio Anubi e il suo emblema dorato che in realtà rea un Occhio di Horus stilizzato.
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DESTINY: La storia di Irina - Vol. 1
Science-FictionUna voce sintetica mi chiamava dal buio. Guardai avanti e vidi solo un minuscolo puntino bianco luminoso. Ero immobile, non emettevo alcun suono. I sensi si stavano riaccendendo, l'ambiente circostante iniziò ad apparire più nitido e concreto nel gi...