prologo

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Questo per tutti coloro,
che hanno paura di amare,
ma che aspettano di essere amati
e di essere accettati per quello che sono.

~S.T

Allison pov's

6 anni prima.

Camminavo avanti e indietro per la mia stanza, cercando di regolarizzare il mio respiro e di convincermi che ciò che avevo appena sentito fosse solo un brutto incubo. Ma sapevo che non era così. Sapevo che era reale.

Un ragazzino del mio quartiere era morto quella sera, investita da un'auto che sfrecciava ad alta velocità. E alla guida c'erano loro, Blake e Xavier, i miei migliori amici.

Mi tremavano le mani al pensiero, ma non riuscivo a staccare lo sguardo dalla finestra. Dalla mia stanza, riuscivo a vedere la casa di Blake. Le luci erano accese, ma tutto sembrava tranquillo. Troppo tranquillo.

Non riuscivo a stare ferma, dovevo sapere cosa stava succedendo. Uscì dalla finestra di camera mia, scivolando giù anche se sapevo che mia madre mi avrebbe rimproverata per aver rischiato di farmi male.

Ma quella notte, non importava.

Mentre correvo verso la casa di Blake, il cuore mi martellava nel petto. Ogni passo sembrava più difficile del precedente, come se una forza invisibile cercasse di trattenermi. Mi chiedevo come avessero potuto farlo. Blake e Xavier non erano persone cattive. Li conoscevo da sempre, o almeno pensavo di conoscerli.

Le risate, i segreti condivisi, i pomeriggi passati insieme a parlare di tutto e di niente... tutto questo ora sembrava distante, quasi irreale. Come potevano essere loro i responsabili di una tragedia così grande?

Arrivai davanti alla porta di Blake, il mio respiro ancora irregolare. La mia mano esitò per un istante prima di bussare, come se una parte di me sperasse che nessuno rispondesse, che tutto fosse solo un malinteso. Ma sapevo che non era così.

Quando la porta si aprì, fui accolta dal volto pallido di Blake. I suoi occhi erano gonfi, rossi, e mi fissavano con un misto di paura e disperazione. Non c'erano parole che potessero descrivere quel momento. Il silenzio tra di noi era assordante, carico di una tensione che sembrava impossibile da sopportare.

«Allison...» iniziò Blake, la voce tremante.

Volevo urlargli contro, chiedergli come fosse potuto accadere, ma le parole mi morirono in gola. Ero congelata lì, a fissarlo, mentre il mondo sembrava crollare intorno a noi.

Blake abbassò lo sguardo, incapace di sostenere i miei occhi. «Non volevo... Non doveva succedere così.» mormorò, la voce spezzata dal peso delle sue emozioni.

«Ma è successo» risposi, sentendo il dolore crescere nel petto. « Cosa avete fatto, Blake? Perché siete scappati?»

Lui si passò una mano tra i capelli, un gesto che avevo visto fare mille volte, ma che ora sembrava carico di angoscia. «Era tutto così veloce... Xavier era terrorizzato, e io non riuscivo a pensare chiaramente. L'abbiamo colpito... e poi non sapevamo cosa fare. Abbiamo avuto paura, Allison. Paura di rovinare tutto, paura di finire nei guai.»

Le sue parole erano piene di rimorso, ma non riuscivo a provare compassione. Ero arrabbiata, confusa. Come potevano aver pensato solo a loro stessi in un momento così critico?

«Un ragazzino è morto, Blake.» dissi, sentendo la mia voce tremare. «E voi lo avete lasciato lì, da solo. Come potevate fare una cosa del genere?»

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