La Figlia Rapita Del Mio Capo - Spencer Reid

Parte due

Era una zona tranquilla, con giardini ben curati e un'aria di normalità che contrastava con la gravità della situazione. I tre bussarono alla porta e dopo alcuni istanti, una donna anziana aprì la porta, guardandolo con un misto di curiosità e sospetto.

Tu: Buongiorno, signora. Noi siamo gli agenti Hotchner, Reid e Morgan.
Donna: piacere di conoscervi, io sono Donna Noble. Come posso aiutarvi?
Morgan: Stiamo conducendo un'indagine su un caso molto importante. Avremo bisogno di farle qualche domanda, se non le dispiace.
Donna: Certamente, entri pure. Di cosa si tratta?
Reid: Riguarda un incidente avvenuto qui vicino qualche tempo fa. Lei ricorda di aver visto o sentito qualcosa di strano?
Donna: Ora che ci penso, c'era una macchina parcheggiata di fronte alla casa di Mr. Thompson la notte dell'incidente. Non l'avevo mai vista prima, e mi sembrava sospetta.
Tu: Ha per caso notato il modello o il colore dell'auto? E ricorda se c'era qualcuno all'interno?
Donna: Sì, era una berlina scura, forse nera o blu scuro. Non sono sicura del modello, ma sembrava abbastanza nuova. E mi pare di aver visto una figura all'interno, ma non saprei dire di più, era tutto molto sfocato.
Reid: Ha notato se la macchina è rimasta parcheggiata per molto tempo o se è andata via poco dopo?
Donna: Mi sembra che sia rimasta lì per almeno un'ora, ma poi non l'ho più vista. Non so se è andata via subito dopo o più tardi.
Morgan: Questo è molto utile, grazie. Ha notato qualche altro dettaglio, magari qualcosa di insolito riguardo a chi era nella macchina o intorno alla casa di Mr. Thompson?
Donna: No, purtroppo no. Però mi ricordo che il giorno dopo c'era un gran trambusto nei dintorni, con la polizia e tutto il resto. Speravo che non fosse successo nulla di grave.
Tu: Capisco. La ringraziamo per il suo aiuto, Donna. Se dovesse ricordare qualche altro dettaglio, non esiti a contattarci.
Donna: Certamente, farò così. Spero che riusciate a risolvere il caso.
Morgan: Grazie ancora per la sua collaborazione. Ogni piccolo dettaglio può fare la differenza.
Reid: Buona giornata, signora Noble.
Donna: A voi, agenti. Buona fortuna con le indagini.

I tre si allontanano, dirigendosi verso la loro macchina mentre discutono le nuove informazioni raccolte.

Morgan: Che ne pensate? Potrebbe essere un buon punto di partenza.
Reid: Sì, la descrizione dell'auto e la presenza di una figura all'interno potrebbero aiutarci a restringere il campo.
Morgan: Dobbiamo scoprire a chi appartiene.
Tu: Possiamo ottenere il numero di targa della macchina? Così possiamo verificare a chi è registrata.
Morgan: no, purtroppo no.
Reid: Perfetto.
Tu: Dobbiamo controllare le telecamere di sorveglianza della zona e vedere se riusciamo a identificare la macchina.
Reid: D'accordo. Andiamo a parlare con gli agenti che si occupano del controllo del traffico e vediamo cosa riescono a trovare.

I tre si scambiarono uno sguardo determinato, consapevoli che erano un passo più vicini alla verità. Niente li avrebbe fermati. Dopo giorni di indagini incessanti, il team cominciò a vedere uno schema. L'assassino sembrava scegliere le sue vittime in base a una connessione personale: tutte frequentavano lo stesso parco per cani. Questo portò il BAU a concentrare le proprie ricerche sui frequentatori abituali del parco. Reid Ed tn, sempre più determinati, passarono ore a esaminare le riprese delle telecamere di sicurezza e le testimonianze dei residenti. Fu lui a notare un uomo che appariva spesso in prossimità delle vittime nei giorni precedenti agli omicidi.

Reid: È lui. Deve essere il nostro uomo.
Prentiss: come fai ad esserne sicuro?
Tu: appare molto spesso vicino a tutte vittime.
JJ: quindi quest'uomo è il nostro S.I.
Reid: si, dobbiamo scoprire soltanto chi è e dove abita.
Morgan: per quello abbiamo la nostra tecnica informatica preferita.
Hotch: bene, iniziamo a cercarlo.
Garcia: pronto tesorini, ditemi tutto.
Rossi: cerca tutto quello che sai su quest'uomo che ti abbiamo mandato.
Garcia: certamente, vi richiamo appena ho notizie.