IrisIn giornata arrivammo a palazzo. Avevo bisogno di un bagno caldo e rilassante dopo aver affrontato mio padre, ovviamente. Tra i miei pensieri regnava il caos, e la proposta di matrimonio, forse si chiedeva dove ero finita. Già percepivo la rabbia di mio padre. L'emozione iniziava a divorarmi l'anima.
Nonostante il mio arrivo a palazzo mi spaventava, scacciai via la paura.
Per tutto il tempo, intuii con la coda dell'occhio la concentrazione del suo sguardo su di me.
Non vedevo l'ora di mettere distanza tra me e Kieran. Forse dovevo dirlo a mio padre, che non mi serviva la protezione del comandante, ma sapevo che non me l'avrebbe permesso. Dovevo trovare un modo, una scusa, per allontanarmi da lui.
"Non è da te stare in silenzio per tutto il tragitto, altezza," mi fece notare Kieran, comparendo al mio fianco con il suo destriero. Lo odiavo. Odiavo la sua presenza, odiavo tutto di lui. Non lo avrei mai perdonato per quello che mi aveva detto. Mi aveva ferita ben due volte.
Non gli risposi, ma continuai a guardare avanti. Lui continuava a fissarmi. Poi fece per parlare di nuovo.
"Sto solo cercando di..." prima che finisse la frase, lo interruppi.
"Di ferirmi un'altra volta!" sbottai, lanciandogli addosso tutta la mia rabbia.
Le guardie ci fissarono, poi lanciarono un'occhiata a Kieran.
"No, vostra Maestà," disse lui, inchinando la testa.
Il mio sguardo era severo, e la sua mascella era serrata. Kieran rimase in silenzio per tutto il tragitto verso il castello.
Non avevo parlato con nessuno di quell'incontro nella foresta, né di cosa avessimo detto, né di dove avevamo passato la notte.
Rientrai a palazzo con calma. Kieran e le guardie che erano con lui quasi sempre non mi avevano lasciato sola neanche un minuto. Forse mio padre gli aveva ordinato di non lasciarmi proseguire da sola. Forse pensavano che sarei scappata di nuovo, anche se questa idea mi tentava.
Mi fermai davanti alla porta dello studio dove mio padre conduceva i suoi affari. Fissai la porta e feci un respiro profondo, lisciandomi il vestito. Notai che era sporco, non potevo presentarmi così. O forse avevo paura di affrontarlo, il cuore mi batteva a mille mentre stringevo i pugni.
Mi girai verso Kieran e le due guardie appostate accanto a me. Kieran fece per bussare, ma lo fermai prima che lo facesse.
"Prima! Vorrei cambiarmi."
Mi fissarono tutti e tre, e Kieran si schiarì la gola. Scosse la testa in segno di avvertimento, come se volesse dire: "Non se ne parla proprio".
"Vostro padre vuole vedervi subito, vostra Maestà."
Strinsi i denti e mi girai verso la porta. Accadde! Era arrabbiato parecchio, dato che voleva vedermi subito. Presi un respiro profondo. Kieran bussò e sentii la voce di mio padre.
"Avanti."
Entrammo io e Kieran. Le due guardie si posizionarono fuori dalla porta.
La porta alle mie spalle si chiuse, il cuore non smetteva di battermi a mille. Kieran era a fianco a me, la testa abbassata mentre guardavo solo la spada che portava e le sue braccia dietro la schiena. Non volevo guardarlo negli occhi, anzi, mi faceva paura guardarlo mentre era furioso con me.
Sentii il scricchiolio della sedia mentre si alzava, sospirò infastidito.
"Dove eri stata?" chiese tranquillamente, senza urlare di rabbia.
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Red blood
ChickLit"Che in realtà... mi piacevano le stelle. E non avevo un colore preferito, ma ogni giorno somigliava di più a quello dei suoi occhi" Iris Elowen è l'amata principessa del piccolo regnio di Atenial, un giorno viene promessa sposa all'erede al trono...