⎨Capitolo 9⎬

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caesar, prov


"Se potremmo confermare che l'assassino del principe ereditario che è stata opera del popolo dei Hakon, potremo attaccare e distruggere i Hakon con una giusta causa. E potremmo essere sicuri di eliminare il grande problema di sua maestà imperiale. E ottenere un grande merito militare.....E giurò di lottare per vuoi, vostra altezza."disse il comandante Neil.

Ascoltai attentamente le sue patetiche parole. Anche se mi convincevano.
Mentre andavo avanti e indietro per la stanza.

"E hai qualche idea per farmi ottenere questo merito?"domandai.

Neil era stupito e emozionato allo stesso tempo.

"Vostra altezza, i Hakon sono nel lontano nord, e...difficile ucciderli in un solo colpo. Tuttavia..."
Mi fermai quando si interrompe lui, lo guardo con attenzione..

"Parla!" Ordinai.
lui annuisce e prosegue: "il punto debole dei Hakon e il loro re, la sua tenda è situata sempre al centro di tutte le altre. Tutte le persone importanti dei Hakon sono li. Se bene il loro re cambia spesso posizione, i loro cambiamenti sono tanto imprevedibili che le normali persone, non sanno come trovarli facilmente. Una volta che li troveremo, potremo sconfiggerli con un solo colpo."

L' angolo della mia bocca mi scatta l'insù con un ombra di un sorriso.

Prima penserò a quei selvaggi e poi al mio adorato fratello minore.

Mi avvicino a lui mettendo le mani dietro la schiena.

"Bene. Se mi aiuterai a trovarli.. mi ricorderò di trattarti bene." Con un rapido scatto
Neil, si inginocchia tenendo la testa abbassata.

"Grazie, principe, Caesar".

                         ***********

Senti i rami scrocchiare sotto i miei stivali, mentre andai verso i soldati incappucciati di nero che erano tutti appostai in ginocchio mentre tenevano le spade conficcate nel terreno umido.
Il cielo è scuro e denso, mentre sento l'aria umida incollarsi su di me.
Faccio un respiro profondo.
"Un mucchio di buoni a nulla! Non vi avevo avvertito di non lasciare superstiti?" Ringhio a denti stretti, passandomi una mano tra i capelli umidi, mentre una leggera pioggia scivola sul mio volto.

Una recluta, una donna si avvicinò a me lentamente con le mani tremanti.
"V-vostra altezza, I-il principe..". Le  piombo addosso afferrandola  per la gola sbattendola, contro una quercia, la sollevai dal suolo e le affondai le dita nel suo collo.

"Ti ho chiesto di parlare! Lurida puttana!".
Le urlai a pochi centimetri dal suo viso, stringendo la presa ancora più forte, mentre lei si vincolava dal dolore.
La rabbia dentro di me era immensa, lurida figlia di una cagna, come osa parlare, senza il mio permesso.

I suoi occhi si spalancano e delle lacrime le bagnarono le guance.
"V-vi prego..." cerco di dire.
Implorava per la sua misera vita.
La lasciai cadere per terra, ansimante, tenendosi il collo. Questi esseri inutili, non sanno fare bene il loro lavoro.
Gli darò un'altra possibilità ma se fallisco, dovrò sporcarmi le mani  da solo.
Maledetto, Isaac.
Perché è venuto anche lui con suo fratello, ma non importa almeno così vi inciderò entrambi.

Fissai la donna dall'alto, i soldati rimasero a guardare la scena.

"Altezza.. perdonatemi"sussurra.
Mi sistemai la giacca, e tirai i capelli all'indietro, infastidito, ignorai la donna accasciata per terra.

E distolsi lo sguardo dalla sua patetica scena.

"Anche se Isaac è ancora vivo, non avrà nessun posto dove nascondersi. Mandate qualcuno a spiare. E uccidetelo." Ordinai, ai uomini.
Lo mandato dal re per portare qualcosa per me, quando avrà fatto quello che li ho ordinato di fare, i mei uomini lo uccideranno, poi penserò ai quei selvaggi poi al principe sperduto.

"Si! altezza!" dissero in coro, e si sparsero per la foresta nell'oscurità.

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