Side-Story 5: Il ruolo di R.A.N.A.

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L'estate brillava calda e luminosa fuori dalle alte finestre dello studio. Gli incantesimi di frescura alleviavano il caldo nella stanza e la luce del sole si rifletteva multiforme negli enormi specchi.

Appoggiando il tallone sulla mascherina esterna, Thaisa fece pressione fino a sentire la punta scricchiolare, poi prese entrambe le scarpette e si avvicinò al pilastro al centro della stanza, iniziando a sbatterle contro il cemento in movimenti rapidi e decisi.

Lo studio vuoto si riempì di quel ritmo suono legnoso per una decina di minuti, poi Thaisa tornò al suo posto e si sedette a terra sul parquet.

Tirò fuori dalla borsetta forbici, ago e filo e iniziò a sistemare la soletta interna adattandola alla misura che era solita utilizzare.

Posò a terra l'eccesso di soletta tagliato e rovistò con una mano nella borsetta di tela fino a tirare fuori un barattolino verde con su scritto "AdesIper, formula invisibile", svitò il tappo e colò il liquido scintillante dentro la scarpetta, subito la suola e la soletta interna si appiccicarono fra di loro con un rumore liquido.

Thaisa infilò il filo nella cruna dell'ago e prese le lunghe stringhe di raso rosa.

La porta dello studio si aprì poco dopo: «Thaisa, sei qui?» chiese una ragazza affacciandosi.

«Sì» rispose lei.

«C'è tua sorella, è venuta a portarti una cosa»

Thaisa non si aspettava quella visita, così si alzò e si avviò verso la porta, mentre l'ago e il filo continuavano a cucire da soli i nastri alla scarpetta.

Nell'atrio dello studio c'era tumulto. Molte ragazze in chignon, body nero e calze rosa bisbigliavano emozionate.

Thaisa le conosceva tutte ovviamente e molte erano studentesse di Aeternam.

Accanto al banco d'ingresso, dietro il quale era seduta la segretaria, c'era sua sorella Aspasia.

«Che ci fai qui?» chiese Thaisa raggiungendola.

«Mamma ha detto che non saresti tornata fino a stasera»

«Sì, abbiamo le prove per lo spettacolo di mezza estate, oggi Mademoiselle metterà a punto il mio assolo, non posso andarmene»

«Appunto sono venuta io» disse fattiva sua sorella minore: «Tieni, è arrivata poco fa» disse allungandole una lettera.

Thaisa non capiva: «Per me?»

Aspasia annuì: «Da Aeternam»

Subito, Thaisa trattenne il respiro. Una lettera dalla scuola, i primi di luglio, poteva significare una cosa sola. Quella lettera avrebbe gracidato.

A giudicare dai molti sguardi anche le altre persone presenti avevano capito di cosa si trattasse.

Thaisa ruppe il sigillo in ceralacca con mani tremanti, appena aprì la busta, la carta iniziò a gracidare.

Aspasia ridacchiò sotto i baffi.

«Leggila ad alta voce!» esclamò una ragazzina che aveva appena finito il primo anno ad Aeternam, ed era una Fattucchiera, proprio come Thaisa.

«Sì...va bene» con un grande sorriso e il petto gonfio d'orgoglio, Thaisa lesse ad alta voce: «Dice "La signorina Thaisa Verdelago è chiamata a ricoprire il ruolo di Rappresentante delle Ambizioni e delle Necessità degli Alunni, altresì noto come R.A.N.A., a seguito della votazione favorevole dell'87% degli studenti della sua medesima Classe, i Fattucchieri della Foresta"»

Tutto l'atrio esplose in un applauso deciso e composto.

Thaisa scrutò i volti di tutti, c'era sorpresa, ammirazione, molta invidia.

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