Side-Story 4: Al di là della cattedra

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Le stanze vuote, i corridoi silenziosi, le aule chiuse, le mense immacolate. Aeternam d'estate aveva tutto un altro volto, non c'erano schiamazzi e rumori forti fra le alte colonne del Tempio, non c'erano vapori di pozioni e odori di decotti fra le mura di pietra dell'Abbazia e nessuno si aggirava fra i passaggi segreti e i tendaggi pesanti del Palazzo Eterno.

Gli unici a popolare la scuola erano quei professori e quei membri dello staff che decidevano di passare lì la loro estate, o parte di essa.

Molti avevano fatto le valigie appena salutati gli studenti, altri non vedevano l'ora di scappare nelle loro case estive o le loro abitazioni private disseminate in tutta Italia.

Come ogni anno, il primo ad andare via era stato il professor Della Quercia, partito per la Costa Azzurra con la sua compagna, diretto al suo hotel di lusso preferito, dove avrebbe trascorso metà dell'estate, prima di partire alla volta degli Stati Uniti per stare dalla famiglia della sua bella.

Poco dopo era andato via anche il professor La Mitra, deciso a tornare dalla sua secolare famiglia in qualche castello remoto di cui nessuno conosceva l'ubicazione.

All'inizio di luglio, a scuola erano rimasti pochi professori e ancora altri sarebbero partiti verso la metà del mese o ad agosto, chi per le vacanze, chi per recarsi dalla propria famiglia.

In attesa della partenza, nel suo appartamento dell'Abbazia, cominciava a pianificare cosa mettere nei bagagli la professoressa Lucelenta.

Stava innaffiando una delle sue molte piante quando la porta d'ingresso si aprì.

«Aurora! È arrivata una cartolina da Vera e Brabanzio!» il professor Rolandi entrò sventolando una grossa cartolina patinata.

Lei posò l'innaffiatoio e gli andò incontro con un grande sorriso.

«Guarda!»

La cartolina era incantata in tal modo che l'immagine sul fronte cambiasse ogni tre secondi, mostrando diversi scorci mozzafiato della costa greca.

«Vera scrive che sono stati a visitare Atene e ora faranno una settimana di mare in spiagge selvagge e calette nascoste!» Orlando mostrò la scrittura minuta sul retro, c'erano anche le firme dei due colleghi e la piccola firma sgangherata di Alcina.

«Sono felice che abbiano deciso di partire per una vacanza così emozionante, soprattutto per Vera, le fa bene rilassarsi e poi per Alcina...quella ragazza ha bisogno di prendere un po' di sole!» Aurora portò la cartolina fino ad un portalettere che teneva sul davanzale della finestra, era piano di molte altre cartoline, alcune più sbiadite di altre.

«Sono sicuro che la vacanza li distrarrà un po' dalle loro preoccupazioni»

Aurora tornò ad avvicinarsi e accarezzò delicatamente il viso di Orlando: «Hai ragione, ma credo che sia normale per dei genitori di una ragazza tanto speciale preoccuparsi...con ciò che sta accadendo»

Orlando l'abbracciò: «Fa paura a tutti noi»

«Ma per loro è ancora più spaventoso, i poteri di Alcina sono un mistero e lei potrebbe essere in pericolo tanto quanto le Creature della Notte»

Lui la guardò negli occhi, accarezzandole le spalle: «Mi dispiace così tanto per Erpidia e Ofidia, so che eravate amiche»

Aurora chiuse per un secondo gli occhi, le due Gorgoni uccise poco lontano dai loro cancelli erano sue conoscenti di lunga data, la notizia l'aveva scossa e non poco vista l'orribile natura del delitto.

«Le cose si sistemeranno, li prenderanno e tutto finirà» disse piano Orlando.

Lei alzò lo sguardo e sospirò: «Lo spero tanto, vorrei che tutti potessimo tornare alle nostre vite senza troppe preoccupazioni»

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