Sai che

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Anche il pomeriggio lo passarono lì, su quel letto. Più volte si erano sfiorati con desiderio, ma senza eccedere, forse per paura di ferire l'altro. Alessandro era debole come non mai e Marco si sentiva responsabile. Ma Marco come si sentiva?
Alessandro voleva capirlo a tutti i costi, sapeva che non stava bene.
Si appoggiò al letto e si tocco la pancia, indicando a Marco di appoggiare la sua testa lì. Gli accarezzò i capelli e appoggiò la sua mano sul suo cuore. Marco provò a nasconderlo ma stava per piangere.
"Ehi, che c'è?"
"Nono, nulla, è tutto apposto"
"Marco..."
"È solo che mi piace sentirti vicino"
Alessandro sospirò e lo accarezzò ancora.
Dopo qualche minuto si alzò abbassando le persiane che in realtà avevano pure alzato poco.
"Che fai?"
"Vai sotto le coperte"
Detto questo lo raggiunse e lo abbracciò. Prese il suo volto tra le mani e gli asciugò una lacrima.
"Amore..."
Sussurrò.
"Cos'hai?"
Portò la testa di Marco vicino al suo petto e attese.
"È come se non mi sentissi mai bene."
Disse Marco
"È come se mi sentissi vuoto ogni volta... come se perdessi qualcosa di mio ogni volta che mi chiedevi di riportarti le tue magliette che non ti avevo mai ridato."
*sai che mi sento più solo quando richiedi in prestito una t-shirt mai tornata indietro*
"Oddio amore"
"Nono ma non solo quello, è come se ogni volta che torno in quei posti dove andavamo insieme non... oppure ogni volta che qualcuno mi usa e capisco che non ci tiene davvero..."
"Quel vuoto di quando capisci di non essere importante per qualcuno e che quello che è stato non sarà mai più?"
"Esattamente"
I due rimasero vicini, in silenzio, per molto tempo, finché Marco no chiese ad Alessandro se volesse ascoltare un po' di musica. Ale si alzò e andò a prendere gli auricolari di Marco e se li misero.
"Voglio farti ascoltare una canzone"
"Quale?"
"Una canzone che ho scritto subito dopo che ci eravamo lasciati, "Sai Che" "
"Forse è l'unica tua che non conosco."
"È proprio per te"
"L'hai scritta per me?"
"Ascoltiamola, no?"

*Sai che*
*Sono tornato a rivedere*
*Quel posto in cui andavamo insieme*
*Dove pioveva col sole*

*Ma no*
*Che non c'era più quella sensazione*
*Di gioia serena*
*Ricordi com'era*
*Che tutto splendeva*
*E io volevo te, tu volevi me*

*Eravamo davvero felici con poco*
*Non aveva importanza né come né il luogo*
*Senza fare i giganti*
*E giurarsi per sempre*
*Ma in un modo o in un altro*
*Sperarlo nel mentre*

*Sai che*
*Ho cercato un modo per dimenticare*
*Ma di colpo c'è il mio volerti bene*
*Che è ancora più grande di me*

*E non c'è*
*Un motivo per non tornare insieme*
*E sembri più forte di tutte le volte che*
*Tra tutte le volte*
*Io ho voluto te, tu hai voluto me*

*Eravamo davvero felici con poco*
*Non aveva importanza né come né il luogo*
*Senza fare i giganti*
*E giurarsi per sempre*
*Ma in un modo o in un altro*
*Sperarlo nel mentre*

*Aver fatto di tutto per non stare alla porta*
*E trovarsi da soli col poco che resta*
*Rifugiarsi in un luogo lontano dal mondo*
*Dove sembra infinito anche un solo* *secondo*

*Dell'amore che resta*
*E del tempo che passa*

*E credimi lo sai che io cercavo un modo per dimenticare*
*Dimenticare di volere ancora bene a te*
*Ma non ci sono regole che puoi seguire per* *lasciare scorrere*
*E' più forte di me*

*Eravamo davvero felici con poco*
*Non aveva importanza né come né il luogo*
*Senza fare i giganti*
*E giurarsi per sempre*
*Ma in un modo o in un altro*
*Sperarlo nel mentre*

*E' l'amore che resta*
*Quando il tempo non passa*
*E tu resti alla porta*
*Con l'amore che resta*

La sensazione che quella canzone provocò ad Alessandro fu un misto di "Sono una merda umana", di "ahh si mi ricordo quella volta!" E di "Alessandro trattieniti dal piangere" .
"Alla fine?"
Alessandro non sapeva esattamente cosa dire.
"È vero."
"Mh?"
"Non avevamo niente, andavamo al lago con la mia macchina rovinata, con una gomma quasi bucata ma eravamo felici."
"Stavamo lì ore e ore, ci sono tornato ma pioveva soltanto."
"E quella volta che decisi di andare via da casa tua dopo che avevamo litigato però appena aprii la porta non me ne andai"
"Si, perchè piangevo come un neonato"
"No, perchè ti amavo"
Quella canzone in realtà era piena di ricordi.
"Comunque è vero"
"Cosa"
"Che sembravi più forte di tutte le volte in cui ci eravamo voluti"
"A volte degli occhiali da sole ed un sorriso egoista riescono a nascondere più di quanto uno creda. È bellissima la tua canzone."
Si fece sera e loro erano ancora lì.
Si fece notte e loro erano ancora lì.
Si sfiorarono tutta la notte desiderosi.
Ma quando una mano di Marco arrivò sotto la molla del boxer di Alessandro toccandogli la parte bassa della schiena, lui si spostò tutto tremante.
"Scusa non..."
"Ma di che ti preoccupi, non dobbiamo se non vuoi, anzi. Comunque non volevo... volevo solo appoggiare la mia mano lì"
"Nono, quello puoi farlo... mi... mi fa piacere quello"
"Sicuro?"
"Sisi"
Marco reinfilò la mano sotto la molla dei boxer di Ale, senza spingersi troppo in basso ovviamente, e lui sorrise perchè in fondo gli piaceva qualsiasi contatto con Marco, e aveva le mani calde...

come due scemi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora