più che finire in un threesome...

41 4 0
                                    


Alessandro e sua madre stavano raggiungendo casa della zia.
"E allora?"
"In che senso?"
"State insieme?"
"Credo di si"
"E quando pensate di..."
"Eh?"
Sua madre lo guardò e lui capì
"Ah... non lo so...ne ho una paura matta"
"Cando tidis peddi, beddu de màma"
("Quando te la senti, bello di mamma")
Alessandro sospirò.
"Ci avevamo pensato ma non...non ce la faccio"
Alessandro ultimamente aveva sviluppato una fobia molto particolare: la Genofobia, ovvero una forte paura verso i rapporti sessuali. Nessuno ne era a conoscenza.
Era sorta dopo una relazione avuta negli anni precedenti.
Attenzione, lui provava una certa attrazione sessuale (oltre a quella sentimentale, smisurata) per Marco, ma qualcosa lo frenava al momento di scoprirsi o di avere rapporti, orali e non.
Accompagnò sua madre, la abbracciò e chiamò Marco.
Nel frattempo Marco era sul divano di Ale che ancora pensava all'ultimo bacio.
Rispose.
"Ale?"
"Dai scendi"
"Ok, mi vesto"
"Sono sulla quinta panchina a destra appena esci e vai dritto"
"Arrivo subito"
Si vestì, scese e lo raggiunse.
Lo vide ed immediatamente sorrise.
Alessandro lo abbracciò e Marco gli diede un bacio sulla fronte.
Poi si guardarono sorridendo e si baciarono, proprio come prima, però per più tempo. Poi si guardarono ridendo.
"Andiamo?"
"Andiamo"
Fecero un giro per Milano per poi andare a prendere dei panini.
Li presero e poi tornarono sulla panchina.
Quando erano insieme tutto aveva un sapore più buono, un odore più buono, dei colori più belli.
Dopo averli mangiati, Alessandro si mise sulle gambe di Marco.
"Posso chiederti una cosa?"
"Chiedi pure"
"L'altro giorno avevo frugato nel tuo zaino e avevo letto delle cose che avevi scritto..."
Alessandro ebbe un sussulto
"Si...sono delle canzoni che sto scrivendo"
"Avevo letto che avevi scritto -*Più che finire in un threesome volevo dei fiori*-"
È vero, lo aveva scritto.
"Si..."
"A cosa si riferiva?"
"Del motivo per cui non riesco a fare l'amore con te"
Ed ecco che l'Alessandro fragile lo stava guardando negli occhi.
"In questi anni ho avuto solo un'altra relazione, e questo tizio diciamo che mi costringeva a fare cose...quando dico "*volevo dei fiori*" intendo dire semplicemente affetto, amore. Lo preferisco al sesso"
"Sappi che io non sono così"
"Lo so, *lo sappiamo entrambi, è un'altra storia* la nostra"
"Aspetta, ripetilo"
"*lo sappiamo entrambi, è un'altra storia*"
"Me la devo segnare aspetta"
"Ahahaha"
Marco prese il suo cellulare e tra gli appunti scrisse quella frase.
"Quindi che stavi dicendo?"
"Che da allora non riesco più a spogliarmi davanti a qualcuno"
"Alessandro sei un'anima bellissima"
Disse questo e lo baciò. Dolcemente.  Improvvisamente.
Rimasero lì ancora per un po' di tempo.
Alessandro mise le gambe attorno alla vita di Marco e gli diede anche un paio di baci sul collo, cosa che a Marco in effetti fa impazzire.
"Ti prego continua"
"Mi ricordavo bene allora"
Continuò a dargliene mentre lui gli accarezzava i capelli.
Nel frattempo un uomo di mezza età passò davanti a loro, anche se in quella strada quasi nessuno ci passava, e indignato disse
"Fatele a casa vostra queste cose"
Alessandro si girò, lo guardò e ridendo disse
"Sisì signore, infatti tra poco ci andiamo"
Mentre l'uomo passava, i due si trattenevano dal ridere. L'uomo passò ed entrambi (specialmente Marco) esplosero
"Ahahahaha!"
"Ma i fatti loro mai? Ahahah"
"Infatti ahaha...non è che tu ti sia fatto i fatti tuoi a guardare nel mio zaino eh!"
Alessandro avvicino la sua bocca all orecchio di Marco e sussurrò:
"Comunque, se c'è qualcuno con cui vorrei farlo però, quel qualcuno sei tu".

come due scemi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora