Prologo.

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Emily's pov
Il suono del campanello.
La pioggia che si abbatte sul suo corpo violenta
I suoi capelli biondi sporchi di sangue.
Le urla di mio padre.
Questo è tutto ciò che riesco a ricordare dell'ultima volta che ho visto mia madre.

Dopo la sua uccisione, mio padre ha iniziato a sfogarsi su di me, dandomi le colpe di tutto e, chissà, magari ha ragione. Mia madre mi ha sempre odiata, definendomi la sua sventura più grande, ho sempre creduto che per quella donna disperata l'unica salvezza fosse la morte, ma nonostante ciò il pensiero di ucciderla non mi è mai sorto, ho sempre avuto paura di lei.

Ciò che non riesco a capire è la disperazione di mio padre. Ha sempre usato mia madre come se fosse stato un suo giochino anti stress, eppure ora piange tutte le notti per lei.
La maledizione di quella donna è ricaduta su di me.
Quel mostro mi tratta come lei e mi chiama con il suo nome. Forse ora riesco a capire l'odio che mia madre riservava nei miei confronti, probabilmente mi vedeva come una catena che la costringeva a rimanere affianco mio padre.
"Una splendida colomba alla quale hanno mutilato le ali", o almeno così la definisce quell'uomo.

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