Capitolo 7

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Johnny's pov

<<Allora Emily, cosa ti andrebbe di mangiare per cena?>>, le chiedo.
<<C'è un piatto che mi faceva sempre la nonna, è da tanto che non lo mangio. Era il mio preferito>>
<<Dimmi pure>>
<< Rosbif con il purè>>, dice abbassando il capo per timidezza.
Ha un viso così tenero. Non si deve vergognare, ogni sua richiesta è un ordine per me. Farei qualunque cosa pur di vederla felice; eppure scatena in me una strana reazione, probabilmente sono ancora scosso da ciò che è successo prima.

"Ho proprio bisogno di distrarmi un po'. Devo trovare una scappatoia."

<<Va bene, allora facciamo una cosa, ora io andrò a fare la spesa e nel mentre tu puoi darti una sistemata. A proposito devo controllare se trovo tra i miei vestiti qualcosa da darti>>, le dico.
<<Non mancherai per molto, vero?>>, mi chiede.
Noto il suo volto incupirsi.
<<C'è qualcosa che ti spaventa?>>
<<E se mio padre dovesse trovarmi?>>, dice con voce tremante.
<<Emily non succederà, tranquilla. Non sa dove abito e per lo più non sei sola, c'è Simba a farti compagnia>>, affermo facendole l'occhiolino.
<<Chi?>>, domanda incuriosita.
<<Oh, non si è ancora fatto vedere il dormiglione?>>
Emily inclina la testa confusa.
<<Vieni qui Simba>>, dico mentre prendo una busta di croccantini.

"Metodo infallibile per far arrivare il proprio gatto"
E infatti, eccolo qui che si avvicina fissando il cibo.

<<Oddio, che bello! È rosso come te>>, afferma Emily ridendo.

"Beh, si dice che gli animali assomiglino ai propri padroni"

<<Mi raccomando Simba, prenditi cura di Emily mentre io non ci sono>>, dico scherzosamente al gatto.
Vedo il viso di Emily arrossire.

"Dannatamente adorabile"
Voglio prendermi cura di lei, nessuno le farà mai del male. Le cucinerò tutti i piatti che vorrà, le farò tante acconciature, le comprerò vestiti nuovi, la renderò la mia principessa.

Così, dopo averle dato una maglia abbastanza lunga da farle da vestaglia, esco per fare la spesa.
Non dovrebbe essere complicato, mi servono solo le patate, latte e la carne.

"Emily sarà così felice dopo che le avrò preparato il suo piatto preferito, ma io dopo quello che è accaduto deciderò veramente di prenderla in affidamento ?".
Ah, Emily che sventura!
Non so come definire quei sentimenti provati poco fa, ma sono certo di non volerli provare mai più . Devo trattenermi per il bene di entrambi, ma soprattutto suo, non merita altro dolore.

"Effettivamente la cosa migliore sarebbe lasciarla nelle mani degli assistenti sociali."
No, non posso. Gliel'ho promesso e poi, non le farei mai del male.

Entrato nel supermercato, mi affretto a prendere gli ingredienti per poi dirigermi alle casse.
"Quando sono solo inizio a pensare troppo e inoltre, ho una brutta sensazione".

<<Fortunatamente la fila non è molto lunga>>, dico a bassa voce.
"Spero solo che Emily stia bene"
Chissà come le starà quella maglia che le ho dato. O forse non dovrei pensarci, potrebbe essere anche questo un pensiero malato. Per il momento devo levarmi queste strane perversioni dalla testa, poi ne parlerò con Lei domani e vedrò che fare.

"Ci siamo quasi, una persona e tocca a me"
Ma ecco che sento una grande mano attorcigliarsi ai miei capelli.

<<CAZZO!>>, urlo.
Qualcuno mi ha appena tirato a se prendendomi per la testa.
<<BRUTTO BASTARDO, DOVE L'HAI MESSA?>>,mi urla contro.
Mi aggiusto gli occhiali e, merda....
<<Giuro che ti ammazzo>>, continua.
Il signor Cooper era davanti a me, furioso e come se non bastasse, con una bottiglia di sambuca in mano.

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