La sveglia aveva già suonato tre volte quella mattina, ma James faceva fatica ad alzarsi da qualche giorno. Nonostante l'esame di diploma fosse ormai alle spalle, era ancora immerso nella routine post-esame: giorni passati a studiare intensamente e notti insonni. L'estate aveva appena iniziato a mostrare il suo volto, ma James, stanco dall'ultima maratona di studio, era ancora esausto.
Avrebbe voluto rimandare la sveglia per l'ennesima volta, ma si sentì chiamare da giù. "James, sei pronto vero? I tuoi amici sono passati a prenderti." James si alzò di scatto dal letto. Non solo non era pronto, ma si era appena alzato. Per essere almeno presentabile, gli ci sarebbero voluti almeno tre quarti d'ora.
James era un giovane con tratti somatici distintivi e attraenti. Aveva un viso ben definito, con lineamenti armoniosi e proporzionati. I suoi occhi, di un acquamarina brillante e intenso, erano forse la caratteristica più notevole, conferendo al suo sguardo un'espressione profonda e magnetica. Le sue sopracciglia folte e ben delineate aggiungevano intensità alla sua espressione.
I capelli, di un ricco colore castano chiaro, cadevano in morbide onde che arrivano poco sotto le spalle, incorniciandogli il viso accentuando i suoi lineamenti e donandogli un'aria dolce e delicata. La pelle liscia, leggermente rosata sulle guance, aggiungeva un tocco di vivacità al suo volto. Le sue labbra piene e ben delineate completavano il volto.
"Mamma, puoi farli salire da me?" chiese James mentre si affrettava ad organizzarsi nel minor tempo possibile. "D'accordo, James, ora li apro. Sbrigati," rispose sua madre con un tono di lieve apprensione.
James avrebbe dovuto comprimere il suo rituale mattutino nel tempo limitato. Saltò giù dal letto e si diresse immediatamente verso il bagno. L'acqua fredda sul viso lo aiutò a svegliarsi definitivamente, mentre valutava rapidamente le condizioni dei suoi capelli. Fortunatamente, grazie alla cura costante, anche se spettinati, non sembravano troppo disastrosi. Decise di saltare il lavaggio completo, puntando a un rapido risciacquo e all'uso del diffusore per riordinare le onde ribelli.
Aveva sentito i ragazzi fermarsi a parlare con la madre mentre andava al bagno, concedendogli qualche minuto extra. Prese l'asciugacapelli, lo portò in camera e lo mise a lavoro. Nel frattempo, pensò a cosa avrebbe potuto indossare per la giornata. Lui e i suoi amici si erano messi d'accordo per andare in centro a fare acquisti per il mare il giorno successivo. Prese dall'armadio un paio di jeans chiari, una t-shirt bianca e le sue sneakers preferite, un look pratico seppur non particolarmente elaborato.
Mentre finiva di vestirsi, sentì i passi dei suoi amici salire le scale. Un misto di ansia e adrenalina lo pervase. Si sentiva in colpa per averli fatti aspettare, ma sapeva che avrebbero capito. "Jamie, siamo qui! Sei pronto?" gridò uno dei suoi amici dal corridoio. "Riuscite a darmi ancora due minuti... per favore?" chiese James con il suono dell'asciugacapelli che smetteva in quell'esatto momento.
"Sul serio non hai ancora fatto? Normalmente saresti pronto da un'ora," scherzò Alex, il suo migliore amico, da dietro la porta.
"Alex, ti prego, non me lo ricordare. Se volete potete anche entrare comunque," rispose James con una nota di disperazione nella voce.
James non aveva finito di asciugare completamente i capelli, ma si era quantomeno vestito. Il suo riflesso nello specchio lo rassicurò: anche con così poco tempo, riusciva comunque a mantenere il suo aspetto curato. I jeans chiari che cadevano perfettamente sui suoi fianchi e la t-shirt bianca che metteva in risalto il tono leggermente rosato della sua pelle. Prese le sneakers, sempre pronte e pulite, che avrebbero completato il suo look semplice ma efficace mentre Alex e Miriam facevano capolino nella stanza affacciandosi dalla porta.
Alex, James e Miriam un tempo erano vicini di casa e fin da piccoli avevano passato i loro pomeriggi insieme. Erano sempre stati inseparabili. Avevano anche frequentato sempre la stessa scuola fino a qualche anno prima. Quando si incontravano al parco, dopo che si era fatto tardi, i genitori dovevano letteralmente separarli con la forza per portarli a casa. James ogni tanto piangeva cercando di continuare a raggiungerli, gli altri due invece lo salutavano con un sorriso, spesso Alex gli urlava anche qualcosa tipo "tranquillo ci rivediamo domani" o "domani continuiamo a giocare".
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Slegare Ogni Nodo
RomansaJames ha sempre cercato di guadagnarsi l'approvazione del padre, che con il suo modo rigido e intransigente, ha creato un muro tra loro. Ethan ha sempre provato a confidarsi con i suoi genitori che sono finiti però per essere gli unici a non sapere...