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Fen

Reyna si richiude nel suo silenzio, carico di una tristezza infinita che non ha mai trovato le ali per volare via.

Osservandola di sottecchi penso che in questo momento è la “Mia Salvatrice” ad avere bisogno di un salvataggio. Così resto qui accanto a lei, seduto abbastanza vicino da farle sentire la mia compagnia e abbastanza lontano da non soffocarla con la mia presenza.

Reyna chiude gli occhi, e mi trovo a guardare quelle lunghe ciglia che coprono i suoi meravigliosi occhi color cioccolato. Ad un tratto un luccichio scende dalla palpebra chiusa della mia compagna.
O meglio una lacrima. Una singola goccia che si infrange sul terreno, e sul mio cuore.

Non l'ho mai vista piangere, non me lo aspettavo. Questa lacrima mi colpisce così tanto che d’impulso mi avvicino a Reyna, le circondo le spalle con un braccio e la tiro verso di me. Colta di sorpresa non oppone resistenza e un secondo dopo ci troviamo praticamente abbracciati; la sua testa sulla mia spalla e il mio braccio a cingerle le spalle. Per un secondo si irrigidisce, ma appena un attimo dopo si scioglie su di me.

È strano vederla così, e mi fa riflettere. Non tutti affrontiamo i momenti difficili alla stesso modo. Da quello che riesco a intuire la mia compagna ha affrontato quasi tutta la vita da sola, andando avanti anche nei momenti di dolore. Ma non ha mai trovato uno sfogo, o una persona a cui affidare i pezzi rotti del suo cuore per aggiustarli insieme. Credo che questo sia uno dei rari momenti in cui si sia mostrata fragile con qualcuno, e forse è per questo che mi sento così protettivo.

Perché anche io vorrei qualcuno che mi stringesse a sé quando tutto va male, invece mi ritrovo nascosto e solo in luoghi isolati per non mostrare le mie fragilità.

Perso dei miei pensieri noto solo ora il respiro di Reyna, reso lento e regolare dal sonno calato su di lei.

Grazie per aver letto questa parte!

Fatemi sapere cosa ne pensate <3

CC

Il principe e la ladraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora