VII

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Era finalmente il tanto atteso giorno della partenza, e ovviamente Han Jisung, la persona più ritardataria del mondo, era in ritardo per sino durante questo giorno tanto importante quanto speciale per lui.

Infatti erano le 9.00 del mattino e lui sarebbe dovuto essere al punto di incontro alle 9.30.

Il motivo del ritardo era la nottata insonne, la sveglia ritardata varie volte e l'ansia.
Poi quando finalmente si decise ad alzarsi dal letto erano già le 8.30, lui doveva ancora vestirsi, truccare quel viso da zombie che riusciva a risultare carino per sino da assonnato e mettere le ultime cose nella valigia ancora aperta in mezzo al pavimento di camera sua.

"Tesoro! L'hai presa la giacca che ti ho preso ieri?" Chiese la mamma di Jisung, sveglia da molto prima di lui.
Se non fosse stato per lei Jisung non si sarebbe alzato nemmeno con le bombe.

"Certo mamma, ho tutto" rispose il ragazzo mentre teneva la sua piccola borsetta per i trucchi in una mano, pronta per essere messa in valigia.

"Va bene...oh- Jisung non ti scordare i tuoi documenti" gli ricordò la madre.

"Si mamma, tranquilla, sei più agitata di me"
Disse Jisung ridendo.

"Ovvio che sono agitata! Il mio bimbo sta per andare in crociera per la prima volta da solo!"  La donna era quasi in lacrime dall'agitazione.

"Senti, mi raccomando di non fidarti troppo di nessuno e non farlo con nessuno!"
"Mamma!" Le urlò contro il giovane ragazzo arrossendo e ridendo allo stesso tempo.

"Mamma, papà, mi mancherete tanto...vi prometto che vi comprerò qualche regalo"

"Grazie amore...non ce bisogno, ti amiamo, buon viaggio!" Dissero i genitori abbracciando Jisung.
Quest'ultimo insieme a suo padre uscì ed andò verso la macchina, dirigendosi verso la stazione ferroviaria per poter finalmente prendere il treno diretto a Incheon, ovvero la città dove si sarebbe dovuto imbarcare.

Il corto viaggio in macchina con suo padre fu silenzioso, infatti nessuno dei due fiatò, però non c'era un'aria tesa o imbarazzata, anche se con suo padre non ci parla molto.

Una volta arrivato, il padre lo saluto e gli augurò una buona vacanza, mentre Jisung scendeva dalla macchina e si dirigeva verso il suo binario.

Mentre aspettava sulle sporche panchine di quel luogo il suo treno, poté vedere in lontananza un ragazzo dall'aria familiare, un volto già visto più volte.

E infatti, proprio Lee Minho gli si presentò davanti.

|| Lee Know ||

Proprio come mi aspettavo, una volta arrivato alla stazione, trovai un Jisung tutto solo, seduto su una lurida panca.

Mi avvicinai sorridendo e lui sorrise a sua volta, facendomi spazio sul posto a sedere.

"Ciao Jisung, non pensavo venissi pure tu in treno" bugia. Me lo aspettavo dato che me lo aveva detto mio cugino qualche giorno prima.

"uhm...ciao Minho, sì vado in treno, credevo che mio cugino te lo avesse detto" se quel bastardo gli ha detto qualcosa lo uccido.

"No, in realtà non mi ha detto nulla, sapevo solo che fossimo nella stessa crociera"

"Oh...beh, vabbè, siediti pure, non ti mangio" disse lui scherzando.
Fece un enorme sorriso quando mi sedetti accanto a lui e arrossì leggermente.

Cruise-MinsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora