...nuova

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Usciamo dal decimo negozio, credo, e le mie braccia cominciano a chiedere pietà. Penso di avere una cosa come sette buste in mano.

Finalmente arriviamo alla nostra ultima tappa, un atelier di vestiti.

Ci sono dei requisiti per il vestito che deve indossare una debuttante, l'unico che ricordo è che deve fare essere bianco.

Ammetto che, mentre Susannah spiegava, stavo messaggiando di nascosto con Jeremiah.

La prima a provare è Belly, appena esce dal camerino comincia a fare delle piroette.

Partono parole di disappunto da tutte, così la Conklin ritorna dietro la tenda.

Ne prova cinque, o per lo meno, a me sembra così. È molto probabile che Susannah gliene abbia fatti provare di più.

"Oh santo cielo!" Dicono contemporaneamente Laurel e la bionda. La prima lo dice con un tono non molto positivo, mentre l'altra è incantata.

Io guardo il volto di Belly e capisco immediatamente che a lei non piace, spero non si faccia condizionare troppo.

"Sì, credo che...che vada bene." Il tono della Conklin è il contrario di come dovrebbe essere se le piacesse davvero quel vestito.

"Oh, sembri una principessa." Laurel interrompe il sogno dell'amica. "Sembra la fatina dei denti." Cerco di trattenere una risata.

Mi alzo, allontanandomi dalla conversazione, per iniziare a scegliere qualche vestito.

Ritorno da loro quando Belly si è già rivestita. "Tocca a te." Gli occhi di Susannah brillano.

Entro nel camerino, pochi secondi dopo una commessa mi porta uno dei vestiti che ho scelto.

Appena esco restano tutte a bocca aperta. Passo lo sguardo su ogniuna di loro e, quando arrivo su mia mamma, noto che sta piangendo.

Mi avvicino a lei, attirando l'attenzione su noi due. Quando si accorgono che è in un mare di lacrime le si avvicinano tutte.

"Mamma, perché piangi?" Delicatamente le asciugo il volto con i pollici. "Sei bellissima, Doris. Tu e Margot siete il mio orgoglio." Un singhiozzo più forte degli altri fa preoccupare Laurel e Susannah che decidono di portarla in bagno.

"Belly." La ragazza si gira verso di me. "Sì?" Prendo la sua mano nella mia. "Se non ti piace quel vestito, provane altri cento, noi saremo qui e aspetteremo fino a quando non ne sceglierai uno." Annuisce, sorridendomi leggermente.

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Inizio a correre il più veloce che posso ma i tacchi mi rallentano, e neanche poco.

Vedo Jeremiah da lontano e lo saluto, lo osservo mentre viene verso di me facendo una leggera corsetta.

Il fischietto al collo che rimbalza sul suo petto ad ogni passo, le gambe atletiche che si muovono e i bicipiti delle braccia tesi.

Il suo sorriso mi contagia e appena mi è abbastanza vicino si ferma.

"Sei stupenda." Sorrido. "Vieni, ti accompagno." Mi porge il braccio.

"Sono in ritardo." Ammetto salendo le scale.

Appena varchiamo la soglia della sala una donna ci piomba davanti. "Sei in ritardo." Il suo sguardo serio mi scruta con attenzione. "Io sono Paige, comunque."

Jeremiah mi mette un braccio intorno alla vita, stringendomi il fianco con la mano. "Lei è Doris Waldroff, figlia di Ginevra Waldroff e mia futura moglie." Sgrano gli occhi e gli dò una leggera gomitata sul fianco.

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