~1~ Non piangere

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⚠️MANGA SPOILER, CH.115-166⚠️

ATTENZIONE, NON TUTTI I FATTI NARRATI SONO SUCCESSI, QUESTA STORIA PARTE DAL CAPITOLO 116 DEL MANGA, E CONTINUERÀ SU QUESTA LINEA INDIPENDENTEMENTE DAI NUOVI AGGIORNAMENTI!



«Osamu, fidati di me.»

Tutto sudato, mi sveglio di colpo nel futon del mio appartamento dei dipendenti dell'agenzia di Detective Armati, ancora con il fiatone e le lacrime agli occhi, una voce nella mia testa che ripete quei quattro vocaboli: il mio nome, e le ultime parole del mio fidanzato.

Nakahara Chuuya. Aveva solo 23 anni quando, il mese scorso, è morto tre le mie braccia.

Probabilmente il più forte esecutore dell'associazione mafiosa più imponente di Yokohama, la Port Mafia, era corso in mio aiuto alla prigione di Meursault, dalla quale mi ha liberato, aiutandomi a tornare nella nostra città portuale in preda alla morte e al terrore, e dove lui ha combattuto la sua ultima battaglia.

Abbiamo vinto.

Io personalmente ho ucciso Fyodor Dostoyevski, l'artefice di morti, tristezza, disperazione e caos non solo a Yokohama, ma in tutto il Giappone e in gran parte del mondo.

Chuuya invece, ha cercato di proteggere la città dal risultato dell'abilità tripolare che ha ridato vita al corpo di Fukuchi Ōchi, trasformandolo in qualcosa di indescrivibile, con l'unico scopo di distruggere tutto. Per contrastarlo, il mio fidanzato ha permesso al dio Arahabaki, che vive in lui, di prendere controllo del suo corpo e sprigionare così tutto il suo potere, distruggendo il nemico e salvando tutti, ma a caro prezzo.

Arahabaki ha portato il corpo di Chuuya al limite. Nel momento in cui, con la mia abilità nullificante, ho cercato rapidamente di risvegliarlo, lui è crollato tra le mie braccia, donandomi un ultimo, stanco, innamorato sorriso, prima di morire.

E ora, io rivedo questa scena ogni notte, in un continuo loop dal quale non posso uscire.

«Osamu, fidati di me.» mi ha detto, prima di permettere al dio di controllarlo, e non riuscirò mai a scordare il tono di voce lievemente triste, ma sicuramente determinato, con il quale ha pronunciato quelle parole, e lo sguardo fiducioso con il quale mi ha guardato.

"Tutto ciò che non vorrei mai perdere, è sempre perso nel momento che lo ottengo." ho detto una volta, quasi cinque anni fa, al mio migliore amico Sakunosuke Oda, pochi giorni prima che anche lui morisse tra le mie braccia.

E solo pochi giorni prima di essere arrestato, giorno in cui tutto ha iniziato a peggiorare, avevo avuto la certezza che Chuuya non se ne sarebbe più andato da me, che non l'avrei più perso.

Avevo, dopo quasi 8 lunghi anni dal nostro primo incontro, finalmente, trovato il coraggio per chiedergli la sua mano.

Volevo sposarlo, averlo sempre al mio fianco, nel bene e nel male, tra indagini e omicidi, quello che non si sente umano e quello che, oggettivamente ma non per me, non lo è, il detective e il mafioso, il potere e la nullificazione di esso. 

Chuuya aveva accettato.

Già ci immaginavamo a pianificare i festeggiamenti, a cercare un modo per dirlo ai nostri capi e colleghi, a decidere dove andare a vivere insieme.

E invece, alcuni giorni dopo mi sono fatto arrestare per tenere d'occhio quel bastardo russo, l'unico che è riuscito a mettersi sulla mia strada rovinando tutti i miei piani, portandomi a vedere la fine dell'uomo che amavo, e che ancora amo, perché non riesco a rendermi completamente conto del fatto che non sarà mai più con me, che non mi insulterà più, che non riderà più di me, che non cercherà più di prendermi a calci, che non combatterà più al mio fianco, che non mi sgriderà più per le mie ferite, e che non cercherà più di consolarmi ogni volta che qualcosa andrà storto.

Love notes~Soukoku~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora