𝐈𝐈𝐈- 𝐀𝐑𝐄 𝐘𝐎𝐔 𝐋𝐎𝐒𝐓, 𝐈𝐕𝐄𝐑𝐒𝐎𝐍?

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"I have nature and art and poetry, And if that is not enough, What is enough?"- Vincent Van Gogh

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"I have nature and art and poetry,
And if that is not enough,
What is enough?"
- Vincent Van Gogh

♡︎︎── ˖𝜗 ISMENE𝜗˖ ࣪⊹──♡︎

Le persone non comunicavano con me e io, da molto tempo, avevo smesso di provare a comunicare con loro.

Le mie orecchie erano sempre pronte ad ascoltare, e mi mostravo sempre disponibile ad accogliere le parole degli altri.

Ero una ragazza paziente e razionale, che spesso faticava a entrare in empatia con gli altri, ma che, paradossalmente, riusciva comunque a far sentire la propria vicinanza.

I problemi mi venivano raccontati perché l'altro sapeva che non avevo alcun interesse a giudicarlo e che non avrei mai condiviso quel dolore con nessun altro. Amavano confidarsi con me, soprattutto quando la vita andava male, facendomi diventare il loro diario personale.

Questo mi faceva sentire utile, in qualche modo. Mi dava l'illusione di avere un valore nelle loro vite, di essere parte della loro quotidianità e la persona a cui si sarebbero affidati.

Amicizie sincere: probabilmente era questo che cercavo di far nascere, piantando il seme della mia disponibilità nelle loro giornate e chiedendo in cambio solo comunicazione.

Se qualcosa andava male, volevo saperlo.
Se avevo fatto o detto qualcosa che aveva ferito o causato dolore, dovevo saperlo per potermi scusare.

Se c'erano incomprensioni o insicurezze, desideravo affrontarle e risolverle.
Avevo cercato di coltivare molte relazioni, ma tutte avevano portato a delusioni.
Sempre.

Non capivo qual era il problema, perché le persone preferissero allontanarsi a un certo punto della loro vita. Non comprendevo perché non riuscissi a dar loro motivo di rimanere.

Io ascoltavo, consigliavo e cercavo di sorridere anche quando mi mancava la forza di alzarmi al mattino. Facevo finta che lavarmi i capelli non fosse un peso, che sistemare la stanza non diventasse troppo difficile e che aprire la finestra non mi sembrasse un'impresa faticosa. Non volevo che percepissero il peso che portavo dentro, altrimenti avrebbero sicuramente preso preferito fuga.

Ma alla fine, andava esattamente come temevo. Sempre così, e non capivo perché volessero tanto allontanarsi da me senza darmi una spiegazione.

Ero io il problema?

Parlavo poco, la mia empatia era limitata, non amavo le uscite improvvisate e dovevo sempre seguire un programma per sentirmi in controllo della mia vita.

Rispondevo tardi ai messaggi, spesso dimenticavo persino di avere un cellulare e l'idea di doverlo sbloccare mi sembrava un'impresa prosciugante.

Desideravo amicizie, ma avevo difficoltà a esprimere il mio affetto e le interazioni umane prolungate mi affaticavano.

𝑪𝑨𝑵𝑽𝑨𝑺𝑬𝑺 𝑺𝑻𝑨𝑰𝑵𝑬𝑫 𝑾𝑰𝑻𝑯 𝒀𝑶𝑼  - 𝑳𝒆 𝒔𝒖𝒆 𝒎𝒂𝒔𝒄𝒉𝒆𝒓𝒆 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora