Il robot e la ragazza magica pt7

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Le scale dell'università non erano mai state così infinte.L'uscita dell'edificio non le era mai sembrata così lontana.Eda non vedeva l'ora di andarsene da quel posto.Era riuscita a convincere le sue amiche a tornare dentro per godersi il resto dell'evento.Voleva stare sola e a quanto pare,per telepatia,anche il suo fidanzato Jenk lo aveva capito.
<<Sono appena tornato in dall'Italia,con un giorno d'anticipo rispetto al previsto,ma sono molto stanco...Se vuoi,ci vediamo domani."Un messaggio freddo come le telefonate degli ultimi mesi.
"un altro regalo del signor Bolat"pensò Eda. "Se fossi partita per l'Italia con Jenk forse oggi starei per sposarmi,e sarei laureata.Distruttore di sogni e di speranze.Ladro di futuro...la pagherai!"
Vagava senza meta per il parcheggio,doveva smaltire la rabbia di quell'inizio mattinata estenuante,trovare un modo per sfogarsi,per sciogliere quel peso che sentiva tra cuore e stomaco,quando a un certo punto notò la macchina di Serkan Bolat nel posto riservato ai vip,con tanto di cartello a caratteri cubitali che indicava il suo parcheggio privato.Una cabrio nera lucidissima.Doveva costare almeno l'altra volte la retta che lei non poteva permettersi.Senza riflettere,come spesso le accadeva,tirò fuori dalla borsetta le chiavi di casa.Quella del cancello sembrava la più appuntita,e scelse di concedersi una piccola soddisfazione rigando la fiancata.Lo scricchiolio della vernice che piano piano si scostava era musica per le orecchie di Eda,che subito si sentì meglio.Un atto vandalico dal sapore di risarcimento morale non poteva però non portare una firma.La lasciò sul vetro con il rossetto color malva che teneva in borsa:il nome che aveva voluto dire a Bolat,che ora di certo non se lo sarebbe più dimenticato.Iniziò a scrivere ma mentre la "E" stava prendendo forma,il finestrino della macchina d'improvviso si abbassò:Serkan era dentro l'auto!
<<Cosa stai facendo?>>Aprì la portiera e scese.Eda cercò di scappare ma venne immediatamente fermata da una presa decisa.<<Tu non vai da nessuna parte.Ora vieni con me dalla polizia.Mi hai diffamato davanti a tutta l'università,mi hai rovinato la macchina.Perché?>>
Eda,consapevole di aver esagerato,finse di scoppiare in un pianto liberatorio,doveva prendere tempo.<<Lei ha la più pallida idea di cosa voglia dire perdere tutto?!?>>domandò a Serkan che,davanti a quella reazione,rimase immobile.Eda si accasciò sulla macchina continuando a fingere disperazione e dal finestrino abbassato vide un paio di manette rosa aperte,appoggiate sul sedile.Le prese e,in tutta velocità,unì il suo polso destro a quello sinistro di Serkan.Perché lo aveva fatto?Non lo sapeva (e non aveva senso)ma in quel momento non stava pensando a niente.
<<Ecco,ora sa cosa vuol dire perdere tutto.>>
Lo guardò con aria di sfida,Serkan incredulo.
<<Ma cosa hai fatto?Queste manette non hanno chiavi!>>
Eda non se lo aspettava,come al solito non aveva pensato alle conseguenze delle sue azioni impulsive.
<<Bene,allora andiamo alla polizia:in commissario ce le toglieranno.Così gli raccontiamo tutto,anche che persona é lei:un uomo che va in giro con delle manette sul sedile della macchina!>>
Serkan già immaginò quanto la stampa scandalistica avrebbe potuto ricamare su quella storia.La sua immagine ne sarebbe uscita ridicolizzata.
<<Lasciamo perdere la polizia>>affermò.
<<Ah,ora la lasciamo perdere,vero?É ovvio:gente come lei ha sempre qualcosa da nascondere.>>
Serkan fece finta di non sentire.<<Prendi le chiavi della macchina,ammanettati in questo modo l'unica che può guidare sei tu.Ora andiamo a in pranzo di lavoro e cerchiamo di nascondere questo disastro.Poi penseremo a come liberarci.>>
<<Io non vengo a nessun pranzo.>>
<<Io ci devo andare,e visto il disastro che hai provocato ci verrai anche tu.Credimi,non sei un ospite gradita.>>
<<Io non...>>sbottò Eda.poi s'interruppe.<<Posso davvero guidare la sua macchina?!?>>

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