<Io odio questa scuola di merda!> Mi lamento mentre la mia migliore amica cerca di spiegarmi il nuovo argomento di matematica. <Smettila di lamentarti Sole, o continuerai a non capirci nulla.> Mi rimprovera Ludovica, la mia migliore amica.
Sono persa nei miei pensieri fino a quendo non sento Ludo che mi chiama.
<Sole, ci sei? hai capito quello che ti ho spiegato?> mi domanda
<Mmh? cosa?>
<Sole...>
<Che c'è?>
<A cosa stavi pensando?>
<A-a n-nulla perché?> Mento. In realtà per ora non faccio altro che pensare ai miei genitori. È da circa un mese che li vedo strani. Sento che mi stanno nascondendo qualcosa, il problema è che non ho idea di cosa.
<Non mi stavi ascoltando.>
<Scusa, è che questo argomento lo odio troppo.>
<Ok. ora scusami ma devo andare, ho un impegno, ci vediamo domami in classe. ciao.>
<Ok, ciaoo.> Saluto in modo simpatico e stacco la videochiamata.Odio la matematica, non posso farci nulla.
<Sole, scendi! La cena è pronta!> Mi chiama mia madre. Rispondo velocemente con un "ok" in modo che non si lamenti e scendo.
Arrivo in cucina e vedo i miei genitori e mia sorella seduti a tavola che mi stavano aspettando. I miei genitori hanno una faccia che non mi piace per niente. Guardo mia sorella, Luna, per cercare di capire se lei sa qualcosa, ma nulla. Anche lei, come me, è confusa, spaventata e non ha idea di cosa stia succedendo.
<Sole, Luna...> comincia mia madre.
<Si?> rispondiamo all'unisono io e Luna.
<Io e vostro padre...> cerca di dire qualcosa ma non riesce.
<Ragazze. Quello che vostra madre vuole dire è che...> comincia mio padre.
<...è che, circa un mese fa, mi hanno fatto un ottima proposta di lavoro a Londra. Inizialmente non volevo accettare, ma poi io e la mamma abbiamo deciso di trasferirci lì. Lei ha già trovato un lavoro come insegnante di italiano in un liceo, lo stesso dove andrete voi. Abbiamo anche già trovato una casa abbastanza grande e una macchina molto bella. Viviamo in Sicilia. Ve ne sareste dovute andare a prescindere per realizzare i vostri sogni. Cosa ne pensate?> ci spiega mio padre. Ho le lacrime agli occhi. È vero, è un ottima cosa per tutti ma... io qui ho tutto, i miei amici, le mie abitudini e il maneggio. Per me l'equitazione è tutto, cavalcare è come respirare.
<Ma come faremo? Con la scuola e il resto?> domanda Luna.
<Esatto. E con l'equitazione? Come faccio? Sappiate che se non ho un modo per continuarla io resto qui. Non vengo.> dico decisa.
<La scuola non è un problema, penseremo a tutto io e vostra madre. E... per il maneggio... vedremo...> dice mio padre. Per lui io non arriverò mai dove voglio arrivare. Lui pensa che io questo sport lo pratico tanto per farlo e che le gare le faccio semza troppo impegno. Ma si sbaglia. Lui come sport corre e fa anche delle gare, ma non ne ha mai vinta una. A lui non importa. Lui corre tanto per farlo, ma non mette la corsa al centro della sua vita. Io invece voglio che l'equitazione sia sepre al primo posto.
<O mi trovate subito un maneggio lì, o io non vengo a Londra con voi.> dico seria e decisa.
<Va bene amore mio. Tranquilla. ora cerco un buon maneggio lì e mi informo.> mi rassicura mia madre.Torno in camera, mi butto sul letto, metto le mie cuffie bluetooth e metto la mia playlist preferita.
Io ho principalmente due modi per sfogarmi: l'equitazione e ascoltare la musica.
Mi squilla il telefono e vedo un messaggio di Ludo.
Ei amo, stavo pensando, quella di domani è l'ultima verifica dell'anno. FRA UNA SETTIMANA FINISCE FINALMENTE QUESTA MERDA DI SCUOLA.Effettivamente ha ragione, sono molto contenta ma partiremo per Londra i primi di Luglio. Ciò significa che non passerò qui l'estate...
Si amo, sono molto contenta anche io.
Rispondo al messaggio ma non riesco a fingere entusiasmo.
Penso che Ludovica abbia capito che c'è qualcosa che non va, infatti mi sta chiamando.<Amo è quasi l'una di notte, perché mi stai chiamando?> le chiedo.
<Parla. Ora.> mi ordina.
<In che senso?> chiedo.
<Non fingere di non capire.>
<Ah...>
Le spiego tutto e nemmeno lei riesce a crederci.Continuiamo a parlare per molto del fatto che non saremo all'ultimo anno di liceo insieme e che non ci vedremo più tutti i giorni. Mi viene da piangere ma mi trattengo, odio piangere davanti a qualcuno. So che è la mia migliore amica e che mi ha vista ridere, piangere, triste, felice, truccata, struccata, in pigiama ecc, ma se posso evitare di piangere lo faccio volentieri.
Ci diamo la buonanotte e stacchiamo la chiamata. Si sono fatte le tre di notte e domami devo andare a scuola per forza. Mi metto a letto ed esplodo in un pianto liberatorio ma silenzioso in modo da non svegliare nessuno. Stranamente riesco ad addormentarmi quasi subito e finalmente smetto di pensare.

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Darkest Ride
Romansasport soft-dark romance sull'equitazione. hate to lovers. Sole e Nate, i due protagonisti, si conosco grazie alla loro passione in comune: l'equitazione. Inizialmente i due si odieranno ma poi, capiranno che sono innamorati e inizierà la loro stor...