Mi rigiro nel letto agitata, inizio a sudare freddo, calcio il lenzuolo scoprendomi.
Mi giro a destra, poi verso sinistra, una mano mi afferra la spalla e io mi sveglio d'improvviso. Il mio battito cardiaco accelera.
"Mamma, mi hai spaventata!".
"Buongiorno anche a te Eloise, vieni a fare colazione, è tutto pronto".
Faccio un respiro profondo e appoggio i piedi per terra, mi dirigo in bagno ignorando mia madre e mi preparo per l'inizio di uno strazio.
Durante l'estate mi sono messa in forma, deve essere tutto perfetto.
L'inizio del secondo superiore deve dare una svolta a questo inferno.
"Forza Eloise! Andrà meglio" cerco di convincere me stessa, con scarsi risultati.
Chiudo gli occhi e ripercorro tutto l'anno passato.
Il primo superiore? Un colpo basso, bassissimo. Ha deluso tutte le aspettative che avevo.
Il primo giorno mi sono preparata euforica e ansiosa aspettando di entrare in uno di quei college strafighi, e mi son sentita così per il primo mese: classe nuova, persone nuove, le pagine di gossip, le prime uscite di nascosto, poi classe mia si è rivelata per ciò che era, un abominio, se vogliamo restare gentili.
Il primo mese passa in modo tranquillo, sembra che sia volato via, niente compiti, ancora solo svago. In questo mese riesco a sopportare i miei compagni di classe.
Mi sento irrealizzata, ma son sicura che riuscirò a sentirmi bene con me stessa una volta dimagrita.
Mi sento persa, non ho più un punto di riferimento: Sophie, una delle mie migliori amiche, ha deciso di andare in un'altra scuola e Grace va in un'altra sezione rispetto a me.
Non sento di appartenere a questa nuova classe, inizia a starmi stretta questa situazione e i miei jeans iniziano ad andarmi grandi.
E' il 26 settembre, torno da scuola e come metto piede in casa mi chiudo in camera mia, resto in mutande e reggiseno e inizio a scrutarmi davanti allo specchio.
C'è qualcosa che non va, qualcuno non va, io non vado.
Una lacrima riga la mia guancia, mi accovaccio su me stessa con il volto tra le ginocchia, mi manca l'aria, mi sento soffocare.
Sono sola , tra quattro mura, con il mio riflesso, con ciò che odio di più.
Mi faccio forza, mi alzo e vado a prendere carta e penna. Inizio a scrivere e la mano scorre da sola, il nodo di pensieri che avevo pian piano si scioglie e tutto si fa più chiaro.Eloise era un girasole,
uno di quelli speciali, che anche di notte si gira per guardare le stelle, uno di quelli che resta a testa alta anche quando il sol viene a mancare.
Eloise era il sole,
essenziale e luminoso; era il calore di un abbraccio, di quelli inaspettati, profumo di primavera, così delicato quanto indimenticabile.
Eloise era tante cose, era luce, era gioia, era dolcezza, era vita.
Eloise ora è buio pesto, non si volta più a guardar le stelle, ora fa parte di esse, Eloise è fredda come l'inverno e intoccabile come la neve che si scioglie in mano.
Eloise era tutto e ora son vuoto... Eloise l'ho persa, non resta che una stella.Inserisco il bigliettino nel barattolo, consapevole che mi sarà d'aiuto quando vorrò mollare tutto, son restata in piedi una volta, posso continuare a mantenere l'equilibrio.
˚˖𓍢ִ໋🌷͙֒✧˚.🎀༘⋆⁺‧₊˚ ཐི⋆♱⋆ཋྀ ˚₊‧⁺ᡣ
spazio autrice:
che ne dite di questo primo capitolo??
ci vediamo su instagram per aggiornamenti e per vedere i prestavolto‼️‼️
ig: emmiwriter
alla prossima..⏳
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schegge di anima
ChickLitQuesta non è la storia di una semplice adolescente, è la storia di chi fa tesoro delle proprie paure, le abbraccia e le ringrazia perché le ricordano di esistere e di star vivendo.