Capitolo 15

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POV'S SCARLETT

No, no, no! Non poteva succedere. Una parte di me, quella buona, mi diceva di non farlo, di non ricascarci subito, perché avrebbe fatto come la prima volta. Ma la parte stupida ed incosciente mi diceva di continuare. Era la tipica occasione in cui comparivano l'angioletto e il diavoletto.

Per quanto non volessi realmente farlo, lo fermai prima che fosse troppo tardi. Staccai le mie labbra dalle sue e guardando il suo viso rilassato e ancora con gli occhi chiusi, lo chiamai. Aprì gli occhi, e solo guardando nei miei capì. Si spostò dal mio corpo mettendosi di fianco.

"Scusa, mi-mi dispiace."  Disse passandosi le mani sul viso.

"Non importa" dissi voltandomi di spalle.

"Invece si, ho corso troppo e so che stai pensando che sono uno stronzo che non se ne importa un cavolo di nulla ma.." mi girai di scatto interrompendolo e poggiai le labbra sulle sue. Mi staccai e poggiai la testa al suo petto.

"Buonanotte Mike" sussurrai.

"Buonanotte piccola" disse baciandomi la fronte.

La mattina dopo mi sveglia con un gran mal di testa e senso di vomito. Eppure non avevo bevuto molto. Quasi per niente.

"Ehy...cosa c'è?" Chiese Mike ormai sveglio a causa dei miei movimenti dolci come quelli di un elefante.

"Non mi sento molto bene" dissi lamentandomi. Posò una mano sulla mia fronte.

"Sei rossa e scotti maledettamente. È probabile che ieri tutta bagnati ti sia presa una bella influenza. Cambiati ti porto a casa." Disse dolcemente posando poi le sue labbra sulla mia fronte.

Dopo 30 min fummo a casa mia e mia madre gia sveglia ci aprì la porta proccupandosi poco dopo avermi guardato in viso. Non riuscii ad arrivare al piano di sopra che mi fiondai con la testa nel bagno. Mike si affrettò a mantenermi i capelli e a massaggiarmi la schiena.

Appena smisi mi alzò e mi fece lavare viso e denti. Poi mi sollevò e mi posò sul letto comprendomi con le lenzuola. Poco dopo caddi in un sonno profondo.

Mi svegliai non so quante ore dopo e sentii la bocca asciutta. Mi alzai e uscii dalla stanza, ma mentre ero a metà scala fui interrotta da delle voci provenienti dal salone.

"Oggi si è presentato qui l'assistente sociale, voleva sapere se Scarlett sapesse di essere adottata" la voce di mia madre mi bloccò il respiro. Io adottata?

"Dovremmo dirglielo..."

"Dovremmo...ma se poi non volesse più stare qui? Se volesse cercare i suoi veri genitori? Ne morirei" i miei veri genitori? Sentii gli occhi pizzicarmi e a quel punto decisi di uscire allo scoperto.

"Mamma? Dimmi che non è vero...o dovrei chiamarti Anne?"

"Scar, piccola noi.."

"No!! Mi avete mentito per quanti anni? Da quando sono nata? Da quando avevo tre anni? Aspettate. Non ditemi che...no...era una scusa il fatto che ero caduta nel fiume e avevo perso la memoria no?! Rispondete!"

"Non era una scusa"

"Che?" Dissi agitandomi di più.

"Sei veramente caduta in un fiume, ti abbiamo trovata svenuta sulla riva e ti abbiamo tenuta con noi visto che nessuno sapeva chi fossi. Avevi solo 7 anni." Disse la mamma piangendo. Ero ancora più sconvolta.

"Hai subito un forte trauma. Volevamo dirtelo ma il medico ci informò del tuo problema al cuore. Avrebbe potuto cedere da un secondo all'altra. Tu appena ci hai visto hai creduto fossimo i tuoi genitori e non abbiamo potuto fare nulla."

"Non può essere." Dissi passandomi la mani sul viso.

"Mi avete mentito per 10 anni cazzo! Dieci anni!" Dissi urlando.

"Che succede?" Disse Harry scendendo le scale con sguardo assonnato.

"Tu lo sapevi?"

"Casa?"

"Sapevi che sono stata adottata vero? Dovevi per forza saperlo, a meno che non abbiano fatto perdere la memoria anche a te!"

"Scar, mi dispiace molto, io..."

"No...basta...non voglio..più sapere nulla." Dissi correndo più velocemente possibile verso la mia stanza. Chiusi la porta e mi sedetti sul davanzale della finesta. Mi scoppiava la testa. Stavo versando troppe lacrime. E loro non le meritavano dopo avermi mentito. Tante volte, avevo chiesto perché non gli somigliassi. Mi hanno sempre mentito. Afferrai velocemente il telefono e scrissi a Mike un messaggio

A Mike:

"Ti prego vieni qui. Adesso. Non ce la faccio più"

Da Mike:

"Arrivo."

Sapevo che sarebbe arrivato in fretta. Non mi aveva chiesto spiegazzioni. Guardavo fuori dalla finestra. Non era per niente una bella giornata fuori. Pioveva molto. Non so quanto tempo rimasi li a fissare il vuoto, ma poco dopo sentii la porta aprirsi e sentii Mike poggiarmi una coperta   sulle spalle e poggermi un bicchiere con del te.

"Vuoi dirmi cosa è successo?" Disse delicatamente sedendosi di fianco a me sul grande davanzale e coprendosi con l'altro pezzo della coperta.

"Sono stata adottata. E loro mi hanno mentito per 10 anni. Cioè da quando mi hanno adottata. O meglio dire trovata svenuta sulle rime di un fiume."

"Mi dispiace molto piccola."disse baciandomi la tempia, poi la guancia e infine le labbra delicatamente. Poi mi circondò le spalle con un braccio e rimanemmo li per ore mentre il mondo continuava ad andare avanti.

-Scusate!mi dovete perdonare ma non ci sono stata e poi mi sono ammalata per un paio di giorni. Comunque che ne pensate? In questo capitolo Scarlett è sconvolta. Fatemi sapere. Baci :)

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