Epilogo: Rinascita

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«Qualcuno mi ha chiesto cosa ho visto in te, e la mia sola risposta è stata: tutto







Taehyung?

Taehyung, mi senti?

La sua testa e il suo corpo... tutto gli provocava un dolore.

Taehyung aprì lentamente gli occhi, le palpebre pesanti come piombo. La luce bianca del soffitto lo accecava, facendolo subito richiudere gli occhi. Un ronzio persistente gli martellava le orecchie, rendendo difficile distinguere i suoni attorno a lui. Sentiva il proprio respiro, lento e affannoso, come se stesse emergendo da una profonda immersione subacquea.

Un dolore sordo gli pulsava nella testa, irradiandosi verso il collo e le spalle. Ogni battito del cuore sembrava amplificare il dolore, trasformando ogni movimento in una tortura. Tentò di sollevare una mano, ma un peso schiacciante lo tratteneva. Le dita erano rigide, come se fossero state immerse nel ghiaccio.

Il suo corpo intero era un campo di battaglia di sensazioni contrastanti: una fitta lancinante lungo il fianco, un formicolio fastidioso nei piedi, e una sensazione di bruciore nella gola che faceva fatica a deglutire. Provò a ricordare cosa fosse successo, ma i suoi pensieri erano confusi, frammenti di immagini e suoni che non riusciva a mettere insieme.

Ascoltò attentamente, cercando di distinguere le voci attorno a lui. Sentiva il bisbiglio distante di infermieri e il beep costante dei macchinari che monitoravano le sue condizioni.

Ogni suono sembrava provenire da un'altra dimensione, ovattato e distante. Il suo respiro si fece più rapido, il cuore accelerò in un battito di panico. Provò a chiamare, ma la voce non gli uscì, come se avesse dimenticato come parlare.

Poi, una mano gentile gli sfiorò la fronte. La sensazione era incredibilmente reale, un contatto che gli ricordava che era ancora vivo. Aprì di nuovo gli occhi, con cautela.

Questa volta la luce sembrava meno intensa.

Vide un volto familiare, ma la mente era ancora troppo annebbiata per riconoscerlo immediatamente. Sentì una voce, dolce e rassicurante, che gli diceva di stare calmo, che era al sicuro.

Taehyung cercò di concentrarsi sulla voce, ancorandosi a quella presenza rassicurante. Anche se il dolore era insopportabile e la confusione lo avvolgeva, si aggrappò a quella sensazione di sicurezza, sperando che il tormento svanisse presto e che la chiarezza tornasse nella sua mente.

Immediatamente, sentì le braccia calde di sua madre avvolgerlo in un abbraccio delicato. Suo padre gli teneva la mano, i suoi occhi lucidi di preoccupazione e sollievo. La presenza dei suoi genitori lo fece sentire più tranquillo, nonostante il dolore persistente.

"Taehyung, ci hai fatto prendere un bello spavento," disse sua madre con la voce tremante. "Yoongi ci ha chiamato subito dopo l'incidente. Ci ha detto cosa è successo e siamo corsi qui il più velocemente possibile."

Yoongi... quel nome...

"Sei stato davvero fortunato," aggiunse suo padre, stringendo la mano del figlio con forza. "Quando il tuo amico ci ha detto dell'incidente, abbiamo temuto il peggio. Ma ora sei qui, e questo è tutto ciò che conta."

Taehyung cercò di sorridere, ma ogni movimento sembrava richiedere uno sforzo immenso. Sentì una lacrima calda scivolare lungo la guancia. Stava male, dentro la sua testa. Non riusciva ancora a mettere insieme tutti i pezzi del perché.

Sprazzi di rumori intensi e urla erano ancora nella sua testa. Che cosa erano?

Aveva un dolore emotivo che lo dilaniava, come se avesse appena perso qualcosa di grande importante... o qualcuno di molto importante. Eppure la sua famiglia era lì, e Yoongi stava bene.

You are my Redemption [VMIN]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora