2. Every pleasure's got an edge of pain

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Liam

Non ero mai stato una persona particolarmente affezionata ai legami di ogni genere, ero una persona che li rifiutava categoricamente. 

Non che non credessi nei legami di amicizia o sesso, ma i legami amorosi non avevano mai fatto per me e mai lo avrebbero fatto. 

 Non credevo nell'amore assoluto che lega una persona ad un'altra o alla cretinata delle anime gemelle. Le storie riguardanti persone che se erano destinate ad incontrarsi prima o poi si sarebbero incontrate, per quanto mi riguardava, erano solo balle su balle. 

Frasi che la gente si raccontava per giustificare un fidanzamento o peggio un matrimonio.

L'amore lo vedevo solo come un grosso vincolo, come delle catene che stringevano, stringevano fin quando non ti uccidevano. 

 Con ciò non sto sostenendo che non esista, esiste eccome, ma la persona giusta per qualcuno non esisteva. Comunque, non era un problema che mi riguardava.                                           

Non avevo bisogno di una sola ragazza quando potevo averle tutte.

 Quindi perché vincolarsi ad una fidanzandosi? Amore uguale problema. Ed io di problemi nella mia vita ne avevo fin troppi. 

 Sarebbero potuti sembrare pensieri profondi, ma non lo erano affatto tenendo conto che mi trovavo sotto le lenzuola con una ragazza di cui non ricordavo nemmeno il nome. Di fatto, il contesto non era dei migliori per certe riflessioni, ma non potevo evitare di lasciare andare la mente quando in corpo avevo in circolo minimo un litro d' alcol.

 La sera scorsa era stata una bella sbronza. Non che ricordassi granché, ma il riuscire a non pensare era un ottimo segno della riuscita della serata. Per non parlare di questo momento.

Voltai lo sguardo verso la figura distesa accanto a me. Lunghi capelli erano sparpagliati sul cuscino bianco e le lenzuola la coprivano fino alle spalle nude. Credevo fosse stata una bella scopata, però non lo sapevo con certezza. Una cosa era certa, era stata uguale a tutte le altre. 

 Ormai avevo uno schema che seguivo meticolosamente con tutte. Incontro al pub, flirt, alcol, taxi e letto. Poi da qui, la solita monotonia. Facevamo le solite cose, e poi me ne andavo.

Non dormivo mai con le ragazze, specialmente se nel mio letto di casa, anche se era una cosa che non avveniva mai. Per questo mi trovavo in una stanza d'hotel. 

 Accesi il cellulare e guardai l'orario. Le 5 del mattino. Non chiudevo occhio da circa...24 ore? Ma questo era il problema minore. Le ultime ore avevano cancellato qualsiasi ricordo precedente. Ricordavo solo che dopo averlo fatto, la ragazza si era addormentata. Era passata circa mezz'ora ed io ancora non mi alzavo da questo cazzo di letto. 

Poteva essere la stanchezza ed il sonno oppure qualcosa che non avevo intenzione di scoprire.

 Forse un certo bisogno di essere su un letto diverso, con forse qualcuno di più importante, avendo ancora i ricordi di... 

 Misi subito un taglio prima che mi spingessi troppo oltre con la mente e mi alzai. Scivolai dalle morbide lenzuola profumate ed iniziai a raccogliere – più che raccogliere, cercare – i miei vestiti lanciati sul pavimento ore prima. Mi infilai i boxer ed i jeans appena trovati. Mi allacciai le scarpe ed infine indossai la t-shirt bianca ralph lauren. Un aspetto apparentemente da figlio di papà, ma sotto sotto il papà manco si intravedeva.

Rivolsi un'ultima occhiata alla ragazza mora addormentata sul letto prima di richiudermi la porta della stanza alle spalle. 

Uscito in corridoio, chiamai l'ascensore e aspettai che arrivasse al piano. In pochi minuti scesi alla reception e pagai una notte. Indossai gli occhiali da sole e mentre uscivo dall'entrata principale, la suoneria del cellulare mi fece arrestare. Infilai una mano nella tasca posteriore dei jeans e portai gli occhi al soffitto quando lessi il nome sullo schermo. 

Until the endDove le storie prendono vita. Scoprilo ora