Pov's Aiden:
"Amico, mia sorella no," sbotta Jason, la sua voce carica di avvertimenti.
"Aiden, lei... lei mi piace," rispondo, cercando di far capire quanto sia sincero.
"Aiden, tu la potresti tradire in qualsiasi momento e lei ci rimarrebbe troppo male. È appena uscita da un momento difficile e potrebbe ricaderci per colpa tua."
"Jason, ma..." dico triste, mentre qualche lacrima inizia a scendere. Lei mi piace davvero, ma non voglio che per qualche mio stupido errore ricada in depressione. Non voglio che stia male per colpa mia, ma nello stesso momento non riesco a non volerla.
"Niente ma, Aiden. Cerca di scordare mia sorella."
Incazzato, esco dal rifugio, sbatto la porta e mi incammino verso la mia moto. Passo dall'amaca e vedo Elle che dorme. Quanto è bella! Il sole le riflette sul volto e illumina i suoi occhi color nocciola. Resto per qualche secondo a guardarla, poi vado verso la mia moto. La metto in moto e mentre mi sto per mettere il casco, sento Isabelle chiamarmi.
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Pov's Isabelle:
Mi sveglio di scatto sentendo il rombo di una moto. Mi giro e vedo Aiden con delle lacrime agli occhi, pronto per andarsene.
"Ei, Den, non dovevi dormire qui!" gli urlo alzandomi dall'amaca, ma lui mi ignora completamente, si mette il casco e se ne va.
"Aiden, tutto ok?" grido cercando di raggiungerlo, ma sento Jason prendermi da dietro.
"Elle, andiamo dentro," mi dice tranquillo.
"Jason, perché se n'è andato?" lui non risponde, mi prende per mano ed entriamo in casa. Vado subito in camera mia e cerco di chiamare Aiden, ma non risponde, così gli lascio dei messaggi.
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Pov's Aiden:
Sto tornando a casa a pezzi. Ho appena litigato con Jason e mi sento in colpa per non aver risposto alle centinaia di chiamate di Isabelle. Lei, dopotutto, non c'entra nulla. Arrivato alla porta d'ingresso, noto che le luci sono accese. "Merda, è a casa," penso tra me e me. Striscio silenziosamente, sperando che non mi senta. Con mio sollievo, vedo mio padre svenuto sul divano in una pila di bottiglie di birra e vodka mezze vuote, tipica casa Burrel.
Vado a prendere un bicchiere d'acqua quando sento un grugnito. "Merda, sta succedendo," penso tra me e me, e mentre sto per correre in camera mia, sento dei passi seguiti da mio padre che urla: "SEI TU? PICCOLA PUTTANA?!" Il mio cuore crolla e le mie ginocchia iniziano a tremare. Mi volto e vedo mio padre.
"Papà, per favore..." mormoro, sperando che mi risparmiasse.
"Piccola merda," dice, dandomi un forte pugno sulla mascella. Una fitta di dolore mi attraversa il viso. "SEI SOLO UNA MERDA," urla, mentre sento un forte pugno nelle costole. Inizio a piangere dal dolore. "Papà, smettila..."
Mio padre mi dà un altro pugno e il mio naso inizia a sanguinare. Cado a terra dal dolore e sento ancora una volta un forte calcio nelle costole.
"TUA MAMMA HA FATTO BENE A LASCIARTI!" mi urla. Mentre piango sul pavimento, mi rendo conto che le sue parole fanno più male della quantità di dolore fisico che provo. Mi alzo e provo a reagire, ma prima che ne avessi la possibilità, sento tre forti pugni, due nell'addome e uno in faccia.
Improvvisamente, sento le mie vie respiratorie chiudersi. Apro gli occhi e guardo in basso: mio padre mi tiene entrambe le mani attorno al collo. "TI ODIO. SAI QUANTO MI COSTI? NESSUNO TI AMERA' MAI!!" urla. Poi mi lascia andare e cado a terra. Mio padre afferra una cassa di birra e un sacchetto di erba ed esce dalla porta.
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Tempesta di Cuori
Romancesei debole al mio tocco- Abbasso lo sguardo con una faccia veritiera, quanto cazzo é vero.. le sue mani sui miei fianchi mi fanno diventare debole, i suoi occhi bruciano il mio corpo, e non posso dire di non amarlo, ma resta pur sempre il migliore a...