"Manuuuu, Manuuueeel"
Quando Manuel raggiunge l'uscita dell'aeroporto, a risvegliarlo dal torpore in cui era sprofondato durante il volo, è la voce di sua sorella Viola, che lo richiama sbracciandosi per essere notata.
Le si avvicina quasi correndo e "ao Viò ma che te gridi", per poi abbassarsi e lasciarle un delicato bacio sulla fronte. Lei gli si attacca al collo e gli riempie di baci i ricci disordinati e lui inutilmente cerca di liberarsi dalla sua presa. "E fatti salutare per bene da tua sorella che sono sei mesi che non ti fai vedere...ci voleva il matrimonio di Chicca e Matt, per farti tornare in Italia..."
Lui le sorride dolcemente, con quell'espressione furba di chi sa di essere colpevole, ma anche paraculo, quindi gli verrà perdonato tutto.
"Andiamo dai, che Ryan ci sta aspettando in auto..."
"Ah ancora co lui stai..." la prende in giro, come sempre fa da anni, celando in realtà una stima profonda verso quel ragazzo che tanto ha amato e ama la sua sorellina.
Quasi un'ora dopo arrivano nei pressi della masseria che, per quei giorni, li accoglierà e in cui già risiedono gli sposi. Manuel è agitato, non sa se Simone è già lì e non sa neppure se quest'ultimo avrà qualcuno con sé. La gamba gli trema appena e sua sorella, che di lui ha una profonda conoscenza, ha già individuato la motivazione di quel turbamento.
"Manu?" lo richiama in un soffio di voce, mentre insieme si dirigono all'ingresso di quell'imponente palazzo, situato a qualche kilometro dal centro e immerso in una campagna in cui è possibile avvertire il fastidioso suono delle cicale. "Dimme"
"Stai bene?"
"Mmh mmh"
"Credo che Simone non sia ancora arrivato, mi ha detto Chicca che dovrebbe essere qui in serata..."
"Ok, nun me interessa..."
"Certo, come no...e io sono stupida..."
"Accanna Viò, nun te preoccupa', è tutto apposto..."
"Se lo dici tu, fratello..."
Nel momento in cui varcano l'uscio del luogo, gli sposi gli vanno incontro e non appena una testa riccioluta e arruffata appare dinanzi agli occhi della ragazza, quest'ultima corre saltandogli addosso, come quando erano adolescenti. "Ao Chì, così m'ammazzi" le dice e poi vengono raggiunti da Matteo che si unisce a quell'abbraccio strampalato e confuso.
E sono tutte braccia intrecciate, sorrisi e risate, lacrime di commozione. Sono loro tre, come sempre presenti nei rispettivi momenti importanti, come si erano promessi al termine della scuola, "che può succede de tutto, ma noi semo una famiglia" si dissero, consapevoli che ognuno nel tempo avrebbe preso la propria strada, ma che nel momento del bisogno ci sarebbero stati eternamente.
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Amore che vieni, amore che vai
FanfictionDopo undici anni di silenzio, Simone e Manuel si ritrovano al matrimonio di Matteo e Chicca. Un bacio e un passato al liceo li legano, ma i non detti li hanno separati. Ora, tra Glasgow e Berlino, riusciranno a riscoprire ciò che hanno perso? Picc...