Mi sono sempre chiesta perché nella mia vita non succede mai nulla che mi faccia dire "questa è la strada giusta". Tutte le mie coetanee si sono già sposate e hanno dei figli, altre solo una delle due cose, mentre io non ho nulla. L'unica fortuna che ho è che vivo da sola nella casa vacanze della mia famiglia in una zona molto tranquilla, campagnola, dove l'unica altra abitazione dista meno di un chilometro a piedi dalla mia, anche se quella è una villetta che di solito affittano per passare delle giornate rilassanti o per fare dei festoni come per capodanno o ferragosto. Prima di trasferirmi qui lavoravo in un ufficio in una fabbrica di pelletteria ma, appena ho sentito il bisogno di stare da sola ed essere ancora più autonoma, ho chiesto di poter lavorare in smart working e appena hanno accettato la mia richiesta ho subito parlato con i miei genitori per dire a loro che volevo trasferirmi nella casa vacanza da sola, così da poter avere uno spazio tutto mio.
Chiudo la porta d'ingresso di casa mia e riposo il mazzo di chiavi dentro la tasca destra dei miei pantaloncini neri, iniziando poi ad allontanarmi dall'abitazione. Inizio a percorrere il mio solito sentiero in mezzo ai campi, sentendo il vento caldo d'estate addosso che mi riscalda mentre il sole piano piano inizia a calare. Dopo pochi minuti inizio a sentire in lontananza della musica che passo dopo passo diventa sempre più forte. Mi fermo appena arrivo di fronte all'unica casa che c'è in questa zona apparte la mia, vedendo dalla vetrata del soggiorno un ragazzo biondo di spalle e un altro ricciolo moro di fronte a lui con in mano un bicchiere da cocktail. Rimango per un po' a fissarli mentre parlano e ridono tra di loro, sussultando appena il ragazzo riccio nota la mia presenza. Con lo sguardo lo vedo allontanarsi dal soggiorno mentre l'amico si gira verso di me. Appena vedo la porta d'ingresso della villetta aprirsi rivolgo lo sguardo su di essa, vedendo il ragazzo uscire e avvicinarsi a me.
«Ciao, come hai fatto a trovarci?» domanda sorridendomi mentre la sua voce possente fa eco nella mia testa.
«Ciao, ho sentito da lontano la musica e presa dalla curiosità volevo vedere chi avesse affittato la villetta» rispondo in tutta sincerità.
«Sei arrivata fin qui a piedi?»
«Sí, casa mia dista meno di un chilometro da qui, e di solito mi piace passeggiare lungo questo sentiero.»
«Casa tua? Non mi sembra di aver visto un'altra abitazione in zona!»
«Se siete arrivati da questa parte è normale» dico indicando la mia destra «casa mia è per di qua» continuo indicando la mia sinistra.
"Forse non dovevo dire a uno sconosciuto dove abito!"
«Interessante... Vivi da molto qui?» chiede.
«Solo da tre mesi...»
«Dadda! Falla entrare!» urla l'amico biondo uscendo di casa.
«Ti va di entrare? Tra poco ci raggiungerà un nostro amico, sarebbe bello conoscerti dato che abbiamo affittato questa villetta per due mesi e tu sei l'unica persona nelle vicinanze» dice ridacchiando mentre si gratta la nuca e stira per bene il suo braccio pieno di tatuaggi e muscoloso.
«Magari la prossima volta, adesso vorrei solo concludere la mia camminata e tornare a casa a farmi una fresca doccia, ma grazie dell'invito» proferisco.
«D'accordo, ci tengo però» dice facendomi l'occhiolino.
E fu proprio in questo preciso momento che ho sentito il cuore battere così forte che per un attimo ho avuto paura di avere un infarto.
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Semplicemente tu|Daniel Daddetta|
Fiksi PenggemarUna storia piena di bugie, misteri e segreti. Una storia che ti farà dire parecchie volte "Ma perché?" Una storia dove i sentimenti non possono essere messi alla luce. SEMPLICEMENTE TU