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Kassidy

Ero seduta sul divano della sala relax a rilassarmi, quando Lena arrivò in compagnia di Ines.
<Kass, dobbiamo parlarti> parlò Lena, guardandomi.
Io la guardai, inclinando la testa di lato.
<Va bene> più che un'affermazione, suonava più come una domanda.
Mi alzai dal divano, seguendole nella stanza; arrivate nella nostra camera, Lena chiuse la porta alle sue spalle, non prima di essersi assicurata che non ci fosse nessuno.
Ines camminava nella stanza, avanti e indietro, mangiucchiandosi un unghia.
<Mi spiegate cosa sta succedendo?> chiesi confusa, sedendomi a gambe incrociate sul mio letto.
Ines annuì, continuando a camminare per la stanza.
Guardai Lena, che nel frattempo chiuse la porta <Ok, adesso ti spiego tutto> si girò a guardarmi, mentre io annuivo - non capendo -

Guardavo Ines e Lena ancora più confusa di prima.
<Quindi> mi sistemai sul letto <tu> indicai Lena <viaggi nel tempo>
Lei annuì, confermando le mie parole.
<Mentre tu> indicai Ines <lo sapevi già da molto tempo>
Ines annuì.
<E infine ci sono delle persone che ti stanno cercando> guardai Lena che, ancora una volta, annuì.
<Credo di aver capito> presi l'elastico dal mio polso, portai le mani nei miei capelli e feci uno chignon disordinato.
<Se qualcuno ti si avvicina chiedendo di Lena> Ines parlò, interrompendo quel momento di silenzio <non dire assolutamente niente> mi avvertì.
<Mi hai preso per scema?> mi indicai, ridendo leggermente <ovvio che non dirò nulla> mi alzai dal letto, raggiundendo la porta della stanza.
<Dove vai?> mi chiese Lena curiosa, seguendomi con lo sguardo.
<Faccio una passeggiata qui nei dintorni> alzai le spalle, voltandomi verso di loro <Volete venire?>
Loro due si guardarono.
<Non credo che io potrei uscire, sai com'è, degli uomini mi stanno cercando e vorrei evitare> parlò Lena.
<Ok> aprì la porta <Se volete raggiungermi sono al parco>

Ero seduta sulla panchina del parco; sulle mie ginocchia avevo un libro da leggere, gli uccellini che cinguettavano felici.
Era una bellissima giornata di primavera.
Mi guardai intorno, respirando quell'aria primaverile; chiusi gli occhi, beandomi di quel momento di solitudine e relax.
Delle mani si posarono sulle mie spalle, spaventandomi.
<Ciao> Jeff si sporse verso la mia guancia, baciandola.
<Jeff! Mi hai spaventata a morte>
Fece il giro della panchina, sedendosi di fianco a me.
<Perchè qui tutta sola?> mi chiese, prendendo in mano il mio libro ancora sulle mie gambe.
<Volevo un momento di tranquillità> alzai le spalle, poggiando la testa sulla sua spalla.
Lui allungò un braccio dietro la panchina, attirandomi poi a sè.
<Qualunque cosa sia, non ci pensare> mi baciò la tempia, mentre io sorrisi.

<Ti stavamo cercando da ore!> parlò Lena con tono da rimprovero.
<Ma dov'eri finita?> continuò Ines, raggiundendomi sul divano.
<Ero al parco, ve l'ho detto> alzai il sopracciglio, portando le gambe al petto.
<Per tutto questo tempo?> domandò Lena, sedendosi di fianco a me.
La guardai <Si> alzai le spalle.
<KASS>
La voce di Jeff ci raggiunse, arrivando con il fiatone.
Mi allarmai, sedendomi di scatto <Cosa succede?>
Si piegò sulle ginocchia, riprendendo fiato.
<Allora?>
Si raddrizzò, guardandomi <Nulla> fece spallucce, sedendosi alla mia sinistra.
Lo guardai di traverso, dandogli uno scappellotto dietro la nuca.
<Aia!>
<Così impari a prenderti gioco di me> assunsi una faccia fiera, alzando il mento.
Lui rise, scompigliandomi i capelli.

Passeggiando fuori dalla scuola, mi imbattei in una figura poco distante da me.
Inclinai la testa di lato, incamminandomi verso di essa.
<C'è qualcuno?>
Praticamente parlai da sola; mi diedi della scema mentalmente.
All'improvviso una mano si posò sulla mia bocca, zittendomi.
Sgranai gli occhi, impaurita; cercai di liberarmi, di dimenarmi, ma non ci riuscì.
<Sta buona, per la miseria> sussurrò alle mie spalle quello che, scoprì essere un uomo, o un ragazzo non saprei precisamente.
<Non voglio farti del male> continuò, questa volta togliendo la mano dalla mia bocca.
Mi voltai di scatto, fulminandolo con lo sguardo; riformulo, era un ragazzo - della mia età, presumo -
<Non vuoi farmi del male? Come posso fidarmi di te!> urlai, spaventata.
<La smetti di urlare? Ci sento ancora> mi guardò negli occhi, con quello sguardo accusatorio.
<La smetterò di urlare solo quando mi dirai cosa vuoi da me> incrociai le braccia al petto, assottigliando gli occhi a due fessure.
<Ok> sospirò <ti lascerò andare ma dopo avermi detto dove di trova Lena Grisky>
Spalancai la bocca, incredula.
<Cosa?> per poco non gli risi in faccia <Non direi mai ad uno come te dove si trova la mia amica>
<Mh, sei sicura?>
Non so come, ma riuscì ad ammanettarmi con delle manette quasi "invisibili".
<Come ci sei..> abbassai lo sguardo sulle mie mani, per poi riportarlo su di lui <Toglimi queste cose dalle mie mani, subito>
Lui scosse la testa, divertito.
<Non prima di avermi detto dove si trova la tua amica>
<Mai> lo guardai con sguardo di sfida.
<Ok> alzò le spalle <allora rimarrai così> indicò le mie mani.
<Sei fuori di testa?>
<No> scosse il capo
Chiusi gli occhi a due fessure <Queste cose fanno male> ed era vero, quelle cose facevano male per davvero.
<Lo sai vero che non mi intenerisci così?> si avvicinò a me, lentamente.
<Stai lontano da me> misi le mani davanti.
<Cosa c'è, hai paura?> continuò ad avvicinarsi.
<No> bugia
Rise leggermente, abbassando il capo.
<Dimmi dove si trova la tua amica> rialzò lo sguardo.
<Ancora? Non te lo direi mai>
Ritornò serio.
<Va bene> toccò qualche pulsante sul suo orologio <Ma sappi> mi puntò il dito contro <che non finisce qui> sparì dal nulla.
Quando se ne andò, tirai un sospiro di sollievo; abbassai lo sguardo, e solo allora mi accorsi che mi aveva levato le manette.






Angolo autrice:
buonpomeriggio amici miei, come state? spero che stiate bene <33
in questo capitolo scopriamo piccole cose.. ma, bè piccole, delle tante cose.
lasciate una stellina e un commento se vi va 🩰
baci
dalla vostra stella ♥️

KEEP DANCING - Cercami a ParigiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora