🌑Capitolo 59: La porta della speranza

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Ayako: come...ti starai confondendo con qualcun'altra forse Zeke, sai benissimo che il mio nome è Mei e non Aya-
Zeke: certo, Mei, però sai di te non esistono documenti se non a partire dall'anno scorso, i piani alti non se ne sono accorti però io ho voluto indagare un po' su di te
Ayako: come ti sei permesso di cercare nei miei fascicoli privati!
Zeke: non mi sei mai piaciuta, non so come Rainer non si sia accorto chi sei veramente
Ayako: che cosa c'entra ora Rainer? Lui ha tradito tutti gli abitanti di Paradis e me! Lui è solo un impostore pieno di orgoglio e montato di testa, lui non ha mai voluto niente da me, come ti viene in mente che possa riconoscermi dopo 5 anni!?
Zeke: sei ancora molto immatura mia cara...però ora ti propongo un patto
Ayako: io non accetterò nessun patto da parte tu-
Zeke: allora vorrà dire che i piani alti sapranno chi sei veramente...

Zeke si iniziò ad incamminare verso la porta che collegava al corridoio principale mentre io ero ancora in piedi davanti alla scrivania con gli occhi spalancati dalla paura

Ayako: NO! ASPETTA! qual è il patto...
Zeke: come immaginavo, è semplice, tu aiuterai me ed Eren nella riuscita del nostro piano non dicendo niente a nessuno, neanche ai tuoi amichetti, in cambio ti porterò al sicuro prima dell'attacco a Liberio così potrai rimanere qui per quanto vorrai...

Zeke si iniziò ad avvicinare lentamente e io iniziai ad indietreggiare

Ayako: in che senso Eren, lui si trova a Paradis sorvegliato 24/7...non si alleerebbe mai con uno come te! Se si trova qui mi avrebbero avvisato!
Zeke: quindi? Accetti o no? Dopotutto avrai una vita nel lusso con il titolo che ti ritrovi, potrai riavvicinarti a Rainer e tutto sarà come tu hai sempre voluto
Ayako: ma io...
Zeke: ti conviene muoverti, Rainer sta tornando qui, non vorrei che sentisse il nostro discorsetto...
Ayako: va bene! Accetto

In quel momento la porta dell'ufficio si aprì scoprendo la figura di Rainer
Io ero ormai con le spalle poggiate alla libreria e Zeke a pochi centimetri da me, colgo l'occasione per scappare da quella situazione e avvicinarmi a Rainer

Rainer: ho interrotto qualcosa?
Ayako(Mei): no! Tranquillo stavo giusto per andarmene, alla prossima Zeke...
Zeke: alla prossima Mei...

Uscì di corsa dall'ufficio di quest'ultimo e mi poggia velocemente alla ringhiera per prendere aria

Rainer: è successo qualcosa in quell'ufficio? Sembri scossa
Ayako(Mei): niente, non è successo niente, io devo andare ho la testa che mi sta esplodendo

Corsi verso l'uscita il più in fretta possibile con le lacrime agli occhi per via del discorso con Zeke
Se Rainer mi riconoscesse il piano fallirebbe, ho accettato il patto con Zeke è vero, ma non lo seguirò

Mi incamminai il più in fretta possibile verso il mio ufficio e mi chiusi a chiave così che nessuno potesse entrare, prendo carta e penna e inizio a scrivere il rapporto per Hanji e Levi così da informarli su tutto

RAINER

Il ricordo di ciò che è successo nell'isola mi sta logorando sempre di più l'anima, la morte di Marcel, i ricordi di ciò che abbiamo trascorso sotto i loro tetti, gli amici che ci eravamo fatti e l'abbandono di Annie nelle mura nel cristallo che si è costruita per scappare, gli insegnamenti che abbiamo dato ad Eren...

Piano piano inizio a caricare il fucile che avevo trovato in questo stanzino e me lo metto in bocca pronto a porre fine alla mia vita...

All'improvviso si apre la porta lasciando la figura di Mei immersa nella lune che mi guarda con gli occhi sgranati e la bocca socchiusa

Mei: CHE DIAMINE STAI FACENDO?! RAINER!
Rainer: Mei posso spiegare io...
Mei: posso spiegare? POSSO SPIEGARE?! RU SEI UN INCOSCIENTE DEL CAZZO! DAMMI IL FUCILE! HO DETTO DAMMI QUEL STRACAZZO DI FUCILE!

Dicendo subito il fucine a Mei che senza indugiare e con molta fluidità toglie il caricatore lanciando poi il fucile a terra con uno sguardo misto fra disgusto e preoccupazione

All'improvviso qualcuno il pugno contro il muro

Falco: così non ci siamo...

Mi affacciai alla finestra e vidi falco che se ne andava con lo sguardo rivolto a terra, sentendo subito sulla mia spalla una mano piccola e fredda

Flash-back

Avevo appena finito di discutere con Annie e Berthold di ciò che dovevamo fare per riprenderci il fondatore, ero stanco e non avevo neanche cenato quando all'improvviso una mano fredda e piccola si posa sulla mia spalla per poi sentire un bacio umido sulla guancia

Ayako: Rainer dovresti almeno mangiare qualcosa
Rainer: lo so, non ho fame
Ayako: ti ho portato qualcosa

Fine flash-back

Rainer: Ayako...
Mei: c-cosa...no R-rainer io sono
Rainer: scusami Mei, stavo pensando ad una persona, sai gli assomigli parecchio, l'unica cosa è che a differenza sua sei molto più fredda e distaccata da come l'ho conosciuta
Mei: i-io devo andare...scusami

Mei inizio a correre via dalla stanza con gli occhi che mi sembravano lucidi, non provai neanche a seguirla

Falco

Mi ero allontanato molto dal campo di addestramento fino ad arrivare difronte all'ospedale

X: Hey...

Mi avvicinai al signore che mi aveva chiamato che era il soldato che avevo aiutato qualche giorno prima ad aggiustarsi la fascia, sedendomi alla panchina insieme a lui

Falco: vedo che è migliorato, ora riesce persino a parlare
X: già...io sarei qui per guarire dai traumi psicologici ma ho mentito, ho detto a tutti che non posso rientrare perché ho perso la famiglia, ma in realtà ora come ora non riuscire a vederla, lo dirai al personale?...
Falco: no...io non lo farei mai
X: allora sei ferito? È stata colpa dell'addestramento?
Falco: si, ma non diventerò mai un guerriero, c'è già un altro cadetto molto più promettente, non credo proprio che sceglieranno me
X: menomale allora, sei un bravo ragazzo, sono contento di sapere che vivrai allungo
Falco: ma io voglio evitare che questo cadetto diventi un guerriero
X: perché mai?...il cadetto di cui parli è una ragazza?
Falco: è molto famosa da queste parti, ha compiuto grandi gesti nella guerra appena conclusa, tutti concordano sul fatto che deve essere lei il nuovo Corazzato, ma io...non sono abbastanza forte, quindi tutto finirà senza che io riesca a fare nulla
X: da quando sono qui penso senza alla stessa identica cosa, perché mai è dovuto succedere tutto questo? Queste persone sono distrutte, private di ogni loro libertà, hanno perso persino loro stessi, se avessero saputo che sarebbe finita così di sicuro non sarebbero andati in guerra, però...ogniuno di noi mette piede in quell'inferno perché è spinto da qualcosa, e questo qualcosa è estraneo dalla propria volontà, siamo costretti dalle altre persone o dal contesto in cui viviamo, però...quelli che si spingono nell'inferno da soli vivono in un modo parecchio diverso, perché loro riescono a vedere qualcosa al di là di quell'inferno...forse potrebbe essere una speranza, oppure un'altro inferno ancora ma questo...lo sanno loro le persone che continuano ad avanzare...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 12 ⏰

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