Sto parlando da un sacco di tempo con rora, cecia e sissi di duccio.
Non ci sto capendo più niente, penso di avere completamente perso la testa.
Mi fa un effetto che nessuno mai mi ha fatto, e lui questa cosa sembra averla capita anche troppo bene.
Però comunque non riesco a lasciarmi andare, non riesco a sbloccare una parte di me.
In questo momento è appena iniziato luglio, e io non vedo i ragazzi da 1 settimana circa, e così anche Duccio, dato che loro sono partiti per una vacanza tra di loro.
Mi manca, mi manca tantissimo, e questa cosa non va bene. Ho paura di affezionarmi così tanto a una persona.
E a lui mi sto affezionando davvero tantissimo, non posso farne a meno.
Mentre continuiamo a parlare sentiamo suonare il campanello "giuli vai tu" dice mia sorella "dai perché io non c'ho voglia di alzarmi" mi lamento "dai" mi incita mia sorella.
Apro la porta e a mia sorpresa trovo un duccio con pantaloni e camicia, e una rosa bianca in mano "ciao tigre" mi saluta.
Io rimango letteralmente a bocca aperta e di slancio lo abbraccio "ma sei pazzo così ci fai qua" dico staccandomi "siamo appena tornati, non sono manco passato per casa ti volevo fare una sorpresa" dice.
Io sorrido come una deficiente "ti serve qualcosa stai bene? Hai fame hai sonno devi andare in bagno hai sete hai-" comincio a preoccuparmi "calma tigre, sto bene, si effettivamente sono un po' affamato" dice ridacchiando "latte e cereali?" Dico ridacchiando, dato che ogni volta che siamo insieme io e lui ci facciamo quello "certo" dice ridendo.
"Beh noi andiamo a fare un giro, divertitevi" dice cecia sorridendo "divertitevi ma con parsimonia" aggiunge Sissi facendomi alzare gli occhi al cielo.
In realtà devo ammettere che oggi sento abbastanza tensione, sento un fuoco dentro quando sto vicino al ragazzo e ho paura di non saperlo controllare.
"Tutto bene?" Chiede lui toccandomi una guancia "scotti, perché?" Constata dopo avermi toccato "perché sono vicino a te" dico con un sorrisetto che lascia intendere, mentre gli porgo La tazza con il latte e i cereali.
"Da quando tutto questo coraggio?" Chiede divertito "da quando ho conosciuto un ragazzo che mi fa sentire audace" continuiamo con il nostro scambio di battute.
Lui mi guarda con un sorriso divertito misto incuriosito. È la prima volta che mi lancio così tanto con lui.
Probabilmente me ne pentirò, ma ci penserò più tardi.
Iniziamo a mangiare la nostra cena, se così si può definire.
"Sempre latte e cereali per cena quando vieni a trovarmi eh" dico ridendo.
Il ragazzo ridacchia per poi fare una faccia seria "che è successo?" Chiedo confusa "aspetta aspetta aspetta" dice prendendo il suo telefono "devo segnarmela" dice rendendomi ancora più confusa "per il pezzo che sto scrivendo" specifica.
"Latte e cereali, che ne dici ci starebbe come titolo?" Chiede guardando con un sorriso speranzoso "sarebbe perfetto credo" dico.
"Hai la chitarra?" Chiede "si la suonava mio padre" dico "me la presti? Scusa ma l'ispirazione viene una volta" dice, io subito vado a prendergliela.
Ci mettiamo sul divano.
"Allora provo a suonartela, improvviserò un po' quindi se viene una cacata non prendermi in giro" premette "non verrà mai una cagata se canti tu, dai" dico incitandolo ad iniziare.
"Latte e cereali quando venivo a trovarti e restavo per ce-nare e se non cucinavi era perché parlavi delle tue scoperte e non se-rve scusarsi
Perché a me piace ascoltarti e non serve che piangi
Se esco fuori, vorrei portarti con me e mostrarti dovè che passo, la notte se poi tardo
A tornare mi bagno
Se piove e non ci sei te o luoghi dove mi sento al sicuro e non sento freddo se
Latte e cereali quando venivo a trovarti e restavo per ce-e-e-nare e se non cucinavi era perché parlavi delle tue scoperte
E non serve scusarsi"
Finisce di cantare con un sorriso compiaciuto in faccia, mentre i miei occhi si fanno lucidi. Non riesco a credere che qualcuno abbia scritto parole così belle per me.
"Cos'è ti sei emozionata?" Mi prende leggermente in giro "dai" dico asciugandomi una lacrima solitaria scesami sulla guancia "Ei perché fai così" dice facendosi serio mentre mi stringe a se "mi fai sentire così speciale che io... non so se me lo merito" dico con voce spezzata "tu sei speciale Giulia, e meriti ogni piccola attenzione o parola di questo mondo fidati, ti meriti tutto" dice accarezzandomi i capelli.
Io sospiro e sorrido guardando gli occhioni verdi del rosso.
Dopodiché sbuffo "che c'è" dice ridacchiando per il mio cambio di espressioni "mi piaci da morire duccio, vaffanculo" dico emettendo una risatina, facendo scoppiare a ridere il ragazzo "sei una persona proprio romantica" dice trascinandomi nella sua risata "sono seria, mi piaci.. davvero tanto, e non so come gestire questa cosa" dico arrossendo leggermente "mmh una vaga idea ce l'avrei" dice avvicinandosi a me fino a far sfiorare le nostre labbra.
Io senza perdere tempo mi avvicino e ci baciamo.
È un bacio molto dolce e puro, come il nostro legame.
Mi prende dai fianchi facendomi mettere su di lui. Approfondisco il bacio ma lui si stacca "vacci piano tigre" ridacchia.
Io rido e appoggio la testa sul suo collo.
"Anche tu mi piaci tigre, tantissimo" dice per poi stamparmi un bacio sul collo.
"Però.. voglio andare con calma" dico guardandolo "certo" dice con un sorriso dolce "è che ho paura che tu voglia delle cose che io per ora non riesco a darti" dico sfogandomi "Giulia io non voglio qualcosa da te, io voglio te, voglio la Giulia stronza voglio la Giulia dolce voglio la Giulia triste voglio la Giulia arrabbiata o ferita" mi elenca "non ti devi preoccupare" dice.
Io provo ad aprire bocca ma lui mi zittisce con una bacio duraturo "parli troppo" mi sfotte una volta staccatosi da me.
Io accenno un sorriso e mi riappoggio al suo collo lasciando dei piccoli bacini, che sembrano piacergli molto giudicando dai piccoli brividi che sento quando appoggio le mie labbra sulla sua pelle.
"Ti sono mancato in questi giorni?" Chiede dopo qualche minuto di silenzio "neanche un po'" dico cercando di essere seria "falsa, falsissima, ti è mancato tutto di me, guarda che me lo hanno detto rora e Sissi che parlavi sempre di me che dicevi che ti mancavo, eh tigre, non è così?" dice lui sfottendomi per l'ennesima volta "stai zitto" dico ridendo mentre gli do uno schiaffetto sulla guancia "tu stai zitta" controbatte "zittiscimi" lo provoco "se vuoi ti faccio urlare"
Ha vinto. Non posso più controbattere.
Arrossisco di colpo, guardando il ragazzo con una faccia di rimprovero "non giocare col leone, tigre" dice avvicinandomi dai fianchi per darmi un altro bacino, ma io mi scanso "non te lo meriti" dicco
"Eddai, permalosa" dice stringendomi ancora di più a lui con le braccia avvinghiate intorno al mio bacino, rendendomi impossibile spostarmi. Così decido di accontentarlo dandogli un bacio.
"Sei bella" dice facendomi sorridere come una bambina "tanto" aggiunge.
Finalmente sto bene.