Il giorno e la notte non potevano essere più diversi
-1817 Nord Rottelpool
Il rumore di porte che si aprivano riecheggiò nella stanza ancora buia.
«Signorina Mimi, è tardi, la prego di svegliarsi all'istante!»
Una luce mi invase, seppur lievemente.
Socchiusi gli occhi ma non avevano neanche loro voglia di iniziare questa giornata.
Come potevo non accontentarli?
Mi stiracchiai ancora nel badacchino e mi tirai su le tenere lenzuola di seta fin sopra il capo. Mi rigirai sul fianco facendo scivolare un braccio sul quale mi appoggiai.
«Mimìììì!»
Non voglio alzarmi.
Presi un cuscino piumeggiante e mi tappai le orecchie ancora scosse.
La gente non ha un po' di pudore?
Non so che ore sono e non voglio saperlo.
«Signorina, i capricci non le faranno avere la pelle più sana»
Ma una mente meno offuscata dai troppi pregiudizi,si
Il calore che le lenzuola avevano fatto assumere al mio corpo non c'era più.Un brivido mi percosse la spina d'orsale.
«E' necessario? E pieno inverno» deglutii.
Miss Margharet non era per nulla contenta. Il volto era imbronciato e le spalle contratte.
Deglutii di nuovo.
«Oh Signorina Mimi»
Speravo avesse perso la speranza di rendermi come tutte le nuove giovani pretendenti; seppur quel giorno era anni luce lontano da me.
Mi girai rassegnata e lo vidi: il mio tallone d'Achille.
Era fermo, immobile. Non faceva l'accenno di un passo se non ruotare su una base di cristallo.
Un abito azzurro a fiori con perline bianche e merletti in punta di stoffa era in piedi che mi guardava.
Avevo la pelle d'oca solo a guardarlo.
«Cos'è quel indumento?» Sussurrai più a me stessa che a Miss Margharet. Ma era stata addestrata a lavarsi sempre le orecchie per avere un udito efficace e a porgerlo quando una Signorina ha bisogno.
La sua risposta non tardò ad arrivare: «Quell'indumento si chiama abito da ballo e adesso noi lo indosseremo, non le sembra una fantastica idea?» spadroneggio, avicinandosi al manichino posizionato ad angolo nella stanza.
Proprio fantastica
Un attimo, aveva detto ballo?***
Il mio seno stava esplodendo.
Non capisco il motivo per cui bisogna portare questi maledetti corsetti così stretti. Hanno una quantità eccessiva di lacci che fa imbrogliare ogni- «Ahi!»
mugugnai. Stavo diventando uno spaghetto, o forse quelli si ritrovavano più ossa di tutte le mie messe insieme.
«Adesso stia ferma, abbiamo quasi...ecco fatto» controllò che il resto dei bottoncini fosse allineato al corpo «Se non si fosse mossa come un lombrico avremmo finito mooolto... » allargando le labbra per simulare una O «...prima»
Mivenne in mente solo un "blblbiblb" ma decisi di tenerlo per meMiss Margharet mi fece voltare verso lo specchio rotondo appoggiato all'armadio.
Non avevo un bruttissimo aspetto, ma non mi sentirò mai a mio agio in quelle vesti.
«Ha un viso così grazioso mia signorina» alzandomi con la mano vicino al volto la chioma di capelli che di solito, prende posto fisso sulle mie spalle, mostrando i lineamenti «Non comprendo per cui lei non voglia farlo ammirare»
Evitai di rispondere
Sul suo volto prese posto un sorriso «Li raccogliamo in una treccia?» Non volevo deluderla ancora una volta e dissi di si annuendo.
Miss Margharet per me era come la fata madrina di Cenerentola.
Ma in questo caso: il sole e la notte non potevano essere cosi diversi.
Cenerentola voleva trovare marito, io volevo scappare da quella vita che non era mia.
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SHELDOWN MIMÍ -l'ultima erede
RomanceSheldown Mmí è una giovane fanciulla che vive al nord della cittadina di Rottelpool. Figlia del re Sheldown, venuto a mancare da pochi anni, si ritrova a dover convivere con la madre e i 3 fratelli gemelli, seguaci della regina. L'unica donna che le...